Per il nostro test abbiamo “maltrattato” 115 lucchetti bici utilizzando tronchesi, seghe e tagliabulloni. Siamo riusciti a scassinare con facilità la maggior parte dei modelli.
Ma non abbiamo potuto fare molto davanti ai modelli ad U o con alcuni lucchetti con catena o pieghevoli. Perlomeno, non nei primi tre minuti. Infatti, con forza e pazienza è possibile rompere qualsiasi lucchetto, ma, si sa, i ladri devono agire rapidamente.
I nostri preferiti sono i lucchetti con cavo, che possono essere aperti solo combinando tronchesi a tagliabulloni. I lucchetti a U e quelli pieghevoli sono ancora più resistenti ma non risultano altrettanto pratici. I lucchetti con catene a prova di forzatura sono solitamente troppo pesanti per le biciclette, e quelli leggeri sono troppo facili da aprire.
I lucchetti smart sembrano davvero allettanti ma, ricordiamoci, non è tutto oro ciò che luccica: per essere alimentati hanno bisogno di una batteria, da ricaricare ogni tot, e l’accoppiamento con lo smartphone non sempre funziona in maniera affidabile. Per questo motivo un classico meccanismo di chiusura a chiave o a combinazione risulta più pratico.
Come è fatto un buon lucchetto?
Non è così insolito vedere biciclette con lucchetti di diversi chilogrammi, perché, in generale, più è pesante più è resistente. Oltre a ciò, bisogna anche considerare il meccanismo di chiusura. Anche in questo caso, troviamo molte differenze.
Con delicatezza e forza bruta
I ladri hanno fondamentalmente due modi per scassinare un luchetto: con la forza o con delicatezza. L’apertura non violenta del meccanismo di chiusura prende il nome di “lock picking” e richiede le giuste conoscenze, gli strumenti adatti e soprattutto molta pratica.
I lucchetti bici sono di solito bloccati da perni o da cilindri a disco. Solo quando i perni o i dischi vengono girati nella posizione giusta da una chiave adatta, la barra di chiusura può essere spinta dentro o fuori. Gli scassinatori possono attivare questo meccanismo anche con i loro strumenti. Per compricare le cose, i lucchetti di alta qualità hanno solitamente degli incavi aggiuntivi e finti o altri trucchetti per depistare i malintenzionati.
I ladri di biciclette non adoperano il lockpicking
Nella pratica difficilmente un ladro farà ricorso al lock picking. Da una parte perché i meccanismi di chiusura sono ormai sempre più sicuri, dall’altra perché ogni lucchetto ha i suoi punti deboli specifici. Un ladro competente dovrebbe quindi vagare per la città alla ricerca dei lucchetti che sa di poter aprire e che siano attaccati a una bicicletta di valore.
La maggior parte dei lucchetti si forzano velocemente e con facilità. A seconda del materiale e dello spessore del lucchetto, si possono usare trapani, piedi di porco, seghe, martelli, torce di saldatura o tronchesi. Anche il lucchetto più resistente nientre potrà davanti a una smerigliatrice, ci vorrà semplicemente più tempo. Che un ladro abbia bisogno di dieci o venti secondi, però, fa poca differenza. È più rilevante il materiale del lucchetto per capire se sarà poi effettivamente necessaria una smerigliatrice o meno, perché solo il materiale più morbido può essere forzato da tronchesi.
Tuttavia il rumore di una smerigliatrice potrebbe attirare l’attenzione dei passanti, cosa che ovviamente i ladri vorrebbero evitare. Solitamente quindi si usano tronchesi o tagliabulloni, i quali tagliano semplicemente i cavi e l’acciaio.
Secondo una leggenda metropolitana bisognerebbe congelare il lucchetto con del ghiaccio spray e poi frantumarlo con un colpo di martello. I test però dimostrano che sarebbe necessario molto ghiaccio spray, numerosi colpi di martello e soprattutto molta forza per riuscirci.
Chiavi, combinazione o app?
Come preferite aprire la bici, se tramite combinazione o chiave convenzionale, è una questione di gusti. Tuttavia, entrambi i metodi hanno i propri pro e contro che è bene tenere in considerazione.
A differenza della combinazione, le chiavi non possono essere “indovinate” e nessuno può sbirciare alle nostre spalle. Finché tenete la vostra chiave con voi potete essere più o meno sicuri che nessuno possa aprire il lucchetto in vostra assenza. Le chiavi dei modelli di fascia superiore sono spesso dotate di una piccola luce LED, in modo da poter aprire facilmente il lucchetto anche al buio.
Tuttavia una chiave può essere persa o, peggio ancora, può rompersi dentro la serratura. Inoltre nella serratura possono depositarsi sporco o acqua e poi sedimentarsi all’interno del cilindro. Un uso prolungato di questi lucchetti può portare a un inceppamento. Per resistere alle intemperie sarebbe ideale che la serratura avesse una copertura, ma raramente è presente.
Le coperture antipolvere sono solitamente di due tipi: la più comune si apre a scorrimento manuale, mentre quelle automatiche si aprono non appena si inserisce la chiave. Queste ultime sono più pratiche ma si trovano spesso solo nei modelli più costosi.
Preferiamo i lucchetti a combinazione, ma è una questione di gusti
Non abbiamo di questi problemi con i lucchetti a combinazione. Lo sporco può anche accumularsi tra i rulli numerati ma il blocco completo è improbabile. Semplicemente dovete fare attenzione a non dimenticare la combinazione. Potete sì puntare su un colpo di fortuna, ma anche con soli quattro numeri ci sono diecimila combinazioni possibili.
Spesso si dice che i lucchetti a combinazione siano più semplici da scassinare. Infatti, con i modelli più economici è molto intuitivo indovinare la combinazione. Non che abbia importanza: nessun ladro serio cercherà di decifrare la combinazione perché richiederebbe troppo tempo. Ecco perché riteniamo che i lucchetti a combinazione siano generalmente più pratici.
Nella maggior parte dei lucchetti a combinazione si può e si dovrebbe cambiare la successione numerica, ma funziona solo se il lucchetto è già aperto. Quasi tutti i produttori forniscono i lucchetti con una serie di zeri come combinazione. Un’eccezione è l’Onguard, che usa una combinazione 0005 come standard.
Stanno prendendo piede sul mercato nuove soluzioni come telecomandi o applicazioni per smartphone. Alcuni lucchetti si chiudono e si aprono automaticamente non appena vi allontanate o avvicinate. Inoltre, i duplicati virtuali delle chiavi sono possono fatti rapidamente e con facilità.
Ma le batterie si scaricano, e lo stesso fanno gli smartphone, quindi potreste poi non essere in grado di aprire il lucchetto. Le batterie dei telecomandi durano sicuramente di più di quelle degli smartphone, ma sono più costose delle classiche chiavi metalliche e non offrono un vero valore aggiunto.
Alcuni consigli
Persino i migliori lucchetti non sono sicuri al 100%. Per essere di qualità un lucchetto dovrebbe resistere per tre minuti a una forzatura. Tuttavia, oltre a comprare un lucchetto più costoso e sperare che nessuno riesca a forzarlo, possiamo ridurre il rischio di furto seguendo alcuni accorgimenti:
- Non lasciare mai la bici slegata, nemmeno per pochi istanti.
- Allacciare sempre il lucchetto a un oggetto fisso e abbastanza alto. Assicuratevi che l’oggetto sia stabile: se attaccate la bici a una ringhiera sottile o a una rete metallica, il ladro semplicemente andrà a tagliarla.
- Guardarsi sempre attorno. La bicicletta dovrebbe essere il più visibile possibile: le piazze affollate o le vie dello shopping sono più adatte dei vicoli semibui dove un ladro ha tutto il tempo di tirare fuori gli attrezzi insosservato. L’ideale sarebbe trovare una posizione rialzata, in cui la bici risulta ancora più visibile e il ladro non ha la possibilità di poggiare gli attrezzi a terra. Assicuratevi che il lucchetto passi sempre attraverso il telaio e, se possibile, una delle due ruote. Le ruote anteriori sono più facili da rimuovere e anche il resto della bicicletta può essere portato via. I cavi ad anello non sono particolarmente resistenti, ma insieme a un lucchetto adeguato posso fornire una protezione aggiuntiva.
- Non si è mai troppo sicuri: se lasciate la bicicletta incustodita durante la notte, vi conviene legarla con due tipi di lucchetto. Di solito i ladri sono specializzati in una sola categoria e non si portano dietro gli attrezzi per un’altra tipologia. Ma siccome molti lucchetti hanno un peso davvero eccessivo, questo consiglio si presta più a quando parcheggiate la bici sotto casa la sera e non quando siete in giro.
Lucchetti con cavo
I lucchetti con cavo sono molto comuni, soprattuto nelle biciclette per bambini. Si tratta di cavi d’acciaio intrecciati in una guaina solitamente in gomma.
Sono leggeri e flessibili, ma spesso non meritano la denominazione “lucchetto”, quanto piuttosto quella di “immobilizzatore”, perché possono essere tagliati in pochi secondi con un paio di tronchesi. Possono essere sufficienti per una visita veloce all’angolo, o per impedire all’ubriaco di turno di rubarla, ma nulla possono contro i ladri esperti.
I lucchetti con cavo d’acciaio rivestiti da un’ulteriore guaina in acciaio sono decisamente migliori. Non reggono così a lungo come i lucchetti ad U più spessi o quelli con catena, ma in realtà non è un vero problema. C’è comunque bisogno di un po’ di tempo per tagliare i vari strati di tessuto, guaina d’acciaio e cavo stesso, e soprattutti di diversi attrezzi.
Il più grande vantaggio di questa tipologia di lucchetto è il loro peso ridotto e la lunghezza che permette di agganciare la bicicletta a qualcosa. Potete tranquillamente far passare il lucchetto attraverso il telaio e legarlo a un lampione. Per questo risultano molto adatti per l’uso quotidiano.
I nostri consigli in breve
L’Abus Ivera Steel-O-Flex 7200 è un duro avversario che non si può forzare con un solo strumento. Non è infallibile, ma lo sforzo richiesto per forzarlo è semplicemente eccessivo. Si tratta di un lucchetto leggero, molto flessibile e non smisuratamente costoso. Il miglior lucchetto per bicicletta nella categoria dei lucchetti con cavo.
Il Contec PowerLoc è una buona alternativa per gli utenti motorizzati. È un lucchetto di ottima qualità e abbastanza resistente. Tuttavia, è notevolmente più grande e pesante del modello della Abus e quindi non è proprio adatto alle biciclette.
L’Hiplok Z-Lok è il lucchetto ideale per chi è sempre di fretta. Il concetto di una fascetta rinforzata in acciaio è insolito ma adempie perfettamente al suo scopo. Ha un peso veramente ridotto pari a 20 grammi, tuttavia non può niente contro le tronchesi, per questo non dovreste allontanarvi troppo dalla bici.
Ufficialmente, l’Abus Numerino non è un lucchetto per biciclette da bambino, ma ve lo consigliamo comunque come tale. È disponibile in diversi colori e il cavo a spirale è più spesso e più resistente di quello della concorrenza. Tuttavia, non è completamente infrangibile e vi consigliamo di utilizzarlo solo se gli altri lucchetti sono troppo pesanti.
Tabella di confronto
- Buona qualità
- Relativamente leggero
- Flessibile
- Servono più attrezzi per forzarlo
- Non sicuro al 100%
- Non a prova di polvere
- Accessori mediocri
- Buona qualità
- A prova di polvere
- Ottimi accessori
- Molto lungo
- Non si forza con un tagliabulloni
- Ingombrante
- Relativamente pesante
- Piccolo
- Leggero
- Relativamente economico
- Lunghezza non adeguata
- Si apre con tronchesi
- Leggero
- Buon sistema di combinazione
- Abbastanza stabile
- Non sicuro al 100%
- Piccolo
- Leggero
- Si apre con tronchesi
- Lunghezza non adeguata
- Molto più costoso della variante con chiavi
- Relativamente economico
- Relativamente leggero
- Non sicuro al 100%
- Non a prova di polvere
- Pochi accessori
- A prova di polvere
- Ottimi accessori
- Molto lungo
- Resiste a un tagliabulloni
- Ingombrante
- Pesante
- Sistema di apertura ingombrante
- Molto robusto
- Lungo
- Lunghezza regolabile
- Non a prova di polvere
- Molto conomico
- A prova di polvere
- Qualità mediocre
- Leggero
- Economico
- Si apre con delle tronchesi
- Relativamente economico
- Accessori okay
- Facile da forzare
- Economico
- Accessori adeguati
- Disponibile in più colori
- Facile da forzare
- Non a prova di polvere
- Abbastanza stabile
- Disponibile in diverse lunghezze
- Facile da forzare
- Abbastanza stabile
- Facile da forzare
- Disponibile in diverse lunghezze
- Facile da forzare
- Rulli illuminati
- Cavo quasi tutto in gomma
- Non sicuro al 100%
- A prova di polvere
- Odore non piacevole
- Pessima qualità
- Cavo quasi tutto in gomma
- Facile da forzare
- Qualità mediocre
- Non resistente
- Costoso
- Economico
- Disponibile in più colori
- Qualità non ottimale
- Non a prova di polvere
- Non resistente
- Economico
- Non resistente
Il migliore lucchetto con cavo: Abus Iver Steel-O-Flex 7200
Il lucchetto con cavo Abus Ivera Steel-O-Flex è sicuramente la scelta migliore. Siamo sì riusciti a forzarlo ma con grande fatica. Risulta anche molto leggero e facile da usare.
Nei tre minuti che avevamo previsto, non avevamo raggiunto ancora il cavo d’acciaio con le tronchesi. Alla fine, abbiamo avuto bisogno di tutta la nostra gamma di strumenti per riuscire a tagliarlo.
Per vederne il cuore, abbiamo prima dovuto passare attraverso il tessuto. Al di sotto c’era una specie di tubo di gomma, sotto ancora una guaina in acciaio. Tagliare in senso longitudinale era impossibile perché le singole maglie si sovrapponevano ed era impossibile infilarci la punta delle tronchesi. Fossimo stati dei ladri armati solo di tronchesi avremmo fatto prima a cercare un’altra bicicletta.
Si può forzare solo con coltello, tronchesi e tagliabulloni
Grazie al tagliabulloni siamo riusciti a rompere la guaina in acciaio, mentre il cavo di acciaio sottostante è stato tagliato con delle tronchesi, non in un solo colpo. Anzi, è stata una vera lotta.
In un altro punto abbiamo provato anche con il seghetto. Siamo riusciti sì a tagliare il tessuto, ma sull’acciaio non abbiamo potuto nulla, se non provocare qualche graffio.
Anche se alla fine siamo riusciti a forzare l’Ivera Steel-O-Flex, ci sono voluti più di tre minuti e la combinazione di coltello, tronchesi e tagliabulloni. A nostro avviso, nella pratica questo modello è a prova di forzatura.
Serratura non a prova di polvere
Purtroppo gli accessori di questo lucchetto a strisce nere e blu non ci hanno convinto: sono infatti incluse solo due chiavi e nessuna con un LED. Non è nemmeno presente una protezione antipolvere, dove solitamente anche i modelli più economici hanno un sistema a scorrimento manuale. Un supporto aggiuntivo è disponibile solo pagando un sovrapprezzo, ma in realtà non avete bisogno con un lucchetto flessibile come l’Ivera.
L’Ivera Steel-O-Flex 7200 è il migliore del test perché, a differenza degli altri lucchetti a prova di forzatura, è molto leggero e facile da maneggiare. Non è sicuramente flessibile come un lucchetto a catena o con cavo, ma ci si avvicina molto. È anche abbastanza lungo da poter bloccare la bicicletta ovunque. La qualità è impeccabile e il prezzo abbastanza ridotto: 30 euro per le sue prestazioni sono tutt’altro che eccessivi.
Alternative
L’Abus Ivera Steel-O-Flex 7200 è un ottimo lucchetto, ma esistono modelli che possono sossidfare meglio le esigenze individuali. Ecco alcune alternative per voi.
Per le moto: Contec PowerLoc
Se state cercando un lucchetto per la vostra moto, il PowerLoc di Contec è una buona soluzione. Risulta infatti un po’ troppo ingombrante e pesante per una bici. In termini di sicurezza, però, è un passo avanti.
Ciò è dovuto principalmente alle sue dimensioni: i manicotti d’acciaio hanno un diametro di almeno due cm (a seconda della versione) e risultano troppo larghi per inserirsi tra i morsetti di un tagliabulloni. Quindi è praticamente impossibile raggiungere il cavo d’acciaio all’interno, le tronchesi sono perciò abbastanza inutili. Si potrebbe provare con una sega ma richiederebbe troppo tempo, non l’ideale per un furto in pubblico.
L’altra faccia della medaglia delle sue dimensioni è intuibile: il lucchetto è molto pesante e non si conserva con facilità. La lunghezza, che in realtà è una caratteristica positiva perché ci permette di legare la bici attorno a un lampione, si trasforma rapidamente in uno svantaggio.
Niente da criticare in termini di qualità: l’esterno in plastica nera opaca è idrorepellente, la serratura ha una chiusura automatica su entrambi i lati per prevenire l’accumulo di polvere.
Ottima qualità e accessori
Non sappiamo se avrete davvero bisogno di così tante chiavi, ma il PowerLoc ne ha in dotazione cinque. Decisamente impressionante. Una di queste è dotata di un LED bianco che facilita le operazioni al buio. Qui Abus dovrebbe prendere esempio.
Anche qui manca un supporto per il trasporto ma in realtà non sapremmo dove metterlo perché in ogni caso il lucchetto sarebbe troppo grande.
Non è sicuramente un modello per ciclisti, ma è un’ottima alternativa per le biciclette elettriche, le S-Pedelec e i motorini.
Se si è di fretta: Hiplok Z-Lok
L’Hiplok Z-Lok è pensato per le situazioni in cui ci si allontana dalla bicicletta solo per un tempo breve, senza andare troppo distanti. Non si tratta in realtà di un lucchetto con cavo, ma il design e i punti deboli sono gli stessi.
Lo Z-Lok è una fascetta rinforzata in metallo rivestita in plastica. Per chiuderlo basta inserire la linguetta di un’estremità nell’altra, fissandola. La chiave (ne è inclusa solo una) è più che altro una graffetta a due punte che una vera chiave, il che comunque va bene per l’uso sopra descritto.
La qualità è elevata e questa fascetta è molto comoda da usare. Essendo il materiale particolarmente elastico, abbiamo avuto problemi con il tagliabulloni. Nessuna possibilità di tagliarla. Il seghetto, al contrario, è riuscito a tagliare la fascetta in 90 secondi. Tuttavia, abbiamo fatto molto rumore e sarebbe impossibile non notarlo nelle immediate vicinanze, e comunque non dovreste allontanarvi troppo se usate lo Z-Lok.
Sicuramente l’Hiplok Z-Lok non è un lucchetto a tutto tondo, ma non è nemmeno progettato per questo in fondo. Va bene se dovete fare un salto dal panettiere. Si presta comunque solo per i ciclisti sportivi che non vogliono portarsi dietro un peso eccessivo e sanno che lasceranno la bici incustoditi solo per un tempo ridotto. Se avete intenzione di fare shopping, andare a lavoro o a un appuntamento dal dottore, avrete bisogno di un sistema di sicurezza più resistente dello Z-Lok. Non considerando la lunghezza, soddisfa i requisiti tipici di un lucchetto con cavo, ma risulta decisamente più maneggevole.
Per bambini: Abus Numerino 5412C/85/12
Dovreste utilizzare i tradizionali lucchetti con cavo a spirale solo se quelli più robusti sono fuori questione a causa del loro peso. Questo succede soprattuto con le biciclette per bambini. Ufficialmente, l’Abus Numerino non viene commercializzato come un lucchetto per bici da bambini, ma ne soddisfa pienamente i requisiti.
Come suggerisce il nome, l’Abus Numerino è un lucchetto a combinazione. Ha quattro rulli numerici in rilievo, facili da sbloccare anche al buio. È disponibile in due misure, 85 o 120 cm, e diversi colori. Noi abbiamo provato la versione blu più corta, che ricordava appunto un lucchetto per bici da bambini. Siamo rimasti sorpresi dal fatto che il Numerino fosse più resistente della maggior parte degli altri lucchetti con cavi a spirale.
Il lucchetto è relativamente rigido, è quindi più difficile da usare ma anche da rompere con un taglia bulloni. Ci siamo riusciti in quasi tre minuti. Ovviamente è possibile forzarlo con delle tronchesi ma richiede davvero parecchio tempo: abbiamo dovuto tagliare fibra per fibra, e non siamo riusciti nei famosi tre minuti. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che l’Abus Numerino, a differenza della concorrenza, è significativamente più spesso. In realtà qui la guaina, rispetto al diametro complessivo, è molto sottile.
Anche se non bisogna dimenticare che i lucchetti con cavo non sono il massimo della sicurezza, il Numerino è comunque riuscito a sorprenderci. Se il peso è uno dei fattori determinanti di un luccheto, allora vale la pena prendere in considerazione il Numerino. Vi consigliamo comunque la versione da 85 cm per un bambino, perché potrebbe non essere in grado di gestire quella da 120 cm. Agli adulti, invece, consigliamo un lucchetto più pesante in grado di offrire una maggiore sicurezza.
La concorrenza
Hiplok Z-Lok Combo
L’Hiplok Z-Lok Combo non differisce troppo dallo Z-Lok. Qua siamo davanti a un lucchetto con combinazione, come suggerisce il nome stesso. Ci sono tre dischi con dei numeri piccolissimi stampati sopra, motivo per cui chi ha problemi di vista potrebbe avere difficoltà ad inserire il codice. Rispetto allo Z-Lok, la versione Combo è leggermente più grande, sia in lunghezza sia in larghezza.
Non ci sono molte differenze in termini di sicurezza e uso, sta a voi decidere se preferite un sistema a chiave o a combinazione. Viste le dimensioni maggiori, ci vuole qualche secondo in più per segarlo, ma è un dettaglio irrilevante. Ci sono, però, chiare differenze di prezzo, perché per il prezzo di un Z-Lok Combo, se ne otterrebbero due della versione normale.
Nean Lucchetto corazzato
Il rivestimento in tessuto del lucchetto per bici Nean non è fisso come l’Abus Ivera, ma può essere leggermente spostato. Sicuramente è più facile da scassinare perché possiamo farci strada con un coltello o una seghetto. Bisogna soltanto tagliare il tubo di gomma esterno, ma è abbastanza semplice.
Anche con delle tronchesi siamo riusciti a tagliare il lucchetto, ma non entro i tre minuti previsti. Ma una volta che si estrea il cavo d’acciaio, è solo una questione di secondi prima di tagliare tutto le fibre.
Non abbiamo avuto problemi con tagliabulloni. Il lucchetto ha però resistito ai tentativi con il seghetto e dopo tre minuti non siamo riusciti a provocare alcun danno significativo.
Questo lucchetto dispone di due chiavi, ma nessuna con LED e non è a prova di polvere. In sintesi, si tratta di un lucchetto per bici molto economico e mediocre, dalle caratteristiche non eccezionali.
Onguard Rottweiler
L’Onguard Rottweiler ha un design giallo e nero, in cui un tubo in gomma lucida e laccata racchiude dei manicotti d’acciaio che, grazie ai tre cm di diametro, difficilmente possono essere rotti da dei tronchesi. Il resto del lucchetto è abbastanza ingombrante, quindi non è così flessibile come il Contec PowerLoc. Lo stesso vale per il cavo stesso.
Comunque l’Onguard è a prova di polvere e mette a disposizione ben cinque chiavi, di cui una dotata di LED.
Rispetto al Contec PowerLoc, risulta più corto, più pesante e in generale più ingombrante. Non riesce quindi a stare al passo con la concorrenza.
Lucchetti ad U
Gli esperti sono concordi: i lucchetti ad U sono i più sicuri. E il nostro test l’ha confermato.
Sono realizzati in acciaio fuso a forma di U in cui le due estremità si collegano al meccanismo di bloccaggio. Persino i tagliabulloni spesso non possono niente davanti questo sistema. Spesso il lucchetto, per essere ancora più sicuro, è a doppia chiusura. Ciò significa che entrambe le estremità sono bloccate individualmente e un ladro si dovrebbe occupare di entrambe.
Gli esperti sono concordi: i lucchetti ad U sono i più sicuri
Tuttavia, i lucchetti ad U non sono solo relativamente pesanti, ma anche ingombranti. Non si prestano perciò a un uso quotidiano e solitamente il loro diametro non è sufficiente per la maggior parte dei lampioni. Anche legarli a una ringhiera o una recinzione non si rivela essere una buona scelta, perché spesso sono troppo semplici da forzare. In questo caso, i pali dei segnali stradali sono l’opzione migliore.
Quasi tutti i lucchetti ad U vengono forniti insieme a un gancio con cui è possibile fissarli al telaio, così da conservarli con facilità.
I nostri consigli in breve
Se volete andare sul sicuro, allora affidate all’Abus Granit X-Plus 540. Questo lucchetto è famoso tra i ladri per essere praticamente inespugnabile. L’arco da 30 cm della versione più grande è sufficiente per poter legare la bici a un lampione.
L’Hiplok DX è un lucchetto ad U di ottima qualità e molto robusto. Abbiamo apprezzato la maneggevolezza e la clip di fissaggio che permette di fissare il lucchetto nella cintura o nella tasca dei pantaloni. Il lucchetto è a prova di polvere grazie allo spesso lembo di gomma sopra la serratura.
Nean non offre un lucchetto eccezionale, ma le dimensioni sono ideali per legare la bici a qualsiasi cosa. L’Abus non è perfetto, ma fa il suo lavoro a un prezzo davvero ridotto.
Tabella di confronto
- Molto robusto
- Disponibile in diverse lunghezze
- Accessori adeguati
- Sistema antipolvere automatico
- Molto sicuro
- Relativamente pesante
- Costoso
- Molto stabile
- Maneggevole
- Ottima qualità
- Ottimo sistema antipolvere e acqua
- Pratica clip di trasporto
- Archetto relativamente lungo
- Relativamente costoso
- Economico
- Stabile
- Archetto spesso e lungo
- A prova di polvere
- Archetto squadrato non ottimale
- Pochi accessori
- Stabile
- Disponibile in diverse lunghezze
- Non a prova di polvere
- Pochi accessori
- Molto robusto
- Molto sicuro
- Prezzo adeguato
- Design accattivante
- A prova di polvere
- Pesante
- Stabile
- Comoda superficie in vinile
- Archetto lungo
- A prova di polvere
- Economico
- Qualità dell'archetto non ottima
- Archetto lungo
- Materiali resistenti
- Prezzo adeguato
- Qualità chiavi non ottimale
- Non a prova di polvere
- Si inceppa dopo poco tempo
- Stabile
- Buona qualitàà
- Archetto spesso
- Ottimi accessori
- A prova di polvere
- Pesante
- Costoso
- A prova di polvere
- Cavo intrecciato incluso
- Relativamente economico
- Disponibile in diverse lunghezze
- Cavo intrecciato incluso
- Relativamente economico
- La vernice si graffia facilmente
- Non a prova di polvere
- Stabile
- Buona qualitàà
- Ottimi accessori
- A prova di polvere
- Relativamente costoso
- Stabile
- Economico
- Chiusura comoda
- Accessori adeguati
- A prova di polvere
- Molto piccolo
- Qualità non ottimale
- Stabile
- Economico
- Molto piccolo
- Stabile
- Archetto lungo e spesso
- A prova di polvere
- Qualità non ottimale
- Costoso
- Economico
- Non a prova di forzatura
- Si graffia facilmente
- Molto stabile
- Archetto lungo
- Qualità buona
- Relativamente costoso
- Economico
- Non a prova di forzatura
- Pessima qualità
- Ticchettio fastidioso
Il miglior lucchetto per bicicletta ad U: Abus Granit X-Plus 540
Quelli ad U sono generalmente considerati i lucchetti più resistenti e l’Abus Granit X-Plus 540 è il migliore in questo campo. Dispone anche di una chiusura automatica antipolvere non appena viene rimossa la chiave. Sono incluse due chiavi, una delle quali con un LED integrato.
Il marchio Granit è famoso per i suoi lucchetti di acciaio particolarmente robusti, e l’Abus non è certamente da meno.
Con il tagliabulloni è possibile affondare fino alla parte in acciaio, ma poi sognatevi di andare oltre. Il metallo non si graffia nemmeno leggermente.
Lo stesso è stato con la sega in metallo. Certo, siamo riusciti a tagliare il rivestimento in plastica, ma poi il metallo è impenetrabile.
Tuttavia, non abbiamo potuto forzare nemmeno gli altri lucchetti ad U con le tronchesi, quindi perché spendere più soldi? La risposta sta nel meccanismo di chiusura, chiamato, appunto, X Plus. Ancora non esistono strumenti in grado di aprire questo tipo di serratura, come ha spiegato uno stesso lockpicker.
Se il sovrapprezzo vale la pena è una scelta individuale. Ma se volete andare sul sicuro, allora l’Abus Granit X-Plus 540 fa sicuramente al caso vostro.
Alternative
Se non apprezzate i lucchetti della Abus, potete scegliere un altro produttore. In generale, i lucchetti ad U sono molto sicuri e anche un modello economico è capace di resistere alle forzature. Quel che cambia sono le dimesioni, la maneggevolezza e il design. Ecco le nostre alternative.
Buona alternativa: Hiplok DX
Hiplok propone diverse soluzioni creative per risolvere il problema del trasporto di un lucchetto. Nel caso dell’Hiplok DX si tratta di una clip di fissaggio da tenere nella cintura o nella tasca posteriore, dove sorregge il lucchetto da 1,1 kg in maniera affidabile.
Come abbiamo visto, l’Hiplok ha un vero avversario in gara: il lucchetto Abus. Si tratta comunque di un lucchetto ad U dall’ottima qualità e non potremmo trovare un difetto nemmeno volendo.
L’Hiplok DX è disponibile in diverse varianti cromatiche, il nostro modello di prova era arancione. L’archetto è sempre nero e coperto da una specie di vinile. Il design del corpo è abbastanza classico, a parte la clip di trasporto che abbiamo già menzionato.
Una parte in gomma protegge il meccanismo di chiusura dall’acqua e dallo sporco. Non si apre automaticamente, ma la funzionalità è davvero imbattibile. Il lembo in gomma ci sembrava così aderente che ci siamo chiesti se avrebbe protetto la serratura anche in immersione, così ci abbiamo provato. E sì, ci riesce. Sta a voi decidere se questa caratteristica vi sia utile o meno, noi la troviamo comunque notevole.
La pratica clip di fissaggio può essere rimossa con l’aiuto di due viti. Senza clip però dovrete rinunciare anche alla parte in gomma.
Come già ripetuto, i lucchetti ad U sono generalmente molto sicuri e questo modello non rappresenta un’eccezione. Per questo motivo la prova pratica è stata piuttosto breve: non importa quanti strumenti si usino, il lucchetto non si apre. Non appena superata la copertura in vinile è impossibile recare un solo graffio.
Ovviamente c’è un “ma”: l’Hiplok DX è abbastanza costoso, quindi si assomiglia all’Abus non solo in termini di qualità ma, appunto, anche di prezzo. Inoltre c’è una differenza di prezzo, anche sostanziale, tra le diverse varianti cromatiche. Ma se ve lo potete permettere, allora l’Hiplom DX è un’ottima scelta.
Conveniente: Nean
Se cercate un lucchetto resistente a pochi soldi, allora vi consigliamo il lucchetto ad U Nean. È disponibile sia con chiave sia con combinazione numerica, noi abbiamo testato la prima versione.
Con un diametro di 16 mm è uno dei lucchetti più spessi in gara, per cui il tagliabulloni non ha potuto molto. Non capiamo perché abbia una forma quadrata visto che gli attrezzi possono fare una presa maggiore.
Siamo riusciti ad ammaccare questo lucchetto, ma tagliarlo era fuori questione. Non che ci aspettassimo il contrario, ma abbiamo voluto ptrovare lo stesso.
Per tagliare questo lucchetto ci vorrebbero ore
Con la sega siamo riusciti a lasciare qualche graffio e probabilmente sarebbe anche possibile tagliare il lucchetto, ma la cosa richiederebbe ore e non più minuti. Come tutti i lucchetti ad U del test, anche Nean è a doppia chiusura. Quindi bisognerebbe segare entrambi i lati, per un totale di 3,2 cm di acciaio. Se avete i muscoli e la pazienza allora dovreste trovare un altro hobby invece di rubare biciclette.
Sia l’archetto che la serratura in sé sono completamente gommati, il che previene dai graffi e conferisce al lucchetto un aspetto più gradevole rispetto ai rivestimenti in plastica. Questo lucchetto nero e grigio ricorda un po’ il modello della Abus che vi abbiamo consigliato, ma qua l’archetto è più spesso e la forma è quadrata.
Come l’Abus, anche il Nean è dotato di sole due chiavi, ma nessuna con LED. Viene anche fornito con un supporto per il trasporto.
Il Nean integra anche protezione per la polvere realizzato con un meccanismo manuale che ci ha pienamento convinto.
Il lucchetto ad U Nean non è perfetto, ma per il prezzo è decisamente un modello all’altezza della concorrenza.
La concorrenza
Abus Granit 460
L‘Abus Granit 460 è il fratello minore dell’altro modello Abus che abbiamo consigliato ed è risultato praticamente altrettanto resistente. Ha la stessa lunghezza ma è leggermente più sottile (diametro di 12 mm)
Con questo modello di fascia media, però, bisogna scendere ad alcuni compromessi: non esiste una copertura antipolvere, nessuna delle due chiavi ha un LED e non è presente il meccanismo X-Plus.
Il Granit 460 è comunque significativamente più economico e un po’ più leggero. È dotato anche di un supporto di trasporto.
Il lucchetto è semplice e di buona qualità, ma si distingue solo per il prezzo basso e non per altre particolari caratteristiche.
Onguard Brute STD LK8001
Onguard sa bene come presentarsi, infatti il suo lucchetto ha un design decisamente accattivante. Il Brute STD LK8001 pesa più di 1,6 kg, è a doppia chiusura e ha una forma un po’ insolita: è leggermente più corto e largo della concorrenza, ma la cosa non presenta svantaggi pratici. Ha un diametro di 16 mm e quindi troppo spesso per il nostro tagliabulloni. Con la sega abbiamo causato dei piccoli graffi superficiali, ma niente di più.
Le chiavi non sembrano di ottima fattura, ma ne sono incluse cinque di cui una con LED. Il lucchetto è anche a prova di polvere grazie a un sistema automatico.
Sul Trelock BS 650 ZB 401 ci sono delle viti a stella, ma non le abbiamo svitate perché non avevamo lo strumento adatto. Non diamo per scontato che un ladro sia più attrezzato di noi.
L’archetto ha un diametro di 16 mm, e risulta quindi molto spesso. In termini di peso, il Trelock rientra nella fascia medio alta.
Sono incluse due chiavi con un’elegante incisione dorata all’interno, nessuna fornita di LED. Il Trelock è a prova di polvere grazie allo sportello a scorrimento manuale. Si apre con un giro della chiave di 90 gradi e non di 180 come solitamente si vede.
Il lucchetto ha resistito a tutti i nostri tentativi di forzatura.
Lucchetti pieghevoli
I lucchetti pieghevoli hanno un peso simile ai modelli ad U, ma risultano più compatti e semplici da conservare. Sempre come i lucchetti ad U, sono fatti in acciaio spesso, ma presentano dei giunti che permettono di piegarli. Tuttavia, non risultano più maneggevoli, ed è per questo motivo che non sono così diffusi tra i ciclisti.
Inoltre, le cerniere dei giunti sono spesso i punti deboli su cui si cerca di far leva con un piede di porco. Anche il tipo di acciaio impiegato fa la differenza: siamo riusciti a forzare in pochissimo tempo i modelli più economici, mentre con gli altri non abbiamo potuto nulla.
I nostri consigli in breve
I lucchetti pieghevoli sono abbastanza compatti ma generalmente si pensa che non siano sicuri. L’Abus Bordo 6000 ci smentisce. Mentre la maggior parte dei modelli di questa tipologia è stata battuta dalle tronchesi, il Bordo 6000 ha resistito grazie all’ottima qualità e alla acciaio solido.
Abus Bordo Granit X-Plus 6500
L’Abus Bordo Granit X-Plus 6500 è la versione premium del migliore lucchetto pieghevole. In questo caso le maglie sono più spesse di mezzo mm, cosa che lo rende più pesante anche nella versione più piccola nonostante la lughezza inferiore.
Trelock FS 500 Toro
Il Trelock FS 500 Toro è uno dei lucchetti pieghevoli più sicuri. La qualità è ottima e, a differenza dei modelli più economici, abbiamo davanti un lucchetto solido e sicuro. D’altra parte, è anche abbastanza pesante.
Tabella di confronto
- Buona qualità
- Materiali resistenti
- Compatto
- Borsa con supporto per il trasporto
- Molto sicuro
- Non a prova di polvere
- Molto stabile
- Maneggevole
- Prezzo adeguato
- A prova di polvere
- Relativamente pesante
- Buona qualità
- Materiali resistenti
- Compatto
- Borsa con supporto per il trasporto
- Molto sicuro contro le forzature
- Non a prova di polvere
- Costoso
- Relativamente pesante
- Buona qualità
- Materiali resistenti
- Compatto
- Borsa con supporto per il trasporto
- A prova di polvere
- Costoso
- Relativamente pesante
- Resistente
- Non troppo pesante
- Non a prova di polvere
- Costoso
- Borsa pratica
- Compatto
- A prova di polvere
- Resistente
- Abbastanza resistente
- Compatto
- A prova di polvere
- Lunghezza non ottimale
- Poco maneggevole
- Qualità non ottimale
- Buona qualità
- Materiali resistenti
- Borsa con supporto per il trasporto
- A prova di polvere
- Poco maneggevole
- Non a prova di furto
- A prova di polvere
- Qualità dei materiali non ottima
- Non a prova di furto
- Leggero
- A prova di polvere
- Non a prova di furto
- Leggero
- A prova di polvere
- Materiale non resistente
- Qualità non ottimale
- Economico
- Poco maneggevole
- Non a prova di furto
- Economico
- Poco maneggevole
- Non a prova di furto
Il miglior lucchetto pieghevole: Abus Bordo 6000
I lucchetti pieghevoli sono generalmente considerati meno sicuri perché le giunture sono un punto debole. Tuttavia, questo non è il caso di tutti i lucchetti. Nell’Abus Bordo 6000, ad esempio, le singole maglie sono così vicine tra loro che non ci sarebbe spazio per delle tronchesi.
Il Bordo è un classico tra i lucchetti pieghevoli. Noi abbiamo testato il 6000 e abbiamo subito rinunciato a forzarlo, anche impegnandoci non abbiamo avuto mezzo risultato.
Le maglie piatte dei lucchetti pieghevoli hanno un diametro inferiore rispetto alle barre dei lucchetti ad U, quindi pensavamo di avere più chance con le tronchesi. Ma abbiamo presto scoperto che l’acciaio è così duro che il massimo che possiamo fare è qualche ammacatura. Nemmeno poggiando il lucchetto a terra (situazione chiaramente non realistica) siamo riusciti.
Nemmeno con la sega in acciaio abbiamo avuto successo, nonostante i numerosi sforzi. Probabilmente si sarebbe consumata la sega stessa se avessimo continuato.
Abbiamo portato il lucchetto da esperti di lockpicking: è stato sì possibile aprirla ma ci sono voluti ben 25 minuti.
Vengono fornite due chiavi ma senza LED. Purtroppo questo lucchetto non è a prova di polvere, ma perlomeno la borsa di trasporto ha dei passanti per attaccarla alla bici.
La variante Premium è più costosa e più pesante
L’Abus Bordo è disponibile anche nella versione premium, il Bordo Granit X-Plus, anch’esso parte del test. Tuttavia, ci è sembrato che quel poco di sicurezza in più non giustificasse il sovrapprezzo vista anche la lunghezza inferiore e il peso maggiore.
Entrambi i lucchetti sono comunque infrangibili quindi, a pari qualità, abbiamo preferito il Bordo nella variante normale. Diciamocelo: se volete un buon lucchetto pieghevole dovete affidarvi a un Bordo, che sia premium o meno.
Alternative
In generale gli altri lucchetti pieghevoli non ci hanno convinto al 100%. Ci sono tuttavia altri modelli che si avvicinano all’Abus Bordo. Dovreste sicuramente lasciare perdere i modelli più economici.
Variante Premium: Abus Bordo Granit X-Plus 6500
L’Abus Bordo Granit X-Plus 6500 è la versione premium del migliore lucchetto pieghevole. In questo caso le maglie sono più spesse di mezzo mm, cosa che lo rende più pesante anche nella versione più piccola nonostante la lughezza inferiore.
Non siamo riusciti a forzare questo modello, soprattutto grazie al sistema X-Plus, di cui abbiamo già parlato. Non consigliamo il Bordo Granit X solo per il peso e il prezzo ridotto, ma anche per la qualità e la sicurezza garantita.
Sicurezza garantita: Trelock FS 500 Toro
Il Trelock FS 500 Toro è uno dei lucchetti pieghevoli più sicuri. La qualità è ottima e, a differenza dei modelli più economici, abbiamo davanti un lucchetto solido e sicuro. D’altra parte, è anche abbastanza pesante.
Per farla breve, siamo stati in grado solo di ammaccare il lucchetto con delle tronchesi, ma non di scassinarlo. Ciò significa che non si avvicina soltanto esteticamente all’Abus Bordo, ma offre anche una resistenza simile.
Sarebbe quindi un concorrente degno di nota, ma è un po’ più costoso del modello Abus. In dotazione vengono forniti una borsa per il trasporto e due chiavi senza LED, il che lo metto alla pari con il Bordo. Una differenza tra i due modelli è che il Trelock presenta una protezione antipolvere. Se questa aggiunta vale il sovrapprezzo è una scelta personale, secondo noi non vale la pena.
La concorrenza
Litelok Gold Wearable
Il Litelok Gold Wearable è un’eccezione, perché in realtà non è proprio un lucchetto pieghevole. Si tratta di un lucchetto fatto di acciaio e polimere brevettato dal produttore, per questo risulta piegabile. Per mancanza di una categoria apposita, lo inseriamo qui.
Il Litelok è “wearable” ossia indossabile come una cintura quando non ci serve. Nella pratica però risulta molto scomodo perché sporge fin troppo. Non risulta nemmeno particolarmente pratico da chiudere e, sicuramente, un normale supporto sarebbe stato più gradito.
La struttura interna del Litelok ricorda i lucchetti con cavo: sotto il rivestimento in tessuto, i cavi di acciaio sono allineati l’uno accanto all’altro, ognuno infilato in un tubo di gomma. Quindi non dovrebbe sorprenderci che anche in questo caso gli stessi strumenti che avevano forzato i lucchetti con cavo abbiano avuto successo. Una sega o delle tronchesi sono perciò più efficaci del tagliabulloni.
Ma la forzatura non avviene comunque in meno di tre minuti: il Litelok è un lucchetto veramente resistente. Inoltre, è particolarmente leggero, stabile e anche di bell’aspetto. Tuttavia, nella vita quotidiana non risulta così maneggevole e soprattutto non si tratta di un lucchetto economico. Al contrario, è il modello più costoso in gara. Ma se non avete problemi di budget, allora potete fare affidamento su questo lucchetto.
Kohlburg Wien
Il Kohlburg Wien appare molto più compatto della concorrenza. Per raggiungere gli 89 cm di lunghezza vengono utilizzate otto maglie pieghevoli dal diamentro di 7 mm. Sicuramente siamo davanti a uno dei lucchetti pieghevoli migliori. C’è anche un sistema a scorrimento manuale per proteggere la serratura da sporco e acqua.
L’acciaio è molto resistente e non siamo stati capaci di piegare il Kohlburg Wien, figuriamoci romperlo. Con il tagliabulloni siamo arrivati a metà strada, ma andare oltre era impossibile. Certamente dovete mettere in conto un peso non indifferente, circa un chilo, più di quanto ci si aspetterebbe dalle sue dimensioni.
Nel complesso. siamo rimasati soddisfatti dal Kohlburg Wien. Giusto il prezzo ci lascia con qualche dubbio, perché è simile a quelli dei modelli di punta capaci di offrire qualcosa in più. Se lo trovate in offerta, potrebbe essere un buon investimento.
Lucchetti con catena
I lucchetti con catena sono molto diffusi, disponibili in diverse lunghezze e sono particolarmente flessibili per attaccare la bici a qualsiasi oggetto.
Ma i lucchetti con catena non sono così sicuri come spesso si pensa. Decisivo è il diametro delle maglie della catena: fino a 5 o 6 mm, un tagliabulloni è in grado di forzarlo. Più spesse sono le maglie più pesante è la catena stessa, risultando di conseguenza più sicura.
I nostri consigli in breve
Se non apprezzate i lucchetti a catena perché troppo ingombranti, allora l’Hiplok Gold fa al caso vostro. Come suggeriscie il nome, potete indossare il lucchetto alla vita mentre pedalate. All’intero c’è una catena molto robusta fatta di acciaio, contro la quale non abbiamo potuto nulla con i nostri strumenti. Purtroppo, una qualità alta prevede anche un prezzo alto.
L’Abus Ivy 9100 è un vero colosso: sotto la parte in tessuto c’è una massicia catena in acciaio che potrebbe ancorare anche una nave. Il meccanismo di chiusura è sofisticato e ha resistito ai nostri tentativi di scasso. L’Abus Ivy 9100 è una buona soluzione per legare la bici sotto casa, ma non pensate di portarlo in giro perché è semplicemente troppo pesante.
Il Kohlburg Helsinki ha un calibro simile all’Abus Ivy 9100. Il lucchetto pesa circa due chili e mezzo ma una lunghezza di ben 120 cm. Tuttavia, il peso potrebbe essere eccessivo per la maggior parte dei ciclisti. Ma dobbiamo ricordarci che una catena troppa leggera serve a poco e niente.
Se volete ancora più resistenza e siete soliti lasciare la bicicletta sempre nello stesso punto, allora potete salire di livello e affidarvi al Kohlburg Alcatraz. Con i suoi quasi 7 kg e le dimensioni più che generose, non è destinato certamente al trasporto ma per legare la bicicletta in luoghi come la cantina o il cortile.
Tabella di confronto
- Impossibile da forzare
- Buona soluzione di trasporto
- Relativamente leggero
- Relativamente costoso
- Non a prova di polvere
- A lungo andare si forma la ruggine
- Impossibile da forzare
- Sicuro
- Pesante
- Non a prova di polvere
- Pochi accessori
- Impossibile da forzare
- Buona qualità
- Maneggevole
- Relativamente pesante
- Molto sicuro
- Lunghezza eccezionale
- A prova di polvere
- Molto pesante
- Impossibile da forzare
- Buona soluzione di trasporto
- Relativamente leggero
- Relativamente costoso
- Non a prova di polvere
- Impossibile da forzare
- Accessori adeguati
- A prova di polvere
- Pesante
- Sistema di chiusura ingombrante
- Costoso
- Impossibile da forzare
- Molto duro
- A prova di polvere
- Pesante
- Pochi accessori
- Qualità non ottimale
- Ha resistito alla forzatura
- Non troppo pesante
- Non maneggevole
- Pessima qualità
- Non a prova di polvere
- Impossibile da forzare
- Accessori adeguati
- A prova di polvere
- Pesante
- Qualità non ottimale
- Leggero
- Economico
- Disponibile in diversi colori
- A prova di polvere
- Facile da aprire con tagliabulloni
- Troppo corto nella versione piccola
- Pochi accessori
- Non a prova di polvere
- Relativamente leggero
- Economico
- Combinazione con 5 numeri
- Facile da aprire con tagliabulloni
- Disponibile in diversi colori
- Facile da aprire con tagliabulloni
- Plastica sensibile al freddo
- Non a prova di polvere
- Relativamente costoso
- Leggero
- A prova di polvere
- Facile da aprire con tagliabulloni
- Economico
- Leggero
- Molto solido nonostante il peso ridotto
- Non può essere forzato con una sega
- Facile da aprire con tagliabulloni
- Economico
- Leggero
- Facile da aprire con tagliabulloni
- Economico
- Leggero
- Facile da aprire con tagliabulloni
Il migliore lucchetto con catena: Hiplok Gold
L’Hiplok Gold è un esempio interessante. Anche qua siamo davanti a un modello indossabile come cintura, soltanto che si tratta di un lucchetto con catena, e presenta tutti i vantaggi e gli svantaggi di questa tipologia.
Esteticamente, l’Hiplok Gold ricorda la cintura di un veicolo. La copertura tessile è in fibra sintetica idrorepellente abbastanza dura. A differenza dell’Hiplok Original, non c’è una superficie in velcro, che abbiamo trovato molto pratica e meno suscettibile allo sporco.
Il grillo del lucchetto ha un diametro di 12 mm, le maglie della catena di 10. L’Hiplok Gold pesa 2,2 kg ed è lungo 85 cm, dei valori abbastanza buoni per essere un lucchetto con catena.
Prima di montare in sella, potete indossare il lucchetto alla vita e godere di un maggiore comfort. Questa “cintura” si regola in maniera molto semplice.
La qualità è ottima e assicura la massima sicurezza. Abbiamo cercato di rompere il lucchetto con tutte le nostre forze ma non siamo proprio riusciti.
Alternative
Per chi pensa che l’Hiplok Gold sia troppo costoso, c’è una vasta gamma di alternative sul mercato. Un buon modello è il vecchio vincitore del test, l’Abus Ivy 9100, leggermente più pesante e ingombrante, ma dalla resistenza simile. Vi sconsigliamo sempre i lucchetti con catena più leggeri perché non sono troppo sicuri.
Buona alternativa: Abus Ivy 9100
L’Abus Ivy 9100 è un lucchetto con catena dal peso notevole, risulta però molto sicuro.
L’esterno è in fibra sintetica idrorepellente di colore rosso e nero e appare di ottima qualità. Una volta tagliato il tessuto notiamo la possente catene. Le maglie dorate sono enormi, perfetto per qualsiasi rapper.
Non abbiamo potuto fare molto con il tagliabulloni, le maglie non si sono nemmeno graffiate. Nemmeno la sega è riuscita nell’impresa.
Anche se non è dotato di un sistema X-Plus, l’Ivy 9100 si è dimostrato sorprendentemente resistente.
Purtroppo ha solo due chiavi in dotazione, entrambe senza LED. Non è presente nemmeno una protezione antipolvere.
In sintesi, l’Abus Ivy 9100 è una buona scelta per chi ama i bei pezzi d’acciaio. Il lucchetto è praticamente impenetrabile e ha un prezzo inferiore dell’Abus Granit City Chain X-Plu 1060.
Conveniente e stabile: Kohlburg Helsinki
Rispetto all’Abus Ivy 9100, il Kohlburg Helsinki è un vero affare. Non è infatti inferiore in alcun modo, è di ottima qualità e risulta anche molto maneggevole e sicuro. Come tutti i lucchetti con catena, però, ha un peso non indifferente.
Helsinki è un lucchetto molto economico con una lunghezza di 120 cm e delle maglie quadrate di 8,5 mm di spessore.
Una volta chiuso, non abbiamo notato punti deboli. Le tronchesi non hanno potuto nulla davanti alla durezza dell’acciaio, lo stesso è stato per la sega.
Alla fine siamo riusciti a tagliare l’Helsinki con una smerigliatrice, ma questa funziona su ogni tipo di lucchetto e poco ci dice sulla sua qualità.
Nonostante il peso e le dimensioni, si tratta di un lucchetto pratico e manggevvole. L’unica pecca è la mancanza di una copertura antipolvere, ma persino l’Abus Ivy 9100 non ne ha una.
Siamo quasi completamente soddisfatti di queso lucchetto, soprattutto considerata la fascia di prezzo a cui appartiene,
Uso stazionario: Kohlburg Alcatraz
Il Kohlburg Alcatraz è un lucchetto di dimensioni ancora maggiori dell’Abus Ivy 9100.
La catena è molto spessa, lunga 140 cm e realizzata in acciaio temprato. Le maglie hanno un diametro di 13 mm, una delle due estramitò termina con un anello altrettano spesso, attraverso il quale si tira l’altra estremità. Ricorda un po’ un lucchetto ad U, ma risulta in realtà più piccolo. Il grillo è largo 14 mm, lo stesso spessore di un lucchetto ad U, per l’appunto.
Il materiale è così spesso che i nostri fallimenti di forzatura non dovrebbero stupirci. Sicuramente, con un peso superiore ai 6 chili, l’Alcatraz non è un lucchetto da portare in giro, ma piuttosto da utilizzare quando parcheggiamo la bici sotto casa o in cantina.
Sicuramente è perfetto per questo scopo. Sta a voi decidere se vi serve un lucchetto del genere. Sicuramente per molti sarebbe sufficiente un lucchetto dalle dimensioni inferiori, ma state cercando un lucchetto grande e resistente, allora l’Alcatraz è ciò che fa per voi.
La concorrenza
Hiplok Original
Il legame tra l’Hiplok Original e l’Hiplok Gold è evidente a prima vista. Anche l’Original può essere portato come cintunra, ma qui è presente una superficie in velcro. Noi abbiamo provato la variante grigria, ma ovviamente è disponibile anche in nero.
Le maglie qui non sono da 10 mm, ma “solo” da 8. Il materiale è così duro che è impossibile scassinarlo. La versione Gold ci è piaciuta di più perché il cinturino era più comodo, ma ci sentiamo di raccomandare anche questo modello.
Abus Granit City Chain X-Plus 1060
L’Abus Granit City Chain X-Plus 1060 è uno dei lucchetti più costosi del test ed è sicuramente fra i più sicuri. Impossibile da forzare. A differenza dell’Ivy 9100 non è dorato e presenta una forma esagonale invece che quadrata.
La catena appesantisce molto il lucchetto in ogni versione. Il City Chain è infatti disponibile in quattro varianti dagli 85 ai 170 cm.
Come suggerisce il nome, il lucchetto ha un meccanismo X-Plus, è presente un sistema antipolvere e vengono fornite due chiavi, una con LED. In confronto all’Ivy 9100 dello stesso marchio, questo modello è fin troppo costoso, anche considerando che non è troppo pratico da usare.
Axa Cherto Compact Neo
L’Axa Cherto Compact Neo non è certo così compatto come il nome farebbe intendere, ma è sicuramente un modello resistente.
Il tessuto è abbastanza resistente, ma la catena risulta di qualità inferiore rispetto alla concorrenza.
Con la sega non abbiamo potuto molto. Utilizzando il tagliabulloni siamo riusciti a danneggiare l’attrezzo stesso ma la catena è rimasta intatta. Come abbiamo detto, la qualità non è ottima. Nemmeno il meccanismo di chiusura e il sistema antipolvere ci hanno convinto. Se il produttore riuscisse a sistemare questi difetti, l’Axa Cherto darebbe sicuramente del filo da torcere all’Abus.
Lucchetti smart e con allarme
I vantaggi di un lucchetto con sistema di allarme incorporato sono chiari: non appena qualcuno cerca di forzarlo, un allarme sonoro attira l’attenzione facendo scappare il ladro. Finora sono pochi i produttori che stanno sperimentando con questi modelli, ma il trend sta piano piano cambiando.
Sempre più aziende stanno promuovendo i cosiddetti smart lock, i quali dispongono di una tecnologia raffinata oltre che di un allarme sonoro. Si collegano allo smartphone tramite bluetooth o NFC e possono quindi essere sbloccati tramite un’app, ad esempio. Il potenziale di funzioni sarebbe quindi infinito, ma dipende tutto dal software proposto.
L’idea di un lucchetto intelligente che si chiude automaticamente quando ci si allontana e si riapre quando ci si avvicina alla bici suona parecchio allettante. Nella pratica, però, solo un lucchetto ci ha veramente convinto. Spesso infatti ci voleva troppo tempo prima che i lucchetti si bloccassero una volta allontanati. Con alcuni modelli bisognava aspettare di essere fuori dalla visuale affinché il lucchetto si bloccasse, ma chi vuole lasciare la sua bici aperta per così tanto tempo? Anche una volta vicini alla bici, ci vuole un po’ di tempo perché il lucchetto se ne accorga. Sarete sicuramente più veloci con una chiave o un sistema a combinazione numerica.
Non tutti gli smart lock sono smart
Inoltre, la maggior parte degli smart lock hanno una batteria da ricaricare. Tuttavia, la ricarica risulta particolarmente scomoda con i lucchetti installati sul telaio. Fareste prima a portare l’intera bici a casa o attaccare una power bank al lucchetto durante la notte, e nessuna delle due opzioni è particolarmente allettante.
In generale, la maggior parte dei cosiddetti smart lock fa un’impressione tutt’altro che “smart”, motivo per il quale possiamo consigliare con la coscienza pulita solo un modello.
Le cose cambiano nel caso di lucchetti con allarme sonore. Se progettati correttamente, offrono una protezione davvero efficace.
I nostri consigli in breve
Se non vi fidate della classica protezione, allora potete fare affidamento anche su un allarme sonoro. L’Olympia S 200 è sicuramente un’ottima scelta. Con un allarme da 90 decibel, dovrebbe essere in grado di spaventare la maggior parte dei ladri. Si tratta di un lucchetto di buona qualità dal prezzo ridotto. Come aggiunta è sicuramente imbattibile.
Se preferite un lucchetto a catena, allora dovreste dare un’occhiata al sistema con allarme Nean. Tuttavia, l’allarme sonoro dovrebbe sempre essere attivo perché la catena in sé non è troppo robusta e potrebbe essere forzata con delle tronchesi.
Se, oltre a un allarme assordante, desiderate la localizzazione GPS e lo sbocco automatico, allora il Lock It GPS è il lucchetto che fa per voi. Si tratta di un lucchetto a telaio made in Germany che rappresenta un ottimo esempio di smart lock. Anche l’app abbinata ci ha convinto. Tuttavia, l’I Lock it GPS è abbastanza costoso, e poiché non è abbastanza grande per legare la bici a qualcosa, bisogna abbinarlo a un altro lucchetto.
Tabella di confronto
- Batterie in dotazione
- Rumoroso
- Allarme perfettamente funzionante
- Maneggevole
- Non troppo pesante
- Economico
- Lunghezza mediocre
- Poco flessibile
- Non a prova di polvere
- Rumoroso
- Allarme perfettamente funzionante
- Maneggevole
- Ottima qualità
- Economico
- Si può forzare
- Smart Lock raffinato
- App funzionale
- Buona qualitàà
- Cavi di ricarica di qualità
- Leggero
- Suono eccessivo quando si blocca
- Costoso
- Tracking GPS a pagamento dopo due anni
- Non si adatta a tutte le bici
- Buona qualità
- Materiali resistenti
- Compatto
- Borsa con supporto per il trasporto
- Buon allarme
- Chiusura difficoltosa con allarme disattivato
- Non a prova di polvere
- Costoso
- Allarme molto rumoroso
- Leggero
- Le batterie sono incluse
- Uso non intuitivo
- Non a prova di polvere
- Non serve ricarica o cambio batterie
- Buona qualità
- Lo smartphone deve essere compatibile con NFC
- Non compatibile con iOS
- Funzioni limitate
- No allarme
- Allarme molto alto
- App insufficiente
- Nessuna batteria in dotazione
- Batterie incluse
- Molto leggero
- Non tiene
Il migliore lucchetto con allarme: Olympia S 200
Visto il suo diametro, l’Olympia S 200 potrebbe passare un lucchetto con cavo blinadto, ma in realtà il rivestimento in plastica trasparente ricopre un normale cavo d’acciaio senza manette aggiuntivi. Con i suoi 60 cm non risulta troppo lungo, ma si adatta alla maggior parte delle situazioni quotidiane. È sicuramente un lucchetto molto spesso, abbastanza da bloccare per un po’ tronchesi o tagliabulloni.
Con un po’ di pazienza e un buon paio di tronchesi, il lucchetto dovrebbe essere relativamente facile d aprire, il che non non ha davvero molta importanza perché, come abbiamo visto, è dotato di allarme sonoro. Se il lucchetto viene mosso, cosa inevitabile se si cerca di forzarlo, scatterà l’allarme.
L’allarme è facile da gestire: chiudendo il lucchetto a metà, è possibile spostarlo, scuoterlo come un normale lucchetto. Una volta chiuso completamente un breve segnale acustico vi avviserà dell’attivazione dell’allarme.
L’allarme è facile da gestire
Se poi si prova a muovere il lucchetto o la bici stessa, aspettatevi un allarme assordante. Ad una distanza di un metro e mezzo abbiamo misurato un’emissione acustica di 90 decibel, abbastanza da far scappare qualsiasi aspirante ladro.
Il lucchetto risulta particolarmente maneggevole, anche se è forse troppo rigido per essere un lucchetto con cavo. Ma non è un vero problema vista la lunghezza adeguata. L’Olympia purtroppo non è a prova di polvere, ma visto il prezzo non ci sembra un vero problema.
Quello che ci piace di più dell’Olympia è la sua semplicità: non può fare molto, ma quel poco lo fa bene. Il prezzo ridotto è sicuramente la ciliegina sulla torta.
Se state cercando un lucchetto con allarme sonoro che offra una protezione aggiuntiva per la vostra bici, allora l’Olympia S 200 è un’ottima scelta.
Buona alternativa: lucchetto con catena e allarme Nean
Il lucchetto con catena e allarme Nean è particolarmente rumoroso. Il produttore ha dichiarato un’emissione acustica minima di 95 decibel, ma in realtà vengono ampiamente superati, raggiungendo i 110. L’allarme non solo è forte, ma anche stridulo e ad alta frequenza, proprio come dovrebbe essere.
Per attivare l’allarme il lucchetto dispone di un vistoso pulsante rosso. Una volta bloccata la bici, bisogna semplicemente tenere premuto il tasto per due secondi e chiudere il lucchetto per attivare l’allarme. In dotazione vengono fornite otto batterie LR44.
Tralasciando l’allarme, il lucchetto Nean è un lucchetto con catena convenzionale con maglie spesse 8 mm e una lunghezza di 90 cm. Risulta più flessibile dell’Olympia S 200 ma non più resistente, infatti capitola subito davanti a un tagliabulloni. Il tessuto è leggero e può essere tranquillamente tagliato con un coltello. Per forzare completamente il lucchetto abbiamo impiegato poco più di un minuto, ad allarme disattivato ovviamente. L’allarme è l’unico elemento di questo lucchetto che offre un’effettiva protezione.
La scelta fra l’Olympia S 200 e il lucchetto con catena Nean dipende dal peso e dalla flessibilità. Il Nean è più lungo e flessibile, l’Olympia è più leggero. L’allarme è affidabile in entrambi i casi.
Il migliore smart lock: I Lock It GPS
L’I Lock It GPS è alla sua terza versione e il lucchetto presenta alcune chicche aggiuntive, il sistema di chiusura è molto buono e il modulo GPS fornisce ancora più sicurezza.
A prima vista non differisce dal modello precedente, che ora prende il nome di “I Lock It Classic”. Solo aprendo lo sportellino in gomma scopriamo la porta di ricarica, ora in formato magnetico invece di micro USB. Il cavo è di qualità, è intrecciato, e presenta un LED blu vicino ai contatti magnetici. Il resto è rimasto invariato. La ricarica avviene attraverso una porta USB-A.
Vi consigliamo una powerbank
L’I Lock It GPS non viene fornito con un cavo d’alimentazione. In realtà non è un vero problema perché il lucchetto sarà attaccato in modo permanente al telaio e quindi una powerbank sarebbe più pratica. Il produttore consiglia una capacità di almeno 1000 mAh e indica un tempo di ricarica di quattro ore.
Vi state chiedendo perché un lucchetto per biciclette abbia bisogno di un cavo di alimentazione? I Lock It GPS ha al suo interno un motore elettrico che muove il perno, diversi sensori per rilevare movimenti, vibrazioni e posizione dei raggi, così come il modulo bluetooth che permette la comunicazione con lo smartphone.
App esemplare
L’app associata non è cambiata molto rispetto a quella dell’I Lock it Classic, e forse è un bene, perché ci aveva già convinto al tempo. È stabile, veloce e offre numerose impostazioni. Per esempio, è possibile disattivare l’allarme, ricevere informazioni sullo smartphone o aumentare la sensibilità dei sensori. Si può anche impostare la distanza entro la quale il lucchetto si apre o si chiude automaticamente.
Il sistema automatico ora funziona in maniera affidabile: avvicinandosi a circa un metro, il lucchetto si blocca, a una distanza di circa otto/dieci metri emetto un segnale acustico e si blocca. Se è possibile disattivare i toni nell’app, quello di chiusura rimane sempre attivo se si adopera il sistema di sbloccaggio automatica. Non proprio piacevole nelle ore notturne.
Una nuova peculiarità è il riconoscimento GPS che permette di tracciare la posizione della bicicletta in caso di furto. Affinché la batteria non si esaursica subito a causa della localizzazione, questa si attiva soltanto quando il rilevamento del furto è attivato. Nella prova pratica la localizzazione ha funzionato perfettamente con un margine di precisione di 10/20 metri.
Dopo due anni la localizzazione è a pagamento
Per trasmettere i dati di localizzazione, l’I Lock It GPS ha bisogno ovviamente di una connessione dati. Vi è infatti una scheda SIM installata permanentemente, gratuita per due anni. Se si vuole continuare a usufruire del tracciamento, bisognerà pagare un canone mensile di 2,90 euro. Quindi la sicurezza e il maggiore comfort non sono proprio economici.
E i contro?
Sicuramente l’I Lock it GPS ha un prezzo nettamente superiore a quello che molti vorrebbero pagare per un lucchetto per bicicletta. A questo va poi aggiunto il canone mensile per la funziona di tracciamento scaduti i due anni.
Inoltre, per essere davvero sicuri, bisognerebbe abbinare l’I Lock It a un secondo lucchetto nel caso in cui la bicicletta rimanga parcheggiata a lungo. Al di là della tecnologia raffinata, non è altro che un sistema di blocco del telaio, e quindi non sicuro al 100%. Inoltre non può essere legato a oggetti esterni, quindi la bici può essere rimossa interamente senza l’uso di attrezzi. Il problema può essere risolto con una catena plug-in di 1,20 m da acquistare a parte per circa 30 euro. Non abbiamo testato la catena e quindi non possiamo dirvi quanto stia stabile. Nonostante la qualità elevata, non lo consiglierammo come puro lucchetto, nemmeno se costasse meno.
L’installazione può essere difficile
Inoltre, l’I Lock It GPS non si adatta a tutte le biciclette. Il produttore ne è perfettamente consapevole e fornisce delle istruzioni di montaggio precise.
La concorrenza
Abus Bordo Alarm 6000A
L’Abus Bordo Alarm 6000A è il gemello del lucchetto che vi abbiamo consigliato come lucchetto pieghevole. A differenza di quest’ultimo, il Bordo Alarm emette un forte segnale acustico e rende giustizia al proprio nome.
A parte questo elemento, i due modelli sono identici. Tutte le critiche che abbiamo mosso sul 6000 si applicano quindi anche in questeo caso. Abbiamo però apprezzato la borsa e il supporto di trasporto, che ora risulta particolarmente comodo.
Come per l’Olympia S 200 la barra di chiusura può essere inserita nel lucchetto secondo diverse profondità. Se inserita solo fino alla posizione iniziale, l’allarme risulta disattivato e il Bordo 6000A non sarà altro che un normale lucchetto pieghevole. Se si spinge la barra completamente all’interno, un breve segnale acustico indica l’attivazione dell’allarme. Quest’ultimo raggiunge un’emissione acustica di 85 decibel a una distanza di mezzo metro.
Purtroppo non è così facile trovare la posizione di chiusura per spegnere l’allarme. È sicuramente la pecca maggiore di un design altrimenti ben pensato.
Tralasciando l’allarme, siamo comunque davanti a un Bordo 6000 e quindi uno dei migliori lucchetti pieghevoli sul mercato. Il bisogno di un vero allarme è una scelta personale. Tuttavia, il sovrapprezzo è fin troppo alto per i nostri gusti e la maneggevolezza non è ottimale.
Fischer Lucchetto a spirale
A prima vista il Fischer Alarm può sembrare un normale lucchetto con cavo a spirale con un sistema di chiusura abbastanza ingombrante. Guardando più attentamente, notiamo una griglia d’argento per l’altoparlante e due pulsanti incassati. Uno di questi è un LED, l’altro è un pulsante, ma è così piccolo e così in profondità che non si può raggiungere con le dita ma solo con qualcosa di lungo e sottile, una biro e un cacciavite. Ed è necessario ogni volta che si vuole attivare l’allarme. Non proprio pratico nella qualità.
Inoltre, le istruzioni per avviare l’allarme non sono intuitive. Prima bisogna chiudere il lucchetto, aspettare l’avviso del segnale acustico e premere il pulsante con uno strumento a vostra scelta. Questo andrà ad accendersi (e non lampeggiare come scritto nelle istruzioni) per poi attivare l’allarme. Il produttore dichiara un’emissione acustica di 110 decibel, ma noi ne abbiamo misurato 94 a mezzo metro di distanza…Non male!
Le batterie vengono fornite in dotazione insieme a un supporto da attaccare alla bici con una cignhia di velcro. Purtroppo, per noi l’attivazione dell’allarme è troppo macchinoso.
Trelock SL 460
Il Trelock SL 460 è un lucchetto che si attacca al telaio della bici. Risulta abbastanza ingombrante e non presenta un allarme, ma fa parte della categoria degli smart lock. Questo lucchetto non usa il bluetooth, ma anzi comunica con lo smartphone tramite NFC, risultando poco smart.
La sigla NFC sta per “Near Field Communication” e ha il vantaggio, rispetto al bluetooth, di una connessione più stabile e di un trasmettiore che trasferisce una piccola quantità di potenza al ricevitore. Quindi il Trelock SL 460 non ha bisogno di batterie. L’energia emessa dal meccanismo di chiusura è sufficiente per la chiusura elettronica, tramite la chiave del produttore stesso, la ZR SL 460 E-Key o uno smartphone compatibile.
C’è bisogno quindi di uno smartphone che sia compatibile con la tecnologia NFC. Inoltre, per ora funziona solo con i telefoni Android. Trelock non fornisce un’app per iOS, probabilmente perché Apple non concede ai produttori terzi l’accesso alle funzionalità NFC.
Anche se il vostro telefono supporta i requisi, le 2,4 stelle su Google Play non sono proprio incoraggianti. La ragione è chiara: l’app serve solo per bloccare e bloccare il lucchetto e creare altre chiavi virtuali per altri membri con cui si condivide la bicicletta.
Nella prova pratica non abbiamo ben capito i vantaggi di questo smart lock rispetto a un lucchetto con una chiave convenzionale.
Sicuramente il Trelock SL 460 è un modello di qualità ma, appiunto, non ha veri vantaggi rispetto a una chiave fisica, né possiede delle vere funzioni smart.
Il test passo per passo
Abbiamo provato a forzare tutti i lucchetti in gara con tronchesi, tagliabulloni e sega. Non abbiamo provato con una smerigliatrice, perché nessun lucchetto reggerebbe e inoltre risulta fin troppo rumorosa.
Abbiamo cronometrato ogni tentativo di forzatura e ci siamo fermati dopo tre min