Un binocolo ci aiuta a superare i limiti imposti dall’apparato visivo e ci permette di avvicinare gli oggetti lontani.
Marinai, vigili del fuoco, corpo forestale, ornitologi… Sono numerose le professioni che richiedono l’uso di un binocolo. Anche noi abbiamo apprezzato il fascino che un buon binocolo riesce a emanare.
In ogni casa se ne dovrebbe trovare uno. Ma vi consigliamo di spendere qualcosina in più e di informarvi bene prima di procedere all’acquisto. Essendo gli obiettivi molto diversi tra loro, sarebbe opportuno provare più modelli. Solo in questo modo siamo sicuri di acquistare un prodotto duraturo che non venga facilmente messo in disparte dal progresso tecnologico.
Abbiamo testato 38 binocoli in una fascia di prezzo compresa tra 35 a circa 2000 euro, di cui 30 sono ancora disponibili. Ecco i nostri consigli in breve.
I nostri consigli in breve
Il migliore binocolo in gara è il Kowa BD II 8X32, uscito nel 2019. Nemmeno il modello della Zeiss, vicino di prezzo, riesce a tenere il passo. Ha un ingrandimento 8x ma, a causa delle sue dimensioni compatte, non offre un’immagine troppo luminosa. La nitidezza è eccellente, e il campo visivo uno dei migliori di tutti i binocoli 8×32 che abbiamo testato. Nulla da dire su ergonomia e qualità.
Un po’ più grande e pesante, ma con un obiettivo da 42 mm e un’immagine più luminosa, il miglior binocolo universale è il Celestron TrailSeeker ED 8×42. È robusto e di ottima qualità, giusto qualche nota di critica sull’ergonomia. Contrasto e nitidezza sono eccellenti ma, a causa del campo visivo molto ampio, c’è una distorsione notevole ai bordi dell’immagine.
Con un valore di lumonistà pari a 49, lo Steiner Nighthunter 8×56 Porro è un costoso ma prestante binocolo da caccia, ideale anche per prestazioni al crepuscolo. Non ha la rotella di messa a fuoco poiché, con una distanza di messa a fuoco di circa 20 metri, tutto ciò che vediamo appare nitido. Ci sono, però, alcuni limiti in termini di ergonomia, come ad esempio l’assenza di un oculare per i portatori di occhiali.
Se siete amanti dei dettagli ma avete un budget limitato, allora dovreste prendere in considerazione l’Omegon Talron HD 10×42. Si tratta di un binocolo di alta qualità, anche se molto semplice. Ci ha convinto anche in termini di di maneggevolezza e qualità dell’immagine.
Il binocolo compatto Terra ED 8×25 della Zeiss offre un’ottima qualità dell’immagine e una buona ergonomia. Per questo, visto anche il prezzo contenuto, lo consigliamo come modello tascabile.
Consigliamo il Kowa SV 8×25 DCF a chi desidera un binocolo particolarmente piccolo e leggero senza spendere troppo. Rispetto ai modelli più costosi 8×25 ha sicuramente delle caratteristiche ottiche inferiori, ma è di facile gestione.
Tabella di confronto
- Compatto
- Campo visivo ampio
- Ottime caratteristiche ottiche
- Ottima ergonomia
- Solido
- Valore luminosità non ottimale
- Semplice borsa con pochi accessori
- Ottimo rapporto qualità/prezzo
- Buone caratteristiche ottiche
- Campo visivo ampio
- Molti accessori
- Distorsione dei bordi
- Piccoli difetti ergonomici
- Ottimo valore luminosità
- Nitidezza da 20 metri
- Effetto stereoscopico amplificato (Porro)
- Ampio campo visivo
- Grande e pesante
- Non adatto a portatori di occhiali
- Fuori fuoco sotto i 20 metri
- Ergonomia non ottimale
- Distorsione dei colori
- Molto economico
- Buona ergonomia
- Buona nitidezza e risoluzione
- Bella borsa con molti accessori
- Abbastanza pesante
- Campo visivo ristretto
- Distorsione colori
- Buon rapporto qualità prezzo
- Campo visivo ampio
- Ottime caratteristiche ottiche
- No luminosità
- No tappi
- Rotella messa a fuoco non ottimale
- Pochi accessori
- Ottimo rapporto qualità/prezzo
- Ottima ergonomia
- Bel design
- No luminosità
- Solo due tappi
- Pochi accessori, borsa mediocre
- Ottime qualità ottiche
- Ottima ergonomia
- Numerosi accessori
- Aberrazione evidenti
- Compatto
- Campo visivo ampio
- Ottime caratteristiche ottiche
- Ottima ergonomia
- Solido
- Ingrandimento solo x6,5
- Pochi accessori, borsa semplice
- Margini poco nitidi
- Buon rapporto qualità/prezzo
- Maneggevole
- Ottime caratteristiche ottiche
- Poca luminosità
- Pochi accessori
- Campo visivo ampio
- Maneggevole
- Ottime prestazioni di riproduzione immagine
- Borsa e accesori mediocri
- Ottima risoluzione centrale
- Ottimo contrasto dettagli
- Bella borsa, molti accessori
- Leggermente incline alle ombre
- Aggiustamento diottrico poco pratico
- Ottime qualità ottiche
- Buona ergonomia
- Poca luminosità
- Tecnologia non ottimale
- Buone caratteristiche ottiche
- Ottima ergonomia
- Design ambizioso
- Costoso
- Distorsione di colori
- Aberrazioni evidenti
- Buona ergonomia
- Ottima riproduzione immagine
- Costoso
- Distorsione colori
- Borsa mediocre
- Leggero e compatto
- Ottima riproduzione immagine
- Ampio campo visivo visto il formato
- Borsa in pelle di qualità
- Molto costoso
- Poca luminosità
- Alcuni difetti ergonomici
- Molto economico
- Ergonomia buona
- Ingrandimento 12x
- Pessima rirpoduzione immagine
- Poca luminosità
- Non adatto a portatori di occhiali
- Distorsione colori
- Più ampio campo visivo
- Ottima nitidezza
- Buona ergonomia
- Buona qualità
- Margini non a fuoco
- Molto costoso
- Aberrazione ai margini
- Economico
- Buone caratteristiche ottiche
- Buona tecnologia
- Conchiglie oculari non ottimali
- Trasmissione rotella di messa a fuoco non ottimale
- Margini non a fuoco
- Aberrazioni evidenti
- Ergonomico
- Buone qualità ottiche
- Tendenza alle ombre
- Margini non a fuoco
- Buona ergonomia
- Buona risoluzione
- Campo visivo ampio
- Qualche problema di ombre
- Aberrazioni e margini fuori fuoco
- Ottima qualità ottichie
- Campo visivo ampio
- No tappi (ma custodia rigida)
- Rotella di messa a fuoco e conchiglie non ottimali
- Aggiustamento diottrico mediocre
- Pochi accessori
- Poca luminosità
- Ottima luminosità
- Maneggevole
- Buona nitidezza
- Oculare sinistro difettoso
- Caratteristiche ottiche no ottimali
- Ombre evidenti
- Maneggevole
- Nitidezza
- Borsa e accessori ottimi
- Tendenza alle ombre
- Aberrazioni evidenti
- Molto economico
- Ottima ergonomia
- Buona risoluzione e contrasto dettagli
- Campo visivo ridotto
- Rotella di messa a fuoco centrale non ottimale
- Aberrazioni evidenti
- Ottima riproduzione immagine
- Ottima ergonomia
- Poca luminosità
- Campo visivo ridotto
- Aberrazioni evidenti
- Pochi accessori
- Economico
- Compatto e leggero
- Poca luminosità
- Pessima tecnologia
- Pessima ergonomia
- Non adatto a portatori di occhiali
- Caratteristiche ottiche non eccellenti
- Molto economico
- Compatto e leggero
- Poca luminosità
- Pessima tecnologia
- Pessima ergonomia
- Non adatto a portatori di occhiali
- Caratteristiche ottiche non eccellenti
- Caratteristiche ottiche non eccellenti
- Ergonomia mediocre
- Il modello di prova era difettoso
- Il modello di prova era difettoso
Principali caratteristiche
Il binocolo è uno strumento ottico per l’osservazione ingrandita. I valori di ingrandimento comuni vanno da 7x a 10x, e il peso si aggira intorno ai 200 e i 1000 grammi. Il sistema che permette la proiezione di un’immagine luminosa è definito obiettivo, mentre la parte dove poseremo gli occhi prende il nome di oculare.
A seconda del tipo di prisma, i binocoli sono definiti di Porro o a tetto. La maggioranza dei binocoli che abbiamo testato sono a tetto, i quali mostrano uno schema ottico più lineare. Quelli di Porro presentano una maggiore distanza tra le lenti, amplificando l’effetto stereoscopico e offrendo una visione più vivida.
Tipologie
I binocoli compatti o tascabili vengono solitamente usati per scopi amatoriali. La loro leggerezza li rende i compagni di viaggio ideale, spesso però a scapito della prestazione. Il miglior esempio in questo senso è il Leica Ultravid 8×20, un binocolo compatto e leggero dalla qualità ottica elevata. Si nota comunque una certa debolezza nella luminosità.
I binocoli da teatro o da museo non hanno bisogno di troppa luminosità e quindi nemmeno di un grande obiettivo. Inoltre, un valore di ingrandimento di circa 5 è di solito sufficiente, forse anche eccessivo. Il valore di ingresso più basso nel test è di 6,5.
I binocoli universali sono i classici strumenti utilizzati in ambito militare, per la caccia o altri tipi di prestazioni. Il loro peso è compreso tra 500 e 1100 grammi, anche se sarebbe meglio che non fosse eccessivo nel caso in cui il binocolo venga agganciato alla cintura. I valori di ingrandimento comuni sono 8x e 10x, mentre le lenti hanno un diametro solitamente di 42 o 50 millimetri.
I binocoli universali e compatti sono i più comuni
Spesso i binocoli più grandi hanno un attacco per supporto o sono integrati nel supporto stesso, come nel caso dei punti di osservazione turistica. Vengono adoperati anche nelle frontiere, in campo militare o astronomico, ma si possono trovare anche installati sui veicoli.
Binocoli speciali
Esistono particolari binocoli ottimizzati per le esigenze nautiche e gli sport acquatici, i quali vengono riempiti con azoto per impedire la penetrazione di acqua. Sono particolarmente resistenti alla pressione e spesso le superfici in vetro vengono trattate.
I binocoli notturni sono progettati per un uso in condizioni di poca luce e offrono una grande luminosità. Di regola, il diametro dell’obiettivo è maggiore e il valore di ingrandimento non supera gli 8.
I binocoli notturni o amplificatori di luce residua potenziano fino a migliaia di volte le fonti di luce o calore più basse. Alcuni aggiungono anche una luce infrarossa extra.
I binocoli zoom hanno un ingrandimento variabile, che di solito si accompagna ad alcuni svantaggi ottici come la minore intensità della luce. Il sistema di lenti più complesso contribuisce anche a un peso maggiore.
Peso
I binocoli compatti con un peso inferiore ai 300 grammi possono essere inseriti nella tasca dei pantaloni. Per essere trasportato in maniera comoda, ad esempio su una cintura, binocolo universale non dovrebbe superare i 500 grammi, altrimenti si avrà bisogno di una borsa apposita o uno zaino.
500 grammi sono il peso ideale
Nel test abbiamo preso in considerazione binocoli da 220 a 1100 grammi. A parità di dimensioni, un peso maggiore non rappresenta necessariamente uno svantaggio, molto spesso dipende da un sistema di lenti più elaborato. Anche le versioni in metallo robusto avranno un peso maggiore. Bisogna sottolineare anche il fatto che i binocoli più grandi e pesanti sono più facili da tenere stabili rispetto a quelli più leggeri.
Ingrandimento e diametro obiettivo
I due valori più importanti del binocolo indicano le sue prestazioni di base. La denominazione 10×50, ad esempio, ci dice che l’immagine viene riprodotta ingrandita di 10 volte e che il diametro della lente è di 50 mm. Tuttavia, questi numeri da soli dicono poco sulla qualità del binocolo. Si riferiscono alla lunghezza focale e alla dimensione delle lenti, da cui si possono calcolare poi i valori del fattore crepuscolare e della luminosità, nonché le dimensioni dell’estrazione pupillare.
Estrazione pupillare
L’estrazione pupillare è fondamentale per la visione crepuscolare e notturna. Si riferisce al diametro di uscita della luce dall’oculare e si calcola dividendo il diametro dell’obiettivo per il valore di ingrandimento. Ad esempio, un binocolo 10×50 avrà un’estrazione pupillare di 5 mm. In generale, diametri più grandi e valori di ingrandimento più bassi permettono una pupilla d’uscita maggiore.
Alla luce del giorno, la pupilla umana ha un diametro di soli due o tre mm, per cui una parte della luce non può entrare in un occhio con una estrazione pupillare di 5 mm. In presenza di luce, quindi, un binocolo grande e pesante non risulta particolarmente migliore di un binocolo tascabile (8×25) con un’estrazione pupillare di 3,1 mm.
Luminosità e fattore crepuscolare
Il valore di luminosità non tiene conto della qualità delle lenti, del tipo di prisma e dei loro rivestimenti. Nel caso di un binocolo 7×50, la luminosità si calcola come segue: ( 50/7)² = 51.
Il fattore crepuscolare dipende anche dall’ingrandimento e dal diametro della lente. Nello specifico, è la radice quadrata del prodotto tra valore d’ingrandimento e diametro. Più è alto, meglio è. Nel caso di un bincolo 7×50, ammonterebbe a 18,7.
La trasmissione è il valore del passaggio della luce delle lenti e prismi utilizzati. In passato si trattava di un fattore di maggiore importanza perché venivano usate anche lenti di scarsa qualità. Il vero avversario della trasmissione sono i riflessi visibili sulla superficie della lente.
Il fattore crepuscolare dipende più dalla percezione che dalla luminosità
Per ridurre questi riflessi, si fa affidamento ad alcuni trattamenti che migliorano non solo la trasmissione della luce, ma anche altre caratteristiche ottiche. Ciò significa che un binocolo con lenti ben trattate può offire una luminosità maggiore rispetto a un binocolo non trattato ma con le stesse proprietà.
Spesso la nomenclatura fantasiosa a scopi di marketing non dice nulla sulla qualità effettiva di questi trattamenti. Forse vi conviene cercare da soli le informazioni necessarie. I binocoli più costosi, come ad esempio quelli della Zeiss, tendono a offrire i rivestimenti migliori, mentre con un binocolo da 30 euro dovremmo essere felici solo che ci sia un rivestimento.
Anche il design e la qualità dei prismi a specchio giocano un ruolo importante poiché mantengono l’immagine in posizione verticale. Nel caso di prismi di Porro, con obiettivi molto distanziati, si occupano anche di reindirizzare il percorso ottico.
Campo visivo
Il campo visivo descrive la dimensione visibile a una distanza di 1000 metri. L’indicazione 120 metri/1000 metri sta a significare quindi che l’osservatore a distanza di un km vede un campo visivo con un diametro di 120 metri. Più grande è l’ingrandimento, più piccolo è il campo visivo. A volte il campo visivo viene anche indicato in gradi. Moltiplicando questo valore per 17,45 otteniamo il valore in metri. Così un campo visivo da 120 metri può anche essere espresso come 6,88°.
Un campo visivo più ampio offre una migliore panoramica, aumentando il comfort di visione. Per ampliare il campo visivo, alcuni bincoli sono dotati dei cosiddetti oculari grandangolari. Il Ddoptics EDX Fieldstar 8×30, ad esempio, deve il suo campo visivo particolarmente ampio a questo tipo di oculari. Gli oculari grandangolari presentano anche dei difetti, come la maggiore distorsione dell’immagine e i bordi sfocati.
Un campo visivo ampio richiede compromessi ottici
I binocoli grandangolari, inoltre, possono causare il cosiddetto “effetto fagiolo”, ossia l’aberrazione sferica della pupilla d’uscita. Succede quando i nostri occhi “vagano” per il campo visivo. Siccome la pupilla umana si dilata con il diminuire della luce, è possibile che il fascio di raggi possa entrare completamente nella pupilla anche se si guarda in alto, in basso o a lato dell’oculare.
Distanza interpupillare
La distanza interpupillare è la distanza tra i due oculari, che si regola spostando le due metà verso l’esterno o verso l’interno. Molto spesso, nei binocoli compatti, la distanza risulta troppo ridotta.
Aberrazioni
Rispetto a un obiettivo usato in fotografia, il binocolo è un sistema ottico molto più semplice. E come tutti gli strumenti ottici, anche qui possiamo trovare le cosiddette aberrazioni.
Soprattutto negli obiettivi più economici si possono notare aberrazioni cromatiche ai bordi degli oggetti ad alto contrasto.
L’occhio vede in maniera nitida solo in una gamma angolare ristretta, decisamente inferiore rispetto al campo visivo dell’oculare. Tuttavia, la nitidezza dei bordi in un binocolo è comunque un fattore importante. Se questa è ridotta, siamo davanti a un’aberrazione.
Un’immagine senza aberrazioni non esiste
La coma è un tipo di aberrazione in cui i raggi provenienti da fonte di luce (esattamente come le stelle, in cui la coda non può essere messa a fuoco) vengono riprodotti in maniera assimetrica, il che si nota soprattutto guardando i bordi del campo visivo. Non abbiamo riscontrato particolari esempi di questa aberrazione, che abbiamo deciso di non prendere più in considerazione.
Un altro tipo di aberrazione è la cosiddetta distorsione. Può essere di due tipi, a cuscino e a barile, e tende a curvare le linee rette, soprattutto i bordi dell’immagine. Il bincolo grandangolare è soggetto soprattutto alla distorsione a barile.
Il migliore: Kowa BD II 8×32
Il migliore binocolo in gara è il Kowa BD II 8×32. È solido, di ottima qualità, maneggevole e offre un’ottima riproduzione con il più grande campo visivo dei binocoli della sua categoria. Oltre dall’elevata qualità, siamo rimasti colpiti dal buon rapporto qualità/prezzo. Le lenti relativamente piccole non assicurano una grande luminosità nonostante l’ingrandimento pari a otto.
Kowa è un produttore giapponese attivo nel settore dal 1894 che, oltre ai binocoli, fabbrica anche obiettivi fotografici e strumenti ottici. Sui prodotti per prestazioni sportiva abbiamo una garanzia di dieci anni. Sulla custodia si legge “made in China”.
Il design di questo binocolo compatto e semplice trasmette una sensazione di solidità e alta qualità. L’esterno è in lega di magnesio e, essendo riempito di azoto, è anche impermeabile. Ha una buona presa data dall’armatura in gomma, risultando molto sicuro in mano. A nostro avviso, il giunto centrale offre una resistenza perfetta. Con 540 grammi, il BD II 8×32 XD è il binocolo 8×32 più pesante in gara.
Come quasi tutti i binocoli del test, a sinistra e a destra si trovano degli attacchi per le cinghie di trasporto. I tappi in dotazione sono in gomma e sembrano in grado di proteggere le lenti da luce e penetrazioni di acqua e polvere. I tappi degli oculari sono collegati l’uno con l’altro e hanno dei supporti per attaccare le cinghie, cosa che invece manca nei tappi delle lenti, i quali possono essere fissati all’estremità inferiore del binocolo tramite degli anelli.
Abbiamo apprezzato anche la rotella centrale per la messa a fuoco, maneggevole, dalla buona resistenza, che offre una trasmissione veloce e una messa a fuoco precisa. Le conchiglie oculari sono fatte in gomma e lattice e risultano molto comode perché non irritano la pelle. È possibile regolare la distanza tra i due oculari. Le conchiglie si bloccano in quattro posizioni diverse e non c’è il rischio che vengano spinte all’indietro con la pressione del viso.
Sotto l’oculare destro si trova la ghiera zigrinata per la correzione diottrica. Grazie alle marcature ogni utente può memorizzare le impostazioni, evitando di regolarle ancora una volta. Il Kowa offre in tal senso un ottimo compromesso tra troppa resistenza e regolazione troppo facile.
Ergonomico e con un ampio campo visivo
Come già accennato, il BD II 8×32 XD offre un campo visivo molto ampio di 154 metri a una distanza di 1000 metri. Gli altri binocoli 8×32 in gara hanno un campo visivo di 131, 135, 136 e 151 metri (da quanto indicato dal produttore). Normalmente ciò ha i suoi effetti collaterali che assumono la forma di distorsioni e sfocature dei bordi. Non è proprio così nel Kowa 8×32, dove le aberrazioni vengono corrette incredibilmente bene.
Anche le aberrazioni cromatiche vengono soppresse. La coma è giusto leggermente pronunciata ai bordi dell’immagine.
A causa del formato, l’intensità risulta piuttosto molto bassa, non proprio adatto per prestazioni notturne o al crepuscolo. Il Kowa BD II 8×32 si distingue per la sua grande chiarezza, e non solo nel campo visivo centrale, così come per la sua risoluzione e nitidezza sorprendenti. Anche in termini di contrasto dei dettagli è superiore ad altri modelli in gara.
Per quanto riguarda gli accessori non offre molto: giusto i tappi, una borsa, una cinghia di trasporto e un breve manuale di istruzioni. Il che è comunque accettabile visto il rapporto qualità prezzo.
Alternative
Il Kowa BD II 8×32 XD si è qualificato al primo posto del nostro test ma esistono modelli alternativi con altre buone caratteristiche.
Migliore binocolo universale: Celestron TrailSeeker ED 8×42
Anche il nostro consiglio per un binocolo 8×42 per prestazioni in natura appartiene a un marchio rinomato ma poco conosciuto qui: Celestron. Si tratta di un produttore statunitense, uno dei più rilevanti nella produzione di binocoli, telescopi e accessori per l’osservazione astronomica amatoriale.
Il pratico binocolo nero impermeabile in magnesio appare robusto e di alta qualità. Non abbiamo trovato alcun difetto di lavorazione. Il peso rientra sicuramente nella media di questi modelli. Sulla custodia ci sono degli anelli e i tappi sono identici a quelli del migliore in gara, anche se un po’ più spessi e rigidi, il che potrebbe solo conferire maggiore protezione.
La rotella di messa a fuoco è gommata e al tatto risulta parecchio convincente, ma la trasmissione è troppo elevata, anche i più piccoli movimenti hanno un effetto notevole sulla messa a fuoco. Con un po’ di pratica, però, siamo stati in grado di capire e usare la messa a fuoco in maniera efficiente. L’oculare si regola in tre posizioni, ma non risulta perfetto per i portatori di occhiali. L’aggiustamento diottrico è ben tarato, manca comunque una scala e le marcature non sono ben riconoscibili.
Il Celestron TrailSeeker ED 8×42 offre il più grande campo visivo, di 142 metri, tra i binocoli 8×42. Purtroppo, a differenza del Kowa, i bordi risultano leggermente sfocati e si nota una distorsione pronunciata nelle aree periferiche. Se siete architetti di passione dovreste guardare altrove. A parte questo, tutte le altre peculiarità ottiche sono perfette. Abbiamo apprezzato anche il contrasto dei dettagli, forse anche di più del Kowa 8×32.
Il campo visivo più grande e una leggera sfumatura dei bordi
Le aberrazioni di colore vengono controllate bene ma non perfettamente. Nel caso di paesaggi luminosi tende a ombreggiare, bisogna soltanto prenderci un po’ la mano.
Celestron offre numerosi accessori, oltre a una borsa ben attrezzata, offre anche una cinghia di trasporto e dei tappi.
Migliore binocolo notturno: Steiner Nighthunter 8×56
Il binocolo Steiner Nighthunter 8×56, più grande e costoso rispetto alla maggior parte degli altri binocolo nel test, si rivolge ai cacciatori notturni e presenta un diametro delle lenti di ben 56 mm con un ingranfimento di 8x. Ciò significa che l’indice di luminosità è quasi il doppio di quello di un binocolo 8×42. Quel che possiamo dire è che, laddove altri binocolo non riescono a distinguere niente al buio, il contrasto offerto dal Nighthunter è sufficiente per distinguere i dettagli.
Il grande indice di luminosità non è l’unica caratteristica che distingue lo Steiner Nighthunter dalla concorrenza. Non esiste una ghiera di messa a fuoco, ma tutto ciò che si trova più vicino di 20 metri è fuori fuoco, oltre risulta nitido. Questa caratteristica di certo non spaventa i cacciatori, i forestali o i marinai, ma sicuramente presenta i suoi limiti per gli utenti normali. Il Nighthunder ha dei prismi a Porro, ormai rari, in modo che l’effetto stereoscopico venga particolarmente accentuato.
Sicuramente la caratteristica ottica che risalta maggiormente è l’indice di luminosità: il campo visivo di 131 metri offre un ottimo contrasto dei dettagli, ma in termini di distorsioni rimane comunque nella media.
Molta luce e nitidezza da 20 metri
Il Nighthunder 8×56 deve però scendere a compromessi in termini di ergonomia: non esistono oculari per portatori di occhiali, l’aggiustamento diottrico ha sì delle belle scale, ma anche una resistenza eccessivamente alta, senza apparente motivo. L’esterno è in magnesio, è impermeabile e robusto, anche se con alcune irregolarità.
Le conchiglie oculari in lattice offrono una speciale protezione contro la luce laterale, e i tappi inferiori possono essere fissati all’obiettivo tramite un meccanismo a insesto, decisamente meglio di un anello. Tra gli accessori troviamo una semplice borsa, dei tappi per la parte anteriore e posteriore e due cinghie di trasporto.
Migliore binocolo universale economico: Omegon Talron HD 10×42
I binocoli 10×42 hanno dei campi visivi abbastanza piccoli: i 106 metri dell’Omegon Talron HD 10×42 non fanno eccezione e non offrono molta panoramica. L’ingrandimento 10x e il valore di luminosità sono comunque buoni. Quindi dovreste comunque prendere in considerazione il Talron, soprattutto considerando il suo rapporto qualità/prezzo.
Al momento del test, infatti, questo binocolo costava soltanto 144 euro. Con i suoi 720 grammi, questo binocolo universale con prisma a tetto risulta abbastanza pesante ma non sfigura davanti alla concorrenza. Il design cattura l’occhio, soprattutto grazie alla gommatura color nero opaco, l’enorme ruota di messa a fuoco argentata e i due anelli argentati sotto gli oculari.
La rotella per la messa a fuoco è facile da raggiungere e offre una resistenza perfetta e un uso scorrevole. L’aggiustamento diottrico, al contrario, è un po’ troppo rigido. Le conchiglie inoltre non appaiono proprio resistenti, ma si regolano con facilità. Ha un’elevata tolleranza alle ombre e, anche se il contrasto dei dettagli non è perfetto, non abbiamo niente da criticare in termini di risoluzione e nitidezza. Tuttavia, l’Omegon non è privo di aberrazioni come lo Zeiss Terra ED 10×42, un modello, però, tre volte più costoso.
Migliore binocolo compatto: Zeiss Terra ED 8×25
Lo Zeiss Terra ED 8×25 è un binocolo compatto disponibile in grigio e in nero. Abbiamo apprezzato i due anelli blu sugli oculari e il logo Zeiss sotto la rotella di messa a fuoco centrale. Il terra ED appartiene a una fascia di prezzo media e non dà l’impressione di un binocolo professionale, ma comunque di un prodotto di altissima qualità.
Dal punto di vista degli accessori, Zeiss non offre molto. Oltre a una custodia rigida, in dotazione vengono forniti soltanto una guida rapida, una cinghia di trasporto e un grande panno in microfibra. Non vengono inclusi dei tappi, che in ogni caso non avrebbero se si conserva il binocolo nella custodia rigida.
Il Terra ED ci ha convinto per la sua ergonomia: la rotella di messa a fuoco è facile da raggiungere, anche se avremmo preferito un diametro leggermente maggiore e un uso più scorrevole. Le conchiglie oculari si svitano con facilità e possono essere bloccate come estensioni.
L’aggiustamento diottrico si trova sulla barra centrale di fronte alla rotella di messa a fuoco. A nostro avviso, una posizione poco pratica. Tuttavia, se il binocolo viene usato da una sola persona, il problema non si pone.
Buona ergonomia
Oltre che dall’ergonomia, siamo stati stupidi anche dalle proprietà ottiche. A differenza di molti altri modelli in gara, lo Zeiss Terra ha avuto meno difficoltà con le ombre. Nonostante il campo visivo sia ampio (119 metri), l’immagine offerta risulta ad alto contrasto e molto nitida. I colori sono ben controllati e le aberrazione limitate.
A causa della compattezza e il diametro ridotto della lente, il valore di luminosità risulta basso, quindi non si tratta di un binocolo ideale per il crepuscolo. Alla luce del giorno, però, l’estrazione pupillare di 3,1 mm è sufficiente.
Il miglior binocolo compatto economico: Kowa Sv 8×25 DCF
Consigliamo il Kowa Sv 8×25 DCF a tutti coloro che desiderano un binocolo compatto a poco prezzo. I tappi (senza anelli) vengono forniti solo per per gli oculari. La messa a fuoco centrale è ben raggiungibile e offre una piacevole resistenza. Che non ci troviamo davanti alla qualità Leica lo capiamo dai rumori emessi quando si gira l’oculare.
Per il resto la qualità appare impeccabile. Gli oculari sono forse troppo lisci, tendendo a muoversi quando si applica troppa pressione, ma si bloccano una volta estratti completamente. Proprio come nel Talron, anche qui la resistenza dell’aggiustamento diottrico è troppo elevata, ma il problema sorge solo quando il binocolo viene usato da più persone. Forse non è adatto per chi ha una distanza pupillare particolarmente grande.
Anche se la risoluzione è il contrasto non sono proprio quelle del piccolo Zeiss Terra ED 8×25, le proprietà ottiche sono comunque buone. La nitidezza è nella media, così come le aberrazioni, e i colori sono sotto controllo. Non ha un valore di luminosità alto da potergli permettere un uso al crepuscolo.
In termini di accessori, non offre molto. Tutto sommato, lo SC 8×25 dcf è il binocolo con il miglior rapporto qualità/prezzo dopo l’AccuBuddy, a nostro avviso troppo limitato negli usi.
La concorrenza
Hawke Endurance ED 10x42
L’Hawke Endurance ED 10×42 è un binocolo universale molto solido dalle proprietà ottiche interessanti. Ci sono dei leggeri problemi con i colori e le distorsioni ai bordi dell’immagine. Questo binocolo universale, disponibile in nero e in verde, è particolarmente ergonomico, con un valore di ingrandimento elevato ma un campo visivo limitato. L’Hawke è simile al modello Omegon, è più costoso ma offre anche una qualità superiore.
Kowa BD II 6,5x32 XD
Il Kowa BD II 6,5×32 XD è la versione grandangolare del BD II 8×32 XD, con cui condivide sia il design sia le caratteristiche. L’ingrandimento di soli 6,5x offre un campo visivo di 175 metri, non ha quindi rivali nel test. Putroppo i bordi delle immagini risultano un pochino sfocati.
Kowa BD 8x25
Nessuna critica da muovere sul Kowa BD 8×25, ma lo Zeiss Terra ED 8×25, leggermente più costoso, è superiore. Quest’ultimo ha un campo visivo leggermente più ampio, anche se la rotella di messa a fuoco e l’aggiustamento diottrico del BD 8×25 sono un pochino migliori. L’immagine risulta però più chiara nello Zeiss, quindi, fra i due, opteremmo per questo.
Zeiss Terra ED 10x42
Proprio come l’Olympus, lo Zeiss Terra ED 10×42 (più economico) è uno dei binocoli migliori dal punto di vista ottica e offre una performance impeccabile. Gli oculari non sono di uso immediato ma possono essere regolati tranquillamente. Nulla da dire in termini di maneggevolezza. A causa dell’alto valore di ingrandimento, il Terra ED, come gli altri binocolo 10×42, gode di un basso livello di luminosità.
Il test passo per passo
Abbiamo preso in considerazione diversi binocoli da 35 a 1100 euro, ne abbiamo testati 38, di cui 30 sono ancora disponibili. Abbiamo esaminato sia marchi rinomati sia produttori meno conosciuti ma promettenti.
Sono diversi i criteri che abbiamo inserito nella tabella di valutazione, dalle peculiarità ottiche, alla qualità e all’ergonomia.
Lo stabilizzatore di immagine è integrato solo in uno dei 22 binocoli di prova. Questa tecnologia ha senso solo con un valore di ingrandimento superiore.
I tappi posteriori e anteriori risultano particolarumente utili, soprattutto se possono essere attaccati al binocolo o tramite anelli.
L’elemento più importante è, naturalmente, la rotella di regolazione della messa a fuoco. È importante sapere che i binocoli con un valore di ingrandimento pari a dieci hanno bisogno di una regolazione maggiore quando si passa da vicino a lontano. Questo è dovuto dal fatto che la cosiddetta profondità di campo è minore a ingrandimento maggiore. Della rotella di fuoco abbiamo esaminato la maneggevolezza, il funzionamento e la trasmissione.
La messa a fuoco centrale è in grado di compensare i normali errori di rifrazione senza curvature corneali. La maggior parte dei binocoli offre un aggiustamento diottrico per chi ha diverse gradazioni per occhio.
Questa correzione può essere effettuata tramite l’oculare destro, sicuramente il punto più ergonomico. Basta chiudere l’occhio destro, mirare un oggetto vicino e metterlo a fuoco con la rotella di messa a fuoco centrale. Chiudete poi l’occhio sinistro, aprendo quello destro. Dopo un breve lasso di tempo adoperate l’aggiustamento diottrico per mettere a fuoco anche con l’occhio destro.
Un binocolo può compensare piccoli problemi di vista
Il punto focale indica la lontananza necessaria tra occhio e oculare. Questa può essere regolata tramite le conghiglie, spesso fatte in gomma o, meglio, in caucciù. Per chi porta degli occhiali dalle leni spesse, il punto focale dovrebbe essere il più indietro possibile. Il che dipende anche dal fatto che le conchiglie oculari hanno una resistenza modesta quando vengono regolate o se spinte premendo contro viso o occhiali.
Le conchiglie oculari più grandi schermano meglio la luce ambientale, quindi i binocoli universali hanno una spinta in più.
Ci sono grandi differenze per quanto riguarda l’impermeabilità e per noi era importante capire se i binocoli fossero resistenti alle intemperie in circostanze normali. Se avete bisogno di un prodotto capace di tenere testa a condizioni metereologiche impervie o immersioni vere e proprie, vi consigliamo di dare un’occhiata al sito web del produttore.
La maggior parte degli utenti probabilmente non si preoccupa dell’attacco per il treppiede, cosa che in realtà risulta molto utile per l’osservazione astronomica. Nel caso dei binocoli in gara, si attaccano tramite una vite.
Ogni binocolo nel test viene fornito con una custodia più o meno di bell’aspetto e pratica. Altri accessori che possono essere presenti sono i tappi protettivi, i manuali d’uso più o meno dettagliati, i documenti di garanzia e dei panni in microfibra. Il numero e la qualità degli accessori hanno influito sulla nostra valutazione.
Abbiamo inoltre preso in considerazione i valori calcolati di luminosità, fattore crepuscolare e estrazione pupillare. Altri criteri importanti sono stati la risoluzione, la nitidezza, la chiarezza, il contrasto dei dettagli e, infine, la presenza di aberrazioni.
Domande più frequenti
Qual è il miglior binocolo?
A nostro avviso il miglior binocolo è il Kowa BD II 8×32. Ha un ingrandimento 8x tuttavia, a causa delle sue dimensioni compatte, non offre un’immagine luminosa. I pro sono la nitidezza, la chiarezza e il campo visivo più ampio in gara. Anche l’ergonomia e la qualità ci hanno convinti.
Che tipi di binocoli esistono?
Potremmo scrivere un papiro, ma cercheremo di limitarci all’essenziale: i binocoli compatti o tascabili sono adatti per prestazioni amatoriali. Il loro peso ridotto li rende compagni di viaggio affidabili, bisogna però fare qualche rinuncia in termini di prestazioni. I binocoli universali sono i classici modelli che vengono adoperati in ambito militare, durante la caccia o altri tipi di attività.
Esistono poi binocoli di dimensioni maggiori, spesso integrati in un supporto, come ad esempio quelli che si possono trovare nei punti panoramici. I binocoli notturni si adoperano in condizioni di luce tenue e offrono una grande luminosità.
Cosa vogliono dire le cifre come "8x25" nel modello?
I valori si riferiscono a ingrandimento e diametro dell’obiettivo. Ad esempio, l’indicazione 8×25 sta a significare che il valore di ingrandimento del binocolo è pari a 8 e il diametro del suo obiettivo pari a 25 mm.
Tuttavia, questi numeri da soli dicono poco sulla qualità del binocolo. Si riferiscono alla lunghezza focale e alla dimensione delle lenti, da cui si possono calcolare poi i valori del fattore crepuscolare e della luminosità, nonché le dimensioni dell’estrazione pupillare.
A cosa serve un binocolo?
Un binocolo ci aiuta a superare i limiti imposti dall’apparato visivo, avvicinando gli oggetti lontani. Marinai, vigili del fuoco, corpo forestale, ornitologi… Sono numerose le professioni che richiedono l’uso di un binocolo. Ma un binocolo può essere utile anche durante le escursioni, gli eventi sportivi o i concerti.