Gli auricolari bluetooth, detti anche earbuds, sono sempre più popolari da quando Apple ha conquistato il mercato con le sue AirPods. Un successo che non dovrebbe stupirci, risultano infatti molto più comodi degli auricolari con filo, soprattutto in viaggio.
Testiamo in continuazione nuovi modelli di auricolari bluetooth. Fino ad oggi ne abbiamo provati 163, di cui 98 sono ancora disponibili. La fascia di prezzo è molto ampia, da 20 a 400 euro.
I nostri consigli in breve
Sennheiser non ha fatto errori con i CX 400BT, i migliori auricolari bluetooth in gara. Vestono sicuri e sono comodi anche dopo diverse ore. La batteria ha una grande autonomia e anche il suono è di buona qualità, sia quando si ascolta la musica, sia quando si fanno telefonate. Le cuffie bluetooth CX 400BT sono compatibili con l’app Sennheiser Smart Control, che permette di gestirle dal proprio smartphone.
I Mackie MP-20TWS sono il prodotto di debutto del produttore in questo settore. In termini di suono sono in grado di tenere il passo con i migliori modelli. La cosa non ci stupisce, perché Mackie ha una certa esperienza in dispositivi da studio e da stage. La batteria ha un’autonomia sorprendente e le cuffie presentano una protezione contro gli schizzi IPX4. Integrano anche la tecnologia della cancellazione attiva del rumore.
Con gli auricolari bluetooth Aonic 215+ TWS, Shure ha voluto portare dei notevoli miglioramenti a un modello che aveva ricevuto molte critiche. Gli auricolari sono collegati a degli adattori wireless, il suono è eccellente e l’app viene costantemente aggiornata.
Potete gestire le AirPods Pro 2 direttamente sugli auricolari stessi, ad esempio passando dalla modalità di cancellazione attiva del rumore a quella di trasparenza. Necessiterete dell’app solo nel caso di funzioni speciali, come l’audio 3D e la regolazione degli auricolari. Le AirPods Pro 2 si rivelano efficaci solo con l’Iphone, dove sono già perfettamente integrate nel software. Si tratta di auricolari decisamente costosi.
I Soundcore Life P2 Mini della Anker costano meno di 40 euro, ma sono impermeabili e la batteria ha un’enorme autonomia. Inoltre, il suono ha una buona qualità sia nel riprodurre la musica, sia durante le chiamate. In sostanza non potete trovare di meglio a un prezzo così basso.
Tabella di confronto
- Ottimo sound anche nelle chiamate
- Molto comodi
- App ricca di funzioni
- No grado di protezione
- Ottimo sound
- Enorme autonomia
- Dotati di ANC
- No gestione tramite app
- Sound eccezionale
- Ben accessoriati
- App ricca di funzioni
- Impermeabili secondo certificazione IPX4
- Archetti richiedono abitudine
- Sound eccezionale
- Molto comodi
- Integrati negli iPhone
- Resistenti
- Poco adatto per Android
- Ottimo sound
- Ottima autonomia
- Facili da gestire
- Certificazione IPX5
- No app
- Ottimo sound
- Vestibilità perfetta
- Ottima tecnologia Noise Cancelling
- Certificazione IPX4 contro gli schizzi d'acqua
- Molto costosi
- Ottimo sound
- Trasmissione priva di latenza
- Nuova app molto funzionale
- Non perfetti per telefonare
- Ottimo sound
- Molto comodi
- App per iOS e Android
- Sound eccezionale
- Materiali di qualità
- Ottima autonomia
- Ben accessoriati
- Sound eccezionale
- Materiali di qualità
- Trasmettitore bluetooth nella custodia
- Poca autonomia
- Sound eccezionale
- Sicuri, comodi
- Ottima autonomia
- Custodia impermeabile
- Ottimo sound
- Comodi
- Buona qualità vocale nelle telefonate
- Funzioni ridotte con Android
- Ottimo sound equilibrato
- Molto comodi
- Pulizia UV delle cuffie
- Ottimo sound
- Buona cancellazione attiva del rumore
- App ricca di funzioni
- Sound eccezionale
- Ottima cancellazione attiva del rumore
- Gestione anche tramite app
- Sound eccezionale
- Facili da gestire
- Comode
- No grado di protezione
- Ottimo sound
- Molto comode
- Ottima autonomia
- Ricarica wireless Qi
- Suono distorto durante le chiamate
- Buon sound
- Ottima autonomia
- Cavo di ricarica integrato
- Ricarica wireless Qi
- Funzionamento un po' scomodo
- Sound eccezionale
- Buona cancellazione attiva del rumore
- Impercettibili
- App ricca di funzioni
- No grado di protezione
- Sound eccezionale
- Bel design di qualità
- No app
- Ottimo sound anche nelle chiamate
- Molto comode
- Impermeabili secondo certificazione IPX5
- Autonomia nella media
- Ottimo sound
- Ottima autonomia
- Certificazione IPX5
- Imprecisioni nelle chiamate
- Ottimo sound
- Ottima cancellazione attiva del rumore
- Sound nelle chiamate non ottimale
- Ottimo sound
- Ottima autonomia
- Buona qualità vocale nelle chiamate
- Non compatibili con aptX
- No app
- Sound eccezionale
- Molto comode
- App ricca di funzioni
- Autonomia nella media
- Buon sound
- Molto comode
- Enorme autonomia
- Ricarica wireless Qi
- L'app funziona solo su pochi smartphone OnePlus
- Sound piacevole
- Enorme autonomia
- L'app si connette al server Nura
- Suono durante le chiamate non ottimale
- Buon sound
- Molto comode
- Ottima autonomia
- Non ideali per le chiamate
- Ottimo sound
- Buona gestione tramite app
- Materiali di qualità
- Ricarica wireless Qi
- Suono non ottimale durante le chiamate
- Buon sound
- Materiali di qualità
- Comode
- Ricarica wireless Qi
- No app
- Ottimo sound
- Trasmissione priva di latenza
- Buona gestione tramite app
- Non facili da inserire nella custodia
- Buon sound, anche nelle chiamate
- Enorme autonomia
- No app
- Ottimo sound
- App ricca di funzioni
- Molto comode
- Igienizzazione della custodia
- Imprecisioni durante le chiamate
- Buon sound
- Molto comode
- App ricca di funzioni
- Ottimo sound sia nella musica sia nelle chiamate
- Molta autonomia
- Difficili da togliere dalla custodia
- Sound eccezionale
- Diverse connessioni
- Buona autonomia
- Durante le chiamate funziona solo un canale
- Ottimo sound
- Custodia solida
- Buona qualità vocale nelle telefonate
- Non compatibili con aptX
- Poca autonomia
- Ottimo sound
- Cancellazione attiva del rumore sofisticata
- Enorme autonomia
- Volume regolabile solo dallo smartphone
- Sound eccezionale
- ANC integrata
- Comandi touch o via app
- Buona autonomia
- Molto costose
- Sound eccezionale
- App ricca di funzioni
- ANC intelligente
- Non ideali per le chiamate
- Ottimo sound
- App ricca di funzioni
- ANC integrata
- Ottimo sound
- Comode
- App ricca di funzioni
- Non ottime per le chiamate
- Sound eccezionale
- Con ANC
- Molto comode
- No grado di protezione
- Ottimo sound
- Molto comode
- Enorme autonomia
- Buon sound
- Buona gestione tramite app
- Materiali di buona qualità
- Comandi singolari
- ANC integrata
- Molto comode
- App ricca di funzioni
- Forte carattere di loudness
- Buon sound
- Enorme autonomia
- Buona vestibilità
- Porta microUSB
- No app
- Buon sound
- App ricca di funzioni
- Pulizia tramite ultrasuoni
- Suono ovattato durante le chiamate
- Enorme autonomia
- Perfette per gli smartphone OnePlus
- Sound nella media
- Design One-Fits-All
- Buon sound
- Comode
- App troppo semplice
- Buon sound
- Comode
- No app
- Ottimo sound
- Molto comode
- Molto economiche
- Buon sound
- Con ANC
- Molto comode
- Custodia con poca capacità
- Buon sound
- Molto comode
- App ben fatta
- Suono ovattato durante le chiamate
- Buon sound
- Enorme autonomia
- App ricca di funzioni
- Imprecisioni nelle chiamate
- Ottimo sound
- Molto comode
- Gestione tramite app
- Buon sound sia nella musica sia nelle chiamate
- Molto comode
- Autonomia bassa
- Buon sound
- Comode
- App ricca di funzioni
- Imprecisioni nelle chiamate
- Sound eccezionale
- Diverse connessioni
- Archetti richiedono abitudine
- Suono ovattato durante le chiamate
- Molto costose
- Sound eccezionale
- Comandi touch sofisticati
- Comode e stabili
- Suscettibili a interferenze durante le chiamate
- Ottimo sound
- Compatibili con aptX e AAc
- Comode
- Enorme autonomia
- Suono basso durante le chiamate
- Ottimo sound
- Comode
- Autonomia bassa
- App troppo semplice
- Buon sound
- Ottima autonomia
- Ingombranti
- Ottimo sound
- Ottima qualità dei materiali
- Ergonomiche
- Suono ovattato durante le chiamate
- Ottimo sound
- Con ANC
- Bel design
- La cusodia può ricaricarsi per induzione
- Non ideali per le chiamate
- Buon sound
- Comode
- Non ideali per le chiamate
- Autonomia bassa
- Buon sound
- ANC integrata
- Molto comode
- ANC mediocre
- ANC integrata
- Molto comode
- Buona autonomia
- Bassi preponderanti
- Ottimo sound
- Ben accessoriate
- Gestione con i tasti complicata
- Sound eccezionale
- Ottima autonomia
- Non ideali per le chiamate
- Sound eccezionale
- Materiali di buona qualità
- Molte impostazioni personalizzabili
- Suono troppo basso durante le chiamate
- Prezzo elevato
- Buon sound
- Enorme autonomia
- Ottima gestione tramite app
- Non ergonomiche
- Bassi dominanti
- Cavo di ricarica integrato nella custodia
- Ottima autonomia
- Non ideali per le chiamate
- Buon sound
- Ottima autonomia
- Comode
- Imprecisioni nella cancellazione attiva del rumore
- Buon sound
- Comode
- Certificazione IP55
- Autonomia mediocre
- Adatte per le chiamate
- Autonomia bassa
- Qualità vocale ottima per le chiamate
- Buon sound per la musica
- Supportano Siri e Google Assistant
- Non adatte per lo sport
- Negli Android non viene indicato il livello di batteria
- Accoppiamento e uso semplici
- App chiara
- Durante lo sport gestione solo tramite smartphone
- Ottimo sound
- 5 paia di gommini di diverse dimensioni
- Enorme autonomia
- Qualità nelle chiamate mediocre
- Buon sound
- Comode
- App ricca di funzioni
- Suono ovattato durante le chiamate
- Buon sound musicale
- Perfetta qualità vocale nelle chiamate
- Controllo touch
- Non adatte a tutte le orecchie
- Negli Android non viene mostrato il livello di batteria
- Buon sound
- Aumento dei bassi regolabile
- Cuffie e custodia adatte per l'esterno
- Ingombranti
- Solo un canale attivo durante le chiamate
- Ottimo sound
- Buona qualità vocale nelle chiamate
- Solo tre paia di gommini
- Comandi sulle cuffie non ottimali
- Bel design
- Molto comode
- Suono poco ricco
- No app
- Enorme autonomia
- Impermeabili
- Difficili da indossare
- Comode
- Impermeabili contro il sudore
- Sound non ottimale
- Buon sound
- Con ANC
- Economiche
- Non ideali nelle chiamate
- Sound ricco
- Molto comode
- Facili da gestire
- Suono non ottimale nelle chiamate
- Buon sound
- Comode
- Autonomia bassa
- No app
- Comode
- Isolano bene
- Buon sound
- Connessione tra le due cuffie non ottimale
- Problemi con la batteria
- Sound eccezionale
- Design elegante
- Funzione Talk-Through buona
- Accoppiamento non ottimale
- Abbastanza grandi
- Non ideali per le chiamate
- Buon sound nella riproduzione musicale
- Il telefono funziona solo su un canale
- No grado di protezione
- Buon sound nella riproduzione musicale
- Qualità vocale nella norma
- Enorme autonomia
- Solo un canale nelle chiamate
- Indipendenti dallo smartphone grazie alla memoria interna
- No polso
- Debole connessione con app
- Impermeabili secondo certificazione IPX7
- Pessimo sound sia nella musica sia nelle chiamate
- Buon sound musicale
- Connessione stabile
- Qualità delle chiamate mediocre
- Solo un canale attivo durante le chiamate
- Buona riproduzione della musica con bassi ricchi
- Gestione completa
- Uso complicato
- Ingombranti
- Scarsa qualità vocale e instabilità durante le chiamate
- Buona autonomia
- Pessima qualità sonora sia nella musica sia nelle chiamate
Auricolari bluetooth: pro e contro
Il filo delle cuffie risulta fastidioso non solo mentre si fa sport, ma anche se siamo in giro e ci muoviamo: è sempre sempre in mezzo ai piedi e tende ad aggrovigliarsi quando riponiamo le cuffie.
La libertà che offrono gli auricolari bluetooth ha comunque i suoi contro: le cuffie senza fili hanno infatti una durata della batteria limitata. Dopo tutto, sono così piccole che non esiste quasi lo spazio per una batteria integrata. Nella maggior parte dei casi, il piacere della musica finisce dopo tre o quattro ore, mentre alcune cuffie si scaricano dopo appena due ore.
Quasi tutti gli auricolari bluetooth sono dotati quindi di una custodia di ricarica. Ciò permette di ricaricare le cuffie, fino a tre volte solitamente, anche quando siamo in giro, a condizione che la batteria nella custodia sia completamente carica.
Oltre alla batteria, le cuffie devono integrare tutto il resto della tecnologia. Non solo il segnale deve essere trasmesso tramite bluetooth dallo smartphone a uno dei due auricolari, ma deve avvenire anche la comunicazione tra le due unità via radio.
Anche se l’elettronica è stata mantenuta piccola e leggera, la batteria non può essere rimpicciolita ulteriormente. La dimensione degli auricolari oggigiorno sul mercato dipende quindi principalmente dalla dimensione e dalla capacità della batteria incorporata.
Sound migliore col cavo
Nel caso di auricolari con sensori fitness integrati (di movimento e polso), bisogna integrare ancora più elettronica al loro interno. Inoltre, devono essere resistenti al sudore, ma spesso anche a vere penetrazioni d’acqua, per esempio quando si fa la doccia, il che si traduce in cuffie più spesse e complesse, limitando ulteriormente le dimensioni della batteria integrata.
A tutto questo si aggiunge la necessità di fornire un sound di buona qualità. Sicuramente gli auricolari bluetooth, collegati almeno tra loro da un cavo o un archetto, sono nettamente in vantaggio in termini di qualità del suono.
Produttori come Shure o Fostex fanno ricorso a cuffie con ganci o neckband per dare più spazio all’elettronica e supporto agli auricolari. In caso di auricolari a gancio, la custodia di ricarica deve essere più grande.
Uso e gestione
Non essendoci molto spazio a disposizione, spesso ci si deve accontentare di un solo pulsante multifunzione, usato sia per accendere/spegnere, sia per attivare l’accoppiamento. Inoltre, i tasti gestiscono anche le telefonate e lo zapping attraverso le tracce audio, come se stessi usando il codice Morse. Ma ormai stanno prendono sempre più piede concetti basati sui comandi touch. Le Momentum True Wireless 2 della Sennhesier alzano l’asticella perché permettono una personalizzazione del tocco attraverso l’app.
Alcuni produttori ricorrono a diversi stratagemmi. Nel caso delle AirPods, il pulsante di accoppiamento si trova nella custodia di ricarica e gli auricolari si collegano automaticamente allo smartphone non appena si apre la custodia. Le cuffie della Bragi si comando non solo con i movimenti delle dita, ma anche della testa. Il che all’apparenza potrebbe essere abbastanza strano, per questo nessun altro produttore ha copiato l’idea.
Nella maggior parte delle cuffie in-ear true wireless abbiamo un feedback vocale, ma anche dei segnali acustici basterebbero. La connessione allo smartphone e l’accoppiamento tra i due canali è un processo sempre più rapido e affidabile.
Microfoni e autonomia
Oltre che per la riproduzione del suono, che, come abbiamo detto ,dipende molto dalla vestibilità nell’orecchio, dovrebbe essere possibile utilizzare gli auricolari anche per effettuare telefonate. Per questo, almeno uno delle due unità deve avere un microfono.
Negli auricolari bluetooth il microfono è lontano dalla bocca
Nel caso degli auricolari cablati, il microfono è solitamente integrato nel filo e può essere avvicinato alla bocca per migliorare la qualità della chiamata. Al contrario, negli auricolari bluetooth, il microfono è più lontano dalla bocca e le cuffie devono essere posizionate in direzione. Durante il test abbiamo riscontrato delle differenze enormi tra i diversi modelli. A partire dal 2019, però, sono tante le innovazioni portate avanti e noi abbiamo adattato il test di conseguenza: registriamo i microfoni degli auricolari all’estremità opposta e siamo in grado di fare un confronto diretto.
Ovviamente non è possibile utilizzare gli auricolari mentre sono in carica. Durante il nostro test, abbiamo ascoltato la musica al massimo, mantenendo una distanza di un metro dallo smartphone, superando quindi la stessa distanza wireless. In questo modo capiamo qualcosa in più sulla connessione radio più o meno stabile.
I migliori: Sennheiser CX 400BT
Il design degli auricolari bluetooth Sennheiser CX 400BT si basa su quello dei Momentum True Wireless, eliminando però i dettagli più costosi. Ad esempio, i CX 400BT non hanno la cancellazione attiva del rumore e la custodia è in semplice plastica, nessuna parte in tessuto. Le in-ear stesse hanno una caratteristica forma a cubo, sono facili da estrarre e vestono in maniera salda e comoda nelle orecchie.
Le diciture R e L (destra e sinistra) sono ben visibili ed è praticamente impossibile scambiare gli auricolari, soprattutto quando si ripongono nella custodia. Si inseriscono facilmente nei canali auricolari, vanno regolati un poco e risultano praticamente impercettibili.
I CX 400 BT sono dotate di quattro cappucci auricolari, tutti realizzati in silicone morbido, in modo da adattarsi in tutti i tipi di orecchie. Una buona stabilità è un requisito fondamentale per il suono perfetto, soprattutto quando si riproducono le basse frequenze, cosa confermata durante il test.
Test sonoro
I Sennheiser CX 400BT utilizzano lo standard Bluetooth 5.1 e supportano i codec audio più importanti come aptX, AAC e SBC, dove aptX è noto per offrire le migliori condizioni per un sound in qualità CD. Quindi non sono delle cuffie che possono deluderci ma nemmeno ci vogliono conquistare dal primo momento con il loro suono.
Bassi ricchi, toni di base piacevoli, medi e alti di grande qualità
Riescono a scendere bene in profondità nella gamma dei bassi, creando una connessione senza quasi soluzione di continuità con i toni di base, fino ad arrivare a dei medi e alti di grande risoluzione. Qui i CX 400BT non diventano troppo spigolose o fastidiose; riescono inoltre a dare alla musica una certa spazialità, soprattutto se confrontate con la concorrenza.
Anche la disposizione e l’orientamento dei microfoni incorporati testimoniano l’esperienza del produttore della gestione di ogni tipo di audio. In ogni caso, le telefonate arrivano su entrambi i canali e gli interlocutori ci capiscono perfettamente, quasi al pari delle AirPods Pro.
Uso
Si possono controllare tutte le funzioni degli auricolari Sennheiser CX400BT attraverso le superfici touch. Tramite dei controlli touch è possibile avviare e/o fermare la musica e accettare delle chiamate in arrivo. Molti comandi possono essere inoltre personalizzati secondo le proprie preferenze; i gesti per le chiamate non possono tuttavia essere modificati.
Qui entra in gioco l’app
L’app Smart Remote può essere utilizzata con diversi modelli di cuffie, attraverso cui è fondamentalmente possibile controllare le impostazioni del suono e gestire il dispositivo. Non è possibile controllare la cancellazione attiva del rumore perché questa tecnologia, come accennato, non è integrata negli auricolari CX 400 BT. L’aggiornamento del firmware avviene sempre tramite l’app.
Oltre ai comandi touch personalizzabili, l’app offre la possibilità di regolare il sound. È possibile anche scegliere tra due interfacce di regolazione: una è la matrice touch e slide proprietaria, l’altra è il classico equalizzatore a tre bande per la regolazione separata di bassi, medi e alti. Tramite un tocco è possibile anche attivate i comuni assistenti vocali come Siri e Google Assistant.
Autonomia
La custodia di ricarica degli auricolari CX 400 BT è dotata di una presa USB-C e un cavo di ricarica apposito. Purtroppo la custodia permette solo due cicli di carica. Ma in fondo va bene così perché durante il test le in-ear sono durate per più di sette ore, a tutto volume! Il che si traduce in un’autonomia totale di oltre 20 ore se le in-ear vengono caricate due volte dopo averle usate la prima volta.
La custodia risulta troppo stretta
Fortunatamente, il processo di ricarica non è eccesivamente lungo. Dopo una ricarica di circa quindici minuti è possibile godersi un’ora di musica, sfortunatamente non a pieno volume (che per la maggior parte potrebbe essere comunque troppo alto).
E i contro?
Per i loro prezzo, gli auricolari Sennheiser CX 400BT hanno molto da offire, ma c’è ancora margine di miglioramento. Ad esempio, manca la certificazione del grado di protezione IP. Visto chegli auricolari si usano soprattutto durante lo sport e le attività all’aperto, un certo grado di impermeabilità sarebbe ideale. Inoltre la custodia di ricarica risulta abbastanza stretta, ma le in-ear compensano con il raggio d’azione.
Alternative
Sicuramente le cuffie CX 400 BT della Sennhseiser sono le migliori sotto diversi aspetti. Se siete disposti a spendere qualcosa in più potete trovare dei modelli migliori in termini di suono e accessori. Se invece potete scendere a compromessi, esistono degli auricolari bluetooth notevolmente più economichi ma altrettanto buoni che vale la pena prendere in considerazione.
Buona alternativa: Mackie MP-20TWS
I Mackie MP-20TWS sono il primo tentativo di auricolari del marchio, famoso soprattutto per il suo know-how nei dispositivi da studio e sul palco.
Questi in-ear hanno una forma ergonomica che si adatta perfettamente all’orecchio. Forse è per questo motivo che dispongono solo di tre cappucci in silicone.
Basteranno dei gesti per gestire gli auricolari, cosa che all’inizio vi richiederà un po’ di pratica, anche perché le cuffie sono dotate di cancellazione attiva del rumore, anch’essa attivabile tramite touch. Non esiste ancora un’app per personalizzare i gesti o gestire ulteriori informazioni.
Gli auricolari hanno resistito per ben 15 ore, 10 con la tecnologia noise cancelling attiva. Possono poi essere ricaricati fino a tre volte nella custodia, la quale si ricarica invece attraverso un cavo USB-C.
Suono raffinato
Gli in-ear sono dotati di una tecnologia audio di altissima qualità, con due driver per canale, uno dinamico e uno BA (Balanced Armature). Il suono è eccezionale. I bassi vengono riprodotti in maniera profonda e assolutamente precisa e, in generale, il sound appare molto bilanciato. Poiché i Mackie MP-20TWS sono convincenti in termini di suono, gestione e resistenza, sono alla pari con i migliori auricolari bluetooth in gara.
Per audiofili: Shure 215+ TWS II
Gli Aonic 215+ TWS (II generazione) seguono il concetto delle eccellenti in-ear, originariamente sviluppate per l’uso cablato, dell’elettronica bluetooth collegabile. Non si tratta di un problema perché le 215 sono comunque dotate di adattatore. Sicuramente risultano più complicate da gestire rispetto a delle normali cuffie in-ear true wireless, rimangono comunque stabili per lungo tempo. Inoltre gli adattatori possono anche essere collegati anche ad altri modelli della Shure, non c’è quindi un limite per la qualità del suono.
Una volta che ci abituiamo al design, le cuffie risultano abbastanza comode, ovviamente se scegliamo i gommini adatti. Come sempre, si tratta di provarli: per questo, in dotazione ne viene fornito un totale di sei paia. Tuttavia, se portate gli occhiali, le Aonic 215 + TWS non risultano comodissime. In questo caso, se possibile, vanno indossati prima gli auricolari e poi gli occhiali. Ma questo è un problema che accomuna tutti questi tipo di auricolari.
Su ogni archetto delle Aonic 215+ TWS 2 è presente un tasto di comando, facile da usare “alla cieca”, con dei punti di pressione facilmente individuabili. Attraverso l’app Shure Plus Play è possibile personalizzare l’uso di questi tasti. È anche possibile attivare una modalità ambiente anche se gli auricolari di per sé sigillano molto bene. Inoltre, si possono selezionare vari preset di sound o regolare il suono attraverso un sofisticato equalizzatore.
Oltre ai pulsanti di controllo e all’elettronica, nelle asticelle degli auricolari sono presenti anche le batterie che, almeno nel nostro test, sono durate circa 10 ore a tutto volume. Possono essere poi ricaricate completamente per tre volte nell’apposita custodia. Questo è uno dei pro delle dimensioni, sia delle in-ear sia della custodia.
In termini di suono, gli Aonic 215+ TWS 2 sono una vera rivelazione. Trasmettono un’enorme tridimensionalità: ad esempio guardando il film sui Queen “Bohemian Rhapsody”abbiamo una bella sensazione come se dal vivo.
Le cyffue 215 non solo spingono le gamme di frequenza ai limiti della percettibilità, ma la risoluzione risulta ottima anche nella gamma medio/alta. Chi ascolta riesce a seguire ogni breve e nitido impulso. I bassi sono dettagliati, precisi, potenti e sempre sotto controllo. Soprattutto guardando Game of Thrones, le cuffie centrano il punto, senza mai darci l’impressione di essere sopraffatti.
Questi auricolari bluetooth risultano molto efficaci anche nelle frequenze più alte, il suono non è mai fastidioso o sibilante, a meno che non lo sia in orginale. È possibile godersi tutte le piacevoli sfaccettature della musica: le Shure sono perfette per i veri audiofili!
Le migliori per iPhone: Apple AirPods Pro 2
Come il modello precedente, le AirPods Pro 2 sono molto diverse dalle normali AirPods. Non troviamo più il caratteristico design OFA (One-Fits-All) che garantisce un’aderenza e una tenuta ottimali senza l’uso di cuscinetti auricolari. Questo perché si sono voluti dotare gli auricolari della cancellazione attiva del rumore. Questo design in realtà va a vantaggio anche del sound stesso delle AirPods.
La seconda generazione di Apple AirPods Pro 2 è stata completamente rinnovata, soprattutto all’interno, e Apple utilizza ora il proprio chipset. Oltre a una migliore cancellazione del rumore, questo sistema include anche una modalità di trasparenza adattabile e caratteristiche sonore personalizzabili. C’è da dire che queste impostazioni funzionano solo con gli iPhone. Gli utenti Android potranno godere solo di una buona vestibilità, di un’eccellente qualità del suono e una rudimentale cancellazione attiva del rumore.
La custodia di ricarica degli AirPods Pro 2 si ricarica tramite un connettore Lightning, classico di Apple, e viene incluso anche un cavo corrispondente con un connettore USB-C sull’altro lato. In alternativa, la custodia può essere ricaricata anche in modalità wireless e da poco anche con il caricatore per l’Apple Watch.
Gli auricolari si inseriscono in modo rapido e preciso e funzionano a sfioramento. Ad esempio, per regolare il volume basterà strisciare il dito verso l’alto, tutto molto intuitivo. Attraverso il touch è anche possibile impostare la modalità desiderata.
Alcune impostazioni più precise, come la vestibilità e l’ottimizzazione del suono, possono essere regolate solo tramite app. Non esiste un’app apposita per gli AirPods Pro2: non appena collegati all’iPhone, troverete un menu aggiuntivo nelle impostazioni dello smartphone. Questo è anche il motivo per cui alcune funzioni non sono disponibili per Android. Sul PlayStore non troverete infatti un’app per AirPods.
Potete usare la custodia come AirTag, in modo da poter rintracciare subito gli auricolari.
Rispetto ai loro predecessori, gli AirPods Pro 2 offrono un suono migliore, ricco ed equilibrato anche con brani complessi. Il basso leggermente rimbalzante è presente, ma non risulta eccessivamente in primo piano. Anche senza l’esperienza sonora 3D personalizzata, gli AirPods Pro hanno un suono incredibilmente ampio. Dopo aver regolato la vestibilità, le cose si fanno davvero interessanti. Bisogna fotografare le orecchie con l’Iphone in modo che gli auricolari si adattino alla forma individuale del padiglione auricolari.
Come detto, difficilmente queste cuffie sarebbe adatte per utenti Android, ma sono invece quasi un must-have per chi già possiede un iPhone. Raramente l’interazione tra cuffie e smartphone funziona in modo così fluido e comodo, ma ovviamente questo ha anche il suo prezzo.
Ottima scelta a poco prezzo: Soundcore Life P2 Mini
Con un prezzo di vendita consigliato di meno di 40 euro, le cuffie Soundcore Life P2 Mini hanno un costo quasi scandaloso. Si estraggono dalla custodia abbastanza compatta con molta facilità grazie allo stelo. Non solo risultano comode da posizionare, ma grazie agli steli, dove sono posizionati i microfoni, anche le chiamate risultano di qualità.
Soundcore è il marchio audio della società cinese Anker. La lavorazione e le caratteristiche difficilmente farebbero pensare a un prezzo ridotto. Le Soundcore sono anche impermeabili, il che significa che nemmeno un forte getto d’acqua può danneggiare l’elettronica.
Per il resto sono delle cuffie semplici, senza fronzoli. Caratteristiche particolari come la cancellazione attiva del rumore o un’app sofisticata sono state omesse per concentrarsi sulle qualità chiave. Naturalmente parliamo di qualità del suono, sia per la musica sia per le telefonate.
Come già accenato, le cuffie si posizionano con facilità, sigillano molto bene, e dopo poco non le percepiamo quasi più. Durante il test abbiamo riprodotto musica per circa dieci ore prima di doverle ricaricare nella custodia, fino a un totale di tre volte. Potremmo quindi giocare per 40 ore, senza contare le pause di ricarica.
Anche durante la prova del suono siamo rimasti convinti: le Soundcore Life P2 Mini sono sintonizzate un po’ verso il loudness, che risulta abbastanza piacevole e assicura un suono ricco anche a livello di bassi. Tuttavia, non vanno veramente in profondità nei bassi, il che può essere compensato alzando leggermente il livello. Le frequenze alte sono chiare e brillanti, mai sibilanti nei suoni in S.
Possiamo solo che ripeterlo: le Soundcore Life P2 offrono il massimo tra le true wireless in-ear per il prezzo di vendita.
La concorrenza
Apple AirPods Pro
Con le AirPods Pro, Apple fa il suo esordio nel campo delle cuffie con cancellazione attiva del rumore. L’aspetto differisce notevolmente da quello delle altre AirPods: per una maggiore tenuta e un maggiore filtraggio, Apple utilizza il tipico design degli eartips, ossia gli auricolari con gommini, mentre gli steli sono sempre gli stessi.
In dotazione vengono fornite tre paia di questi gommini e la custodia di ricarica è la stessa delle AirPods2. La ricarica è possibile sia con il cavo Lightning incluso, sia in modalità wireless se si dispone il dispositivo di ricarica adatto.
Le AirPods Pro si azionano tramite un pulsante su ciascuno dei due steli, forse più affidabili dei comandi touch delle altre AirPods. Se si preme brevemente il pulsante, indipendentemente da quale unità, la musica parte o si arresta. Premendo due volte si salta in avanti di una traccia audio, con tre tocchi si torna indietro. Una pressione prolungata attiva l’ANC o la modalità trasparenza, oppure si attiva l’assistente vocale Siri. Gli unici feedback acustici sono dei segnali, non delle voci.
La cancellazione attiva del rumore funziona bene, soprattutto perché non influenza percettibilmente il volume o il suono.
In termini di suono, le AirPods Pro sono superiori alla concorrenza, soprattutto nella riproduzione dei toni bassi, aiutando le frequenze inferiori a produrre un suono pieno. Ciò potrebbe essere dovuto alla migliore vestibilità delle cuffie, ma anche al nuovo driver solo per bassi.
Per chi è già un consumatore Apple, le AirPods Pro sono sicuramente una bella conquista, anche se doveste usare raramente l’ANC. Ovviamente, ogni cosa ha il suo prezzo.
Bose QuietComfort Earbuds II
Con i QuietComfort Earbuds II, Bose ha fatto di nuovo centro. Gli auricolari sono piuttosto grandi, ma si adattano sorprendentemente bene alle orecchie. Le fascette di stabilità, come le chiama Bose, offrono un comfort ideale, perfetto per la tecnologia di cancellazione attiva del rumore. Si adattano così comodamente alla orecchie che dopo poco vi scorderete di averle!
La buona vestibilità va a vantaggio del suono stesso, soprattutto per quanto riguarda le basse frequenze. Se non vi piace il suono troppo ricco con una leggera tendenza al loudness, potete correggerlo nell’app Bose Music. Oltre alle impostazioni audio, è possibile regolare la modalità Aware, Trasparenza e Talk-Through per non isolarsi completamente dal mondo esterno. Durante le chiamate siamo in grado di sentire in modo chiaro l’interlocutore su entrambi i canali, anche perché i microfoni integrati filtrano in modo specifico gran parte del rumore di fondo.
Le batterie durano ben oltre sette ore a pieno volume, nonostante Bose ne dichiari “solo” sei. La custodia è ricaricabile rapidamente tramite la porta USB-C e non supporta la modalità wireless. I QuietComfort Earbuds II sono protetti contro gli spruzzi d’acqua e il sudore secondo lo standard IPX4, cosa che ci aspettavamo visto il prezzo piuttosto elevato.
Klipsch T5 II True Wireless
Come suggerisce il nome, le Klipsch T5 II True Wireless ora entrano nella seconda generazione, in cui sono stati apportati notevoli miglioramenti.
Il concetto tecnico di base e il design sono rimasti invariati. La custodia di ricarica in acciaio inossidabile è un po’ pesante ma maneggevole. Oltre al colore antracite, come il nostro modello di prova, è disponibile in argento, anche con una superficie spazzolata che la rende meno sensibile ai graffi. In dotazione ci sono sei paia di gommini di diverse dimensioni.
Queste cuffie blueooth hanno un’autonomia di nove ore se portate a tutto volume. La custodia si carica tramite cavo USB-C, il cavo di ricarica ha una spina corrispondente su entrambe le estremità. Se avete un alimentatore con una presa più grande di tipo A, potete usare l’adattatore fornito in dotazione. È possibile caricare le cuffie nella custodia fino a tre volte, in modo da ottenere un totale di riproduzione di almeno 36 ore a tutto volume.
Le Klipsch T5 II True Wireless sono gestite via touch, ma alcune impostazioni possono essere regolate comodamente via app. L’app non permette di personalizzare il touch, ma le proprietà del sound possono essere regolate tra sei preimpostazioni e una definita da noi. È inoltre disponibile un equalizzatore a cinque bande.
La seconda generazione ha lasciato invariata l’unità driver e il risultato parla da sé. Il suono è altrettanto convincente , fine nelle medie e alte frequenze. Nei bassi inoltre le Klipsch non tendono al loudness.
Anche le chiamate risultano migliori, anche perché c’erano state alcune lamentele a riguardo nella prima generazione.
Le Klipsch T5 II tue wireless hanno comunque il loro prezzo, ma data la qualità dei materiali e le prestazioni in fatto di suono, valgono fino all’ultimo centesimo. Per gli sportivi, Klipsch offre anche le T5 true wireless sport, un’edizione speciale sulla stessa base. Non solo le in-ear sono impermabili, ma anche la custodia è più robusta.
Razer Hammerhead True Wireless II
Razer propone con le Hammerhead True Wireless II delle cuffie da veri gamer. Fondamentalmente non è cambiato molto rispetto alle Hammerhead Pro, tranne forse il fatto che ora sono disponibili in tantissimi colori. Giusto l’estrazione dalla custodia non è proprio facile, in quanto non esiste un vero punto di presa negli auricolari e rimangono saldi nella custodia attraverso dei magneti.
Dietro questo effetto, si celano i LED RGB, una novità di questo modello. Tramite l’app è inoltre possibile far lampeggiare e brillare le cuffie in diversi colori, cosa magari più apprezzata dai gamer e meno dagli altri utenti, ma è comunque un’opzione disattivabile, aumentando la durata della batteria.
Durante il test le Razer Hammerhead True Wireless II sono durate a tutto volume per un totale di sei ore. Possono poi essere ricaricate nella custodia fino a un massimo di quattro volte, per un totale di 30 ore.
Anche questi auricolari bluetooth hanno dei comandi touch. L’app collegata è stata completamente rivista e ora riconosce anche gli altri modelli Razer, un chiaro segnale dell’espansione Razer nel mercato degli auricolari. Oltre alle solite funzioni, come la cancellazione attiva del rumore, la personalizzazione dei comandi touch e della riproduzione del suono, l’app permette anche una trasmissione bluetooth senza latenza.
Ciò significa che il ritardo tra immagine e suono mentre si gioca, si avvicina allo zero. Questa caratteristica rende le Hammerhead True Wireless II delle perfette cuffie da gamer.
Le cuffie True Wireless II ci hanno convinto anche per quanto riguarda la riproduzione del suono, indipendentemente che si giochi o meno. Rispetto al modello precedente, le Pro, hanno un suono più equilibrato, i bassi appaiono ricchi ma controllati, giusto nella gamma media risultano limitati, per riprendersi però nelle alte frequenze. Si tratta di una leggera tendenza al loudness, sicuramente intenzionale, che rende la musica molto voluminosa anche a audio ridotto.
Gli auricolari bluetooth Hammerhead True Wireless II offrono un’ottima performance per giocare con il proprio smartphone, e di certo sono da meno nella riproduzione musicale o per effettuare telefonate.
Bowers & Wilkins PI7
Le cuffie Bowers & Wilkins PI7 hanno una custodia particolarmente robusta e prevalentemente in metallo. A prima vista non notiamo una caratteristica speciale, ossia un trasmettitore bluetooth integrato. Bisogna semplicemente inserire il cavo in dotazione nell’ingresso delle cuffie nell’impianto stereo, e l’altra estremità nella presa USB-C della custodia, per poi goderci la musica dalle nostre cuffie bluetooth in-ear PI7.
Le PI7 offrono un buon sound con una spazialità simile a quella offerta dalle cuffie Shure. Raggiungono un perfetto equilibrio tra bassi profondi e ricchi, i toni di base sono piacevoli e la gamma medio-alta è particolarmente dettagliata. Inoltre le cuffie, che appaiono comunque di grandi dimensioni, sono in realtà molto comode.
Questi auricolari bluetooth si possono ricaricare fino a quattro volte, ma con un tempo di esecuzione di poco meno di quattro ore.
Le Bowers & Wilkins sono l’aggiunta bluetooth ideale per l’impianto sterepo di casa. Mentre si è in viaggio, offrono il comfort ideale grazie a una buona cancellazione del rumore e riproduzione del sound.
Beats Fit Pro
Le Beats Fit Pro non sono le prime cuffie della Beats a essere state sviluppate sotto la direzione Apple, dopotutto fa parte di questa famiglia da anni. Sono però i primi auricolari bluetooth capaci di tenere testa alle AirPods. Ci sono tre varianti cromatiche disponibili. Noi abbiamo provato quelle sui toni del rosa, ma ci sono anche in bianco o in grigio scuro.
Anche se non si vede, le Fit Pro rimangono fisse nelle orecchie grazie a un’ala di gomma e un supporto per l’orecchio. Grazie all’app potete capire se la vestibilità è corretta.
L’App della Beats è disponibile sia per iOS sia per Android e, a differenza degli altri prodotti firmati Apple, chi possiede un Android non deve più scendere a compromessi. Le Beats Fit Pro riescono perfettamente e ugualmente con entrambi i sistemi operativi.
Ciascuno dei due auricolari si aziona con un pulsante, il quale risulta molto liscia e con un buon punto di pressione. Sicuramente non è alla moda come un funzionamento touch, ma almeno si evitano errori nel quotidiano. Le funzioni dei tasti possono essere personalizzate nell’app, compresa la selezione delle diverse modalità ANC e trasparenza. La cancellazione attiva del rumore è ottima anche perché non influenza il volume o la qualità del suono.
A tutto volume e con la cancellazione del rumore disattivata, queste in-ear hanno un’autonomia di più du sette ore, per poi potersi ricarica fino a tre volte nella custodia apposita.
Dal punto di vista sonoro, le Beats Fit Pro sono alla pari con le AirPods Pro. Hanno una leggera tendenza al loudness per arricchire il suono nelle alte frequenze. Risultano perfette anche per effettuare chiamate.
Secondo noi, le Beats Fit Pro funzionano meglio con l’iPhone rispetto alle AirPods Pro e non sono da meno con uno smartphone Android.
Klipsch T5 II True Wireless Sport
Sono due i dettagli che differenziano le Klipsch T5 II True Wireless Sport dalle T5 II TrueWireless. Gli auricolari nella versione sport non hanno una grande custodia in metallo, ma in plastica. La custodia a doppia parete contiene cristalli in gel di silice per garantire un’impermeabilità maggiore.
ll coperchio della custodia è inoltre dotato di una guarnizione e la chiusura ricorda quella dei tappi meccanici delle bottiglie di birra. Ciò fa sì che la custodia sia completamente impermeabile. Anche le stesse cuffie sono completamente impermeabili e dotate di certificazione IP67.
La seconda differenza riguarda le cuffie stesse. La forma e l’elettronica sono rimaste invariate, ma ora sono inclusi dei ganci di diverse dimensioni. Questo significa che risultano comode anche mentre si fa sport e filtrano bene i rumori esterni. Ovviamente anche qui entra in gioco l’app. Oltre agli aggiornamenti, è possibile anche personalizzare la riproduzione del suono. Vi è inoltre una modalità trasparenza che lascia passare più (posizione X) o meno (posizione Y) i rumori esterni, per evitare ad esempio collissioni mentre si va a correre.
In termini di suono la versione sport ci ha convinto esattamente come le altre. La dinamica nella gamma medio/alta non ha eguali in questa fascia di prezzo. Per quando riguarda la riproduzione delle basse frequenze, la versione sport risulta ancora più precisa, grazie sopratutto ai ganci aggiuntivi che filtrano meglio i rumori esterni. Questo rende le T5 II True Wireless Sport i compagni perfetti delle nostre attività sportive.
LG TONE Free DFP8
I Tone Free DFP8 della LG sono facili da indossare, soprattutto grazie allo stelo. Trovano subito la posizione corretta e i morbidi gommini in silicone sigilanno perfettamente dal mondo esterno.
Si gestiscono comunemente tramite dei tocchi touch e, se si è connessi al Play Store, il download dell’applicazione avviene quasi automaticamente. Una peculiarità di queste in-ear LG è la pulizia integrata della custodia, che non solo serve per ricarica le cuffie, me grazie a una luce UV rimuove anche la maggior parte dei germi.
Nell’app trovate i soliti preset Meridian (incluso Sound Stage 3D), più due preset personalizzabili che possono essere regolati con l’aiuto di un equilizzatore. Si possono anche personalizzare i tocchi touch.
Le cuffie Tone Free DFP8 sono ben bilanciate, ma il livello massimo sembra essere limitato indipendemente dalle impostazioni dello smartphone. Tuttavia, ciò non impedisce agli auricolari di riprodurre dei bassi ricchi e profondi, sempre a condizione che i gommini siano stati scelti con cura. Si tratta comunque di un prodotto eccezionale che fornisce dei buoni suoni base che possono poi essere ampliati con l’aiuto dell’app.
Samsung Galaxy Buds Pro
Con i Galaxy Buds Pro, Samusung continua ad aggiornare i suoi auricolari bluetooth. I Galaxy Buds Live erano sì innovativI, ma non così intuitivI per tutti, invece qui troviamo numerosi miglioramenti. La forma risulta ora più ergonomica senza sfociare nel mainstream. Sono facili da inserire e si adattano perfettamente all’interno dell’orecchio.
I Galaxy Buds Pro entrano perfettamente nel padiglione auricolare e sigillano bene dal mondo esterno. Non solo il suono si sviluppa in maniera migliore, ma anche la cancellazione attiva del rumore opera con più facilità.
Sul coperchio della custodia di ricarica si intravede il logo AKG, che risulta poco appariscente. In ciascuna cuffia due driver condividono la riproduzione delle frequenze: uno è responsabile dei bassi e dei medi, il secondo dei toni alti.
Tutto viene riprodotto in maniera molto precisa. I bassi non risultano troppo forzati, né si tende al loudness nelle basse frequenze.
Technics EAH-AZ70W
Con i Technics EAH-AZ70W entra in scena un nuovo produttore di cuffie bluetooth, ma Technics è il marchio sotto il quale la Panasonic commercializza i prodotti Hi-Fi di alta qualità. E le EAH-AZ70W rientrano esattamente in questa categoria.
Gli auricolari EAH-AZ70W, a causa delle loro dimensioni, sporgono abbastanza dalle orecchie, cosa che d’altra parte le rende più semplici da usare attraverso i comandi touch. Così tutti vedono cosa stiamo indossando.
Le cuffie Technics EAH-AZ70W integrano anche la cancellazione attiva del rumore, che può essere o gestita con un tocco o attraverso l’app in maniera più dettagliata. Nell’app è possibile visualizzare lo stato della batteria di ogni singolo auricolare, regolare la cancellazione attiva del rumore e il filtraggio di rumori esterni e, ovviamente, scaricare gli aggiornamenti.
Attraverso l’app è possibile anche regolare il suono: è possibile scegliere tra due preset o personalizzarli attraverso un equalizzatore con dei bassi ricchi. Gli auricolari regolano quella dinamicità sonora necessaria insieme a una buona riproduzione spaziale.
Con le EAH-AZ70W, Technics ha davvero dato il tutto per tutto, e per quanto riguarda il software c’è margine di miglioramento. Il tutto a un prezzo più che ragionevole.
Libratone Air+
Le Libratone Air + sono le classiche cuffiette a stelo, molto leggere da inserire e molto comode da tenere su. L’app regola entrambi i canali separatamante e può essere utilizzata per effettuare una prova di tenuta dei suoni.
Le modalità ANC e trasparenza possono essere bilanciate tramite l’app, dove è possibile anche personalizzare i comandi touch. Oltre ad alcuni preset di suoni, è possibile anche una semplice correzione dei bassi o degli alti.
Difficilmente le Air+ avranno bisogno di questi ritocchi di suono, anche così come sono si avvicinano molto alle Shure Aonic 215+ e possono competere con il modello della Sennheiser. Tuttavia, le Libratone risultano più costose.
1More ColorBuds 2
Come si evince dal nome, con le ColorBuds 2 della 1More entriamo nella seconda generazione. Queste in-ear sono facili da inserire e trovano subito il loro posto all’interno delle orecchie, si notano appena ma sigillano in maniera perfetta.
L’applicazione è stata aggiornata diverse volte e ora risulta abbastanza buona. Invece dei soliti preset vi è una rilevazione supportata da Sonarworks del cosiddetto Sound ID. Sulla base di diversi esempi sonori viene registrato il carattere sonoro preferito e trasferito alla riproduzione musicale. Questa procedura può essere ripetuta più volte, ma si può anche disattivare il Sound ID ed essere guidati dalle cuffie stesse.
Il suono delle ColorBuds 2 risulta più ricco e sonoro di quello delle ComfoBuds2 dello stesso produttore. I bassi vengono riprodotti bene e appaiono sempre controllati.
Samsung Galaxy Buds Live
La forma delle Galaxy Buds Live della Samsung ricorda molto quella dei fagioli e non si capisce subito come vadano posizionate all’interno delle orecchie. Chi non si fida del proprio istinto può tranquillamente seguire le istruzioni.
Le Galaxy Buds Live sono progettate in modo che le aperture per il suono puntino nel canale uditivo. I gommini non si trovano sopra queste aperture ma intorno ai contatti, sigillano così perfettamente l’interno del padiglione auricolare. Il che è importante non solo per il suono in sé, ma anche per la cancellazione attiva del rumore.
Le superfici sono touch e i comandi possono essere personalizzati attraverso l’app, dove è possibile regolare anche la sensibilità della cancellazione attiva del rumore.
In termini di suono, sono molto simili alle Momentum True Wireless2 della Sennheiser. Hanno un suono più raffinato rispetto alla maggior parte delle cuffie più economiche e offrono l’intera gamma dello spettro d’ascolto, con una moderata spinta nelle basse frequenze. La gamma medio/alta è molto dettagliata e regala il brio necessario.
Le Galaxy Buds Live sono l’esperimento che vale la pena fare. Si adattano meglio delle classiche in-ear one-fits-all che, come le prime AirPods, fanno a meno dei gommini. Inoltre, possono essere gestiste con facilità attraverso l’app e le superfici touch.
KEF Mu3
I KEF Mu3 sono un vero e proprio pezzo di design: come altri prodotti della seria Mu della KEF, sono infatti opera del famoso designer Ross Lovegrove. Ma sappiamo che il bell’aspetto non basta, soprattutto quando si tratta di funzionalità quotidiana, e abbiamo subito notato che la forma liscia e organica delle in-ear presenta le sue insidie una volta inserita nelle orecchie.
Se posizionate correttamente, risultano molto comode e dopo poco tempo non le percepiamo più come corpo estraneo. Inoltre, sigillano molto bene, il che giova al suono e alla cancellazione attiva del rumore. Tuttavia non abbiamo preso in esame l’ANC, visto che ci siamo preoccupati principalmente della riproduzione del suono e del comfort.
Le cuffie KEF si azionano esclusivamente tramite i pulsanti, con i soliti click per il volume, lo zapping tra le tracce, ecc. Fortunatamente, i pulsanti sono abbastanza sensibili da poterli azionare senza spingere le cuffie ulteriormente dentro l’orecchio. Non esiste un’app apposita, per regolare il suono dobbiamo fare affidamento sullo smartphone. Le KEF dispongono anche di una modalità trasparenza.
In termini di suono, le Mu3 offrono un’immagine sonora più dettagliata di quelle della Bose e possono tenere il passo anche con le Technics. Quindi, se state cercando un bel pezzo di design e un’eccellente riproduzione del suono, sarete pienamente soddisfatti con le Mu3.
Il test passo per passo
Abbiamo testato in diversi round un totale di 163 auricolari bluetooth, di cui 98 sono ancora disponibili. La fascia di prezzo è molto ampia: si va dai 15 euro ai quasi 300 per le più costose.
Oltre ai numerosi test di ascolto, abbiamo controllato anche la qualità del suono durante le telefonate e misurato l’autonomia della batteria quando si ascolta la musica a tutto volume. I fattori decisivi sono stati la configurazione, il funzionamento e la vestibilità. Il fatto che le cuffie disponessero di diversi gommini di ricambio è stato anch’esso un elemento importante nel giudizio finale.
Alcuni produttori hanno i propri trucchi: nelle AirPods della Apple il pulsante di accoppiamento si trova sulla custodia e gli auricolari si collegano automaticamente allo smartphone non appena questa viene aperta. Le in-ear della Bragi invece, non sono si controllano tramite touch, ma anche tramite i movimenti della testa, cosa piuttosto strana all’apparenza, infatti non è una tecnologia presente in altri marchi.
Domande più frequenti
Quali vantaggi hanno le cuffie in-ear?
Grazie alla loro forma, le cuffie in-ear risultano molto più compatte e sono quindi più ideali per il trasporto rispetto alle cuffie con archetto. Penetrando direttamente all’interno del canale uditivo, isolano molto bene dai rumori esterni anche quando non è presenta la tecnologia di cancellazione attiva del rumore.
La qualità del suono diminuisce con la trasmissione bluetooth?
Dipende molto da quale standard di trasmissione viene utilizzato. In una trasmissione bluetooth normale la qualità viene persa. Se si utilizza invece un codec audio come AptX, la perdita di qualità è praticamente pari a zero.
Qual è il raggio di azione degli auricolari bluetooth?
Il raggio di azione dipende molto dal modello e dalla classe bluetooth. Normalmente si aggira attorno ai 10 m, ma se si dovesse trovare un ostacolo tra la fonte del segnale e il ricevitore, come ad esempio una parete, il raggio di azione diminuisce notevolmente.
Quali sono le migliori alternative alle AirPods e AirPods Pro?
Le AirPods della Apple non sono state le prime cuffie in-ear true wireless sul mercato, ma le prime che hanno reso questo modello così popolare. Sono ancora la prima scelta per chiunque abbia un iPhone, ma per gli altri esistono alternative migliori, come le Sennheiser CX 400BT o le Klipsch T5 II. Se non volete spendere così tanto, allora puntate sulle 1More Color Buds.