Negli ultimi decenni il termine CO2 è stato spesso associato ai gas serra. Tuttavia l’anidride carbonica non solo influisce sulla crisi climatica, ma appesantisce l’aria anche nelle stanze chiuse. Una quantità eccessiva di gas all’interno di una stanza chiusa può essere estremamante dannosa. Le persone si accorgono di un eccessivo quantitativo di CO2 nell’aria quando purtroppo è tardi.
I rilevatori di CO2 servono proprio a tale scopo. Identificano in un milionesimo di secondo la concentrazione di gas inodore e offrono informazioni qualitative su come valutare la concentrazione di anidride carbonica. Questa valutazione aiuta a capire quando è il caso di far arieggiare la stanza.
Soprattutto durante la pandemia abbiamo capito l’importanza di far arieggiare le stanze. L’uso di dispositivi di misurazione dell’anidride carbonica è raccomandato anche da enti ufficiali così da poter sapere precisamente quando è il caso di fare entrare un po’ di aria pulita.
Per trovare il miglior rilevatore CO2 abbiamo testato un totale di 10 dispositivi differenti, di cui 10 sono ancora disponibili. Quasi tutti i modelli possono misurare la concentrazione di CO2 e determinare l’umidità e la temperatura. Alcuni sono molto imprecisi, altri si distinguono per il loro design.
I nostri consigli in breve
Il miglior rilevatore CO2 è il Technoline WL 1030, in grado dei offrire dei valori estremamanete precisi. Il cerchio digitale che si riempie a seconda della concentrazione di anidride carbonica nell’aria è molto elegante. Il rilevatore è strutturato in verticale, la scocca in nero opaco ricorda uno smartphone. I pulsanti delle impostazioni si trovano sul retro, a discapito della facilità d’uso.
Con il TFA Dostmann Airco2ntrol Coach si osserva, attravero un grafico a barre, l’andamento della concentrazione di CO2 negli ultimi giorni. Vi sono diverse modalità di funzionamento, che permettono di usare il dispositivo come si preferisce. Si può scegliere di usarlo secondo un sistema luci a semaforo che segnalano la presenza di CO2, come allarme visivo o semplicemente come dispositivo di misurazione senza alcun indicatore. Il dispositivo non dispone di un allarme acustico, ma a parte questa mancanza il Coach fa bene il suo lavoro.
Il rilevatore di CO2 Misuratore della Qualità dell’Aria di Hama è davvero un affare. Nonostante il prezzo basso, non vi sono compromessi nella qualità di precisone e nella gamma di funzioni. Il display appare ordinato e non troppo confusionario. Lo schermo però è troppo piccolo e la doppia cornice che lo circonda crea un eccessivo riflesso. È un dispositivo portatile in quanto dispone di una batteria, ma per un uso prolungato necessita comunque di un cavo.
Il CL11 di Rontronic è per i veri professionisti. Sul dispositivo possono essere memorizzati ben 10.000 valori, per poi venire analizzati con il software Rotronic per Windows. L’andamento dei dati può essere visualizzato direttamente in un grafico o si può salvare la tabella. Il CL11 consente di modificare le impostazioni sul dispositivo stesso, ma per farlo occorre essere supportati dalle istruzioni per l’uso.
Perché complicarsi le cose quando possono essere semplici? Questo è il motto del TFA Dostmann Airco2ntrol Mini. Questo dispositivo di fatti è davvero facile da usare. Basta collegarlo e e la misurazione ha inizio. Il Mini passa automaticamente dalla lettura dell’anidride carbonica alla temperatura, senza alcun pulsante di impostazione. Non aspettatevi di poter personalizzare le impostazioni, ma di certo siamo stati colpiti dalla sua chiarezza.
Tabella di confronto
- Schermo molto elegante
- Buon display con anello per il valore di CO2
- Calibrazione automatica
- Lettura accurata
- Pulsanti sul retro
- Con grafico a candela
- Calibrazione automatica
- Lettura accurata
- Nessun allarme acustico
- Forma elegante
- Misurazione precisa
- Di qualità
- Display piccolo con una cornice troppo grande.
- Vasta gamma di funzioni
- Con memorizzazione dei dati
- Software per Windows incluso
- Lettura precisa
- Molto costoso
- Le impostazioni sono comprensibili solo se accompagnate dalle istruzioni.
- Piacevolmente compatto
- Funzioni chiare
- Economico
- Valori misurati precisi
- Scarsa gamma di funzioni
- Lavorazione economica
- Display molto buono
- Buon display con cerchio per il valore di CO2
- Supporto solido
- Calibrazione automatica
- Valori misurati non precisi
- Con grafico a candela
- Registrazione dei dati
- Calibrazione automatica
- Lettura imprecisa
- Schermo non molto stabile nell'angolo di visione
- Buon design
- Buona visualizzazione dei dati
- Valori poco precisi
- Lo schermo non si legge dall'alto
- Sufficiente gamma di funzioni
- Lavorazione scadente
- Display elementare e poco attrattivo
- Sìstema a semaforo CO2 solo come fascio colorato
- Valore di misura impreciso
- Buone indicazioni
- Valori di misura non precisi
- Lavorazione scadente
Rilevare i pericoli invisibili: i rilevatori di CO2 nel test
L’anidride carbonica è una componente dell’aria, ma la sua concentrazione elevata non è dannosa solo sotto forma di gas serra nell’atmosfera terrestre. Un’ elevata percentuale di CO2 in uno spazio chiuso è anche un problema per la salute, in fondo si tratta di un prodotto di scarto del nostro corpo. Il compito di un rilevatore è appunto informarci sulla concentrazione di anidrica carbonica nell’aria.
Dall’inizio della pandemia i rilevatori di CO2 hanno ampliato il loro ruolo, aiutandoci a ridurre il contagio del virus all’interno di uno spazio chiuso. Certamente non sono in grado di rilevare la presenza di un virus, ma andranno a ricordarvi più spesso di far entrare aria pulita nella stanza.
Aria e CO2
Il clima ideale in una stanza è determinato dalla temperatura, l’umidità e la concentrazione di anidride carbonica. Non dovrebbe quindi stupirvi il fatto che la maggior parte dei rilevatori di CO2 fungano anche igrometri e termometri. Solo così potete tenere sotto controllo i parametri principali che caratterizzano un’aria di buona qualità.
Potete affidarvi alle linee guida del Ministero della Salute per avere un’idea sui valori ideali. Se da una parte la temperatura e l’umidità possono discostarsi di molto rispetto a tali valori, permettendo comunque un’accettabile qualità dell’aria, non vale lo stesso per la CO2. Più è alto il suo valore, peggiore è la qualità dell’aria. L’aria esterna contiene circa 400 ppm (Parts per Million) di CO2, ma in una stanza al chiuso, la sua concentrazione aumenta velocemente, ancor di più se vi sono delle persone al suo interno. Con la presenza di diverse persone nella stanza i valori di 1000- 1500 ppm vengono raggiunti immediatamente.
Con 1000-1400 ppm, la qualità dell’aria interna è discreta, mentre superati i 1400 ppm diventa critica. Occorre quindi in questo caso far arieggiare la stanza poichè una concentrazione di CO2 troppo elevata può causare sintomi poco piacevoli. Sul lavoro, in presenza di altre persone, ci si sentirà affaticati, si avranno lievi vertigini o mal di testa.
Aerosol e virus
Gli aerosol sono particelle solide o liquide che fluttuano nell’aria. Se n’è parlato soprattuto nell’ultimo periodo in quanto il coronavirus si trova all’interno di tali particelle e può circolare, attraverso l’aria, da persona a persona.
A tal proposito sono stati realizzati “sistemi a semaforo” che a seconda della luce permettono di capire la concentrazione di CO2 nell’aria della stanza e di conseguenza se è il caso o meno di far arieggiare la stanza. Facendo appunto cambiare l’aria, queste particelle vengono fatte uscire, riducendo così il rischio di infezione.
Arieggiare la stanza regolarmente riduce il rischio di infezione
Vi presentiamo un esperimento condotto dalla Technische Universität di Berlino: se in una stanza di 60 mq alta 3 m ci sono una persona infetta e 24 persone sane, il rischio di infezione dopo un’ora si riduce dal 13% all’8% o addirittura al di sotto del 5% , a seconda del tipo di ventilazione dell’aria. Col passare del tempo aumenta il rischio nel caso di una stanza non arieggiata. Dopo due ore, un’adeguata ventilazione riduce il rischio di contagio, portandolo dal 32% a circa il 18%, arrivando a seconda dei casi anche all’8%.
Come funziona un rilevatore di CO2?
Oggi nei rilevatori di CO2 vengono installati i sensori NDIR, che attraverso i raggi infrarossi rilevano il livello di anidride carbonica nella stanza. La sigla NDIR sta per “nondispersive infrared”, un sensore in grado di esaminare la concentrazione dalla quantità di radiazione infrarossa assorbita dallo spettro della CO2. Perciò è chiaro che viene misurata la concentrazione di anidride carbonica, non quella di monossido di carbonio. Il monossido di carbonio è un gas presente nell’aria prodotto dalla combustione incompleta dei carburanti di vetture. È quindi diverso dall’anidride carbonica.
A tal proposito esistono due tipi di rilevatori, con sensori NDIR semplici o doppi. Nel primo caso, la misurazione avviene in ogni istante. Nei sensori doppi, invece, uno si occupa della misurazione, l’altro di calibrare il rilevatore a ogni misurazione
I sensori NDIR sono ormai lo standard
Anche i rilevatori con sensori semplici possono essere calibrati, ma solo manualmente. La misurazione viene effettuata in uno specifico arco di tempo, dopo aver impostato il valore di 400 ppm. La condizione base è il valore di 400 ppm come concentrazione di CO2 nell’aria, che corrisponde a quello che ci si aspetta all’esterno. Di certo questo valore non è sempre reale in quanto dipende molto dal microclima e dalla stagione.
Il migliore Technoline WL 1030
Il miglior rilevatore CO2 è il Technoline WL 1030: non è solo preciso nel suo lavoro, ma ha anche un aspetto elegante come nessun altro modello e ci ha convinti sotto ogni punto di vista. La rilevazione di CO2 nell’aria viene comunicata sia tramite numeri sia sottoforma di un cerchio luminoso. La qualità dell’aria viene valutata grazie al sistema luci a semaforo. La stuttura in plastica opaca del dispositivo si camuffa bene in sale e uffici.
Così come la maggior parte dei rilevatori di CO2 il Technoline non solo misura la concentrazione di anidride carbonica nell’aria, ma anche la temperatura e l’umidità della stanza. Per i piccoli ambienti risulta ideale come stazione climatica. Si possono modificare alcune delle impostazioni più comuni direttamente al dispositivo, utilizzando i tasti che si trovano sul retro. Per questo motivo il pannello frontale risulta ben costruito.
Estetica
I rilevatori di CO2 di solito non colpiscono affatto per il loro aspetto, e per questo spesso si tratta di dispositivi di plastica semplice. Anche nel caso del Technoline la plastica non manca, ma si è cercaro di utilizzare nel miglior modo possibile. Il corpo principale è costituito da una superficie in plastica opaca, nel nostro caso, di colore nero. Il rilevatore va posizionato in verticale sul supporto.
La parte posteriore nasconde tutte le porte antiestetiche e i pulsanti di controllo. La parte anteriore ha un grande schermo circoscritto da una cornice poco appariscente. Sicuramente il contrasto era voluto, e la forma, sopratutto la verticalità, ricorda quella di uno smartphone moderno.
Il Technoline WL 1030, il miglior rilevatore CO2 in gara, si connette alla corrente tramite un cavo, unico modo per poter utilizzare il dispositivo. Alcuni acquirenti su Amazon hanno espresso il loro dissenso a tal proposito. Tuttavia noi nel nostro test abbiamo osservato che per i modelli a batteria era possibile un’autonomia di sole 12 ore e di conseguenza è comunque preferibile utilizzare la corrente via cavo.
Una volta connesso alla corrente il rilevatore di CO2 si accende automaticamente e sullo schermo appare un countdown che parte dai 150 secondi. Questi secondi indicano la fase in cui il dispositivo effettua la calibrazione, per cui sarebbe opportuno non sostare davanti al rilelatore perché si rischia di falsare i valori.
Schermo e rappresentazione dei valori
La lettura della CO2 viene visualizzata in ppm. Il valore viene mostrato tramite un cerchio digitale che ricrea un’immagine visiva del valore. Più il cerchio è definito, maggiore è la concentrazione di CO2 nell’aria. Il valore massimo è pari 2400, mentre la metà si trova sui 1400, di per sé già una concentrazione elevata.
Il valore viene mostrato anche attraverso il sistema a semaforo situato nella parte inferiore dello schermo, dove i colori indicano una diversa qualità dell’aria. La qualità dell’aria viene descritta anche attraverso veri e propri aggettivi, più intuitivo di così!
Nella parte in basso dello schermo è presente la temperatura della stanza e l’umidità, che completa il sistema di controllo dell’aria interna. La stabilità dell’angolo di visione è davvero eccezionale e i valori misurati possono essere letti anche con la coda dell’occhio, davvero pratico.
Funzioni
Ruotiamo il dispositivo e analizziamo i tasti di funzione. Il tasto più grande è dedicato al dimmer e serve per regolare la luminosità dello schermo secondo tre intensità diverse. Il primo pulsante sulla sinistra è destinato alla calibrazione: premendolo, si avvia la calibrazione per 20 minuti fino a quando non appare di nuovo la lettura, successivamente continua la funzione in background per 24 ore. Solo dopo questo spazio temporale, se il dispositivo è stato messo in un ambiente con un basso contenuto di CO2, allora verrá visualizzato il valore corretto.
Premendo il pulsante MEM viene visualizzato il valore minimo e massimo, ma anche quello medio degli ultimi 15 min oppure delle ultime 8 ore. Se si preme a lungo questo tasto, i valori presenti vengono cancellati e verranno sostituiti da quelli memorizzati nelle 24 ore successive.
Il tasto CO2/RH% rivela i valori massimi e minimi entro cui non suona l’allarme, sia dell’anidride carbonica sia dell’umidità dell’aria. Per la CO2 sono 400 ppm e 2000 ppm, per l’umidità sono 35% e 70%. Se i valori per l’umidità vengono superati, appare semplicemente una freccia a lato.
Se il valore della CO2 dovesse essere elevato, troveremmo il simbolo di una campana in basso a sinistra vicino al cerchio. In alcuni casi si può optare per l’attivazione di un allarme sonoro, che raggiunge 83 db se dovesse rilevare un’eccessiva presenza di CO2 nell’aria. Se non apprezzate l’allarme sonoro, potete disattivarlo con il pulsante apposito, mantenendo così solo il simbolo che appare sullo schermo. C’è anche un tasto che permette la commutazione della scala di lettura della temperatura in Fahrenheit.
E i contro?
Le funzioni del miglior rilevatore CO2 in gara vengono svolte al top. Per quanto riguarda il salvataggio dei dati ci sono tuttavia modelli più validi: ad esempio, il Rotronic CL11 permette il salvataggio di 10000 valori, che possono addirittura essere esportati. Il Technoline WL 1030 non ha nessuna possibilità di salvataggio. Se si vuole semplicemente conoscere la qualità dell’aria del momento non è di certo un problema, ma se si vuole documentare la continua misurazione, occorre optare per altri dispositivi.
Alternative
Sebbene il Technoline WL 1030 ci abbia convinto sotto ogni aspetto, ci sono altri modelli migliori in determinati campi. Vi consigliamo quindi di dare un’occhiata alle nostre alternative, che magari possono essere la soluzione adatta per voi.
Buona alternativa: TFA Dostmann Airco2ntrol Coach
Il rilevatore di CO2 Airco2ntrol Coach è un dispositivo eccellente, creato da veri esperti. Il sistema luci a semaforo funziona perfettamente, i colori sullo schermo comunicano prontamente lo stato attuale dell’aria. Il design del corpo principale non è così elegante, ma almeno lo schermo con il suo diagramma indica l’andamento dello stato di CO2 delle ultime 24 ore.
Appena aperta la confezione si nota subito il cavo micro-usb. È assente invece il cavo della corrente, ma non bisogna aspettarselo con nessun modello, dopotutto in casa avrete certamente questo cavo. In alternativa potete collegare il dispositivo anche tramite USB.
La scocca è costituita da plastica opaca e non ha un aspetto particolarmente accattivante. La struttura si presenta in una forma orizzontale e dispone sul retro di due pratiche aperture per poterlo appendere. Questa opzione non è molto frequente. Anche la superficie del rilevatore di CO2 è costruito in maniera ottimale.
Una volta connesso il dispositivo alla corrente inizia la misurazione, nei primi minuti il valore iniziale si stabilizza su quello corretto. La concentrazione di CO2 nell’aria viene indicata sulla parte destra dello schermo attraverso dei numeri. Sulla parte sinistra invece è indicato con un grafico a barre l’andamento delle ultime 24 ore. Attraverso degli smiley l’analisi della qualità dell’aria è ancora più intuitiva. Nella parte più bassa dello schermo viene indicata la temperatura e l’umidità.
Solitamente il dispositivo si trova in modalità “auto”, In questa modalità è il colore dello schermo a far capire la qualità dell’aria: verde sta per “buona” (fino a 800 ppm), giallo sta per mediocre (da 800 a 1400 ppm) e rosso sta per scarsa (maggiore di 1400 ppm). Se si preme sul pulsante “mode” si può scegliere tra le modalità “allarme”, “con retroilluminazione” o “senza illuminazione”.
In modalità “allarme” lo schermo si illumina di rosso se il valore limite viene superato. La retroilluminazione spazia tra sette colori che può essere apprezzata a seconda della modalità impostata. La modalità “auto” è particolarmente di aiuto nel controllo dell’aria, poichè la modalità “allarme” non offre un segnale acustico e, oltre a poter impostare un valore di soglia, non presenta altri vantaggi.
Premendo per tre secondi sul tasto “mode”, è possibile modificare le impostazioni. Da qui si sceglie dapprima il colore, poi il valore limite per l’allarme, successivamente l’orario e infine, se si vuole, si può attivare la modalità Eco, dove l”illuminazione dello schermo si disattiva dalle 22 alle 6.
Il rilevatore di CO2 TFA Dostmann Airco2ntrol Coach non è in grado di memorizzare i dati, ma grazia al diagramma a barre, si può osservare l’andamento delle precedenti 24 ore. Questo dispositivo è eccellente da usare in casa o in ufficio.
Conveniente: Hama
Il rilevatore di CO2 di Hama ci ha colpito grazie al suo prezzo economico, senza risultare però un prodotto scadente, tuttaltro! Sicuramente si tratta di un modello in grado di svolgere il suo lavoro. C’è addirittura una sorpresa. Questo dispositivo può essere utilizzato a batteria e quindi si può facilmente calibrare anche all’esterno.
Una volta scartato, siamo rimasti un po’ delusi dalla busta in carta che avvolge il dispositivo. La forma risalta subito: la parte anteriore è quadrata con angoli arrotondati e verso la parte posteriore assomiglia a una semisfera. I pulsanti sono situati sulla parte superiore.
A questo punto occorre caricare la batteria e attivare il dispositivo. Appena acceso si riconoscono subito le dimensioni ridotte dello schermo. In realtà non stona con il dispositivo, anch’esso di dimensioni ridotte, ma la cornice attorno risulta davvero eccessiva. Probabilmente uno schermo più grande avrebbe anche consumato maggiore batteria. In totale il dispositivo ha un’autonomia di 3 ore, quindi sarebbe piú opportuno collegare l’Hama a una fonte di alimentazione
Una volta acceso, appare il countdown che parte da 180, tempo che serve al rilevatore per preparare il sensore. Al di sopra di questa cifra si trovano i normali valori misurati, con ben in vista la concentrazione di CO2 poi, meno evidenti, la temperatura e l’umidità. Il sistema a semaforo fornisce informazioni sulla qualità dell’aria attuale. Fino a 700 ppm è “buona”, 700-1000 ppm “normale” e oltre 1000 ppm “scarsa”.
Lo schermo, nonostante il poco spazio per i vari valori, è funzionale. Tutte le informazioni utili, così come lo stato della batteria sono perfettamente leggibili, grazie anche alla buona luminosità. Se osservate lo schermo dal lato, non avrete problemi di lettura, anche se la spessa cornice nera riflettendo non poco, risultando piuttosto disturbante.
Il rilevatore Hama dispone anche di un allarme che può essere disattivato se si desidera. Se la concentrazione di CO2 supera i 1000 ppm, l’allarme si attiva riproducendo in continuazione due segnali acustici. Il suono raggiunge gli 85 Decibel. Dai 2000 pm l’allarme riproduce un suono a intervalli regolari, questo per comunicare che la qualità dell’aria è davvero critica. Se premete sul simbolo “più” entrate nella pagina dove sono salvati i valori massimi e minimi delle tre categorie.
Se si necessita del dispositivo per brevi utilizzi, fino a un massimo di tre ore, lo si può togliere dalla corrente. Tuttavia riteniamo sia alquanto inutile a meno che non si voglia fare la calibrazione. Premendo contemporaneamente sul pulsante “+” e sul tasto di accensione per tre secondi, il processo di calibrazione viene attivato per 20 minuti. Durante questo processo il dispositivo dovrebbe essere posizionato all’aria aperta, e quindi a tal proposito la sua portabilità è ottima.
Il rilevatore di CO2 Hama è un dispositivo davvero economico, che a parte lo schermo piccolo e la cornice troppo spessa, non ha problemi. Troviamo sia un peccato che non si possa personalizzare il valore limite a cui scatta l’allarme. Grazie alla batteria risulta molto pratico, e anche il design è davvero apprezzabile.
Se i soldi non contano: Rotronic CL11
Il rilevatore di CO2 Rotronic CL11 si rivolge principalmente ai più esperti. Oltre a misurare l’anidride carbonica, la temperatura e l’umidità, permette di salvare anche 10000 valori. L’estetica lascia un po’ a desiderare, ma la sonda di misurazione sulla parte superiore dona un aspetto professionale.
Incluso nella confezione troviamo un cavo per l’alimentazione. Non troviamo una batteria integrata, quindi questo è un dispositivo da usare esclusivamente tramite corrente. Troverete inoltre sempre incluso un cavo micro usb e un mini CD che permette l’installazione del programma per il salvataggio dei dati. Se questa tecnologia antiquata non fa più al caso vostro, potete scaricare il programma tramite il link di download dal sito Rotronic. Attenzione: il programma funziona solo con Windows.
Nella confezione sono presenti anche le istruzioni e un certificato di calibrazione. Il certificato attesta la precisione di misurazione del produttore, il che significa che si può almeno essere sicuri dei valori misurati e degli errori di misura dichiarati.
La confezione mostra che il dispositivo può essere calibrato accuratamente con accessori di calibrazione e campioni di umidità e può essere provvisto anche di sonde di temperatura esterne. Se in una prima fase questi aiuti sono utili, ci si aspetta che con il tempo non servano più e si possa osservare come un esperto il clima interno più da vicino.
Il dispositivo si accende automaticamente una volta connesso alla corrente. Il countdown parte da 28 secondi, nei quali viene preparato il sensore. Solo successivamente appaiono i valori misurati. Lo schermo presenta nella parte superiore il valore della concentrazione di CO2 e nella parte inferiore la temperatura e l’umidità.
Sul lato destro del valore di CO2 si trova il termine “buono” (fino a 1000 ppm), “normale” (da 1000 a 1400 ppm), “scarso” (superiore a 1400 ppm) che indica la qualità dell’aria. La sorpresa è che i valori limiti di queste fasce possono essere modificati. Premendo sul tasto “Set” per due secondi si entra nella sezione impostazioni.
Si accede così a un vero labirinto, in cui ci si può orientare solo con le istruzioni. Le varie impostazioni sono codificate con una “P” e un numero a due cifre. Il significato dei valori da P10 a P61 è illustrato in una tabella, questa dà indicazioni anche riguardo modifiche che si vogliono effettuare.
Nelle impostazioni ci si può davvero dimenticare del tempo; oltre all’allarme e agli intervalli di tempo che devono essere salvati, si possono anche impostare dei parametri per la pressione dell’aria. Tutti questi dettagli scompensano un normale utente, ma chi ha voglia di impratichirsi, avrà di certo il suo bel da fare, come con nessun altro dispositivo.
Se il software è installato sul sistema Windows e il CL11 è connesso via USB al computer, si possono cominciare a scaricare i dati nel formato XLS. Ovviamente occorre che siano stati salvati dei dati in precedenza. Il salvataggio avviene o sull’unità stessa, tramite la pressione del tasto avvio per due secondi, o direttamente sul computer.
Una volta scaricati i dati, il software li riproduce sotto forma di grafico. Sull’asse di sinistra si trovano i valori della temperatura in gradi Celsius e la relativa percentuale dell’umidità, mentre sull’asse di destra i valori della concentrazione di CO2 in ppm. Si può anche ingrandire il tutto se si vogliono cogliere delle sfumature per voi rilevanti. Rotronic consente inoltre di accedere direttamente alla tabella da cui è stato ricavato il grafico.
Il prezzo, grazie alle numerose funzioni, viene pienamente ripagato. Se non fosse per questo, non consiglieremo affatto il Rotronic CL11, visto che non è né semplice da gestire, né economico. Il salvataggio dei dati però è davvero eccellente e questo è un valido motivo per consigliarlo.
Semplice: TFA Dostmann Airco2ntrol Mini
Chi ama le cose semplici sarà certamente soddisfatto dal rilevatore di CO2 TFA Dostmann Airco2ntrol Mini. Le impostazioni sono quasi assenti, e quindi non vi è il rischio di confondersi. Il dispositivo Airco2ntrol Mini è piatto e, una volta posizionato nella stanza, quasi non si nota.
Perchè optare per il difficile, se si può anche scegliere qualcosa di più semplice? Sicuramente sarebbe questo un motto ideale per questo prodotto. Questa semplicità però non deve spaventare e far pensare a una qualità scarsa.Il rilevatore viene dotato come anche gli altri modelli della casa madre TFA Dostmann, di due sensori NDIR. La misurazione dell’anidride carbonica avviene quindi mentre l’altro sensore, sempre attivo, si occupa della calibrazione del dispositivo.
In dotazione troverete soltanto un cavo micro USB. Chi preferisce un cavo di alimentazione, deve cercarlo altrove. Una volta collegato il dispositivo alla corrente, si attiva automaticamente il countdown che parte dai 30 secondi. Dal momento che il sensore si è riscaldato appare sul piccolo schermo il valore di CO2 misurato.
Il Mini alterna sullo schermo in modo autonomo i valori di anidride carbonica e la temperatura, anche se il primo resta per 15 secondi mentre il secondo solo 7. Sul lato sinistro dello schermo vi è un sistema a semaforo. Verde, giallo e rosso che segnalano rispettivamente se la concentrazione è sotto gli 800 ppm, tra gli 800 e i 1200 ppm e superiori ai 1200 ppm. Un allarme sonoro non è integrato.
Così come le funzioni presenti, anche l’aspetto esterno è essenziale. Tuttavia questo non disturba e anzi il poco spazio occupato dal dispositivo non ci dispiace affatto. La plastica dura della struttura non è molto elegante, ma grazie alla superficie opaca, non infastidisce lo sguardo. L’Airco2ntrol Mini si mimetizza perfettamente tra i vari suppellettili della casa.
Riteniamo sia un peccato che non ci sia un igrometro integrato e visto che è l’unico tra i modelli da noi testati a non averlo, di certo non è un punto a suo favore. Tuttavia il dispositivo è davvero economico, e anche gli igrometri in mercato non costano poi tanto.
Il TFA Dostmann Airco2ntrol Mini è ideale per chiunque ami la semplicità, per chi vuole misurare la concentrazione di CO2 in diversi spazi e vuole un dispositivo leggero da trasportare. Questo modello si concentra sulla misurazione di CO2 nell’aria, senza fronzoli, non ci sono strane impostazioni, tasti particolari sulla scocca e soprattutto lo schermo non è pieno di icone.
La concorrenza
TFA Dostmann Airco2ntrol Up
Esteticamente il TFA Dostmann Airco2ntrol Up ricorda il Technoline TL 1030, il miglior rilevatore CO2 in gara, soprattutto per quanto riguarda lo schermo. La scocca si presenta con un piede di supporto, i tasti si trovano sulla parte anteriore, risultanto comunque facili da gestire. Una differenza notevole la troviamo nella precisione di misurazione, in quanto invece dei 650 ppm citati dal produttore, troviamo indicati 538 ppm. Questo valore è al di sotto del limite di tolleranza di 580,5 ppm. Per questo non rientra nei nostri principali consigli.
Se non fosse per questa particolarità, le funzioni in realtà sono piuttosto convincenti. È integrata una batteria, che permette al dispositivo un’autonomia di circa 12 ore. Anche qui troviamo due sensori fotoelettrici NDIR. L’allarme sonoro raggiunge gli 83 decibel ed è presente anche il sistema luci a semaforo.
TFA Dostmann Airco2ntrol 5000
Il TFA Dostmann Airco2ntrol 5000 ripete l’errore del modello sopra descritto. Ottimo nelle funzioni offerte, addirittuta superiore all’ Airco2ntrol Coach per quanto riguarda la memorizzazione dei dati, ma poco preciso.
Per quanto riguarda le funzioni, sullo schermo appare un diagramma a barre, per indicare l’andamento delle ultime 24 ore della concentrazione di CO2. La memorizzazione dei dati avviene in automatico se si inserisce una micro SD, questa é inclusa nella consegna.
Durficst PTH-9C
Il Durficst PTH-9C dispone di un display grande sul quale è indicato il valore CO2 con cifre. Sopra questo numero si trova un arco che offre un’immagine visiva dello stesso valore, sostituendo il sistema luci a semaforo. Nel bordo inferiore trovate indicate la temperatura e l’umidità. Seppur sembra un modello eccellente, ha qualche difetto nella precisione dei dati misurati.
Particolarmente impressionante è l’emissione acustica del segnale di allarme, 85 db, quando viene superata la soglia di 1500 ppm. Se si preferisce l’allarme può anche essere disattivato. Il PTH-9C è predisposto di una batteria, ma come anche negli altri casi, per un uso prolungato consigliamo di collegarlo alla corrente.
Il test passo per passo
Il valore più importante che abbiamo osservato nei vari rilevatori di CO2 è la precisione di misurazione. A questo proposito abbiamo confrontato ogni valore misurato con quelli dati da un modello di riferimento con sensore di CO2. Di conseguenza sono stati inseriti i nuovi valori di riferimento per ogni dispositivo, questo perchè sappiamo che i valori di CO2 sono molto variabili.
Altri aspetti importanti erano il funzionamento del dispositivo, il sistema luci a semaforo e/o l’allarme sonoro, la lavorazione, il display, la presenza o meno di un termometro o di un igrometro, la possibilità di salvare i dati e il tipo di sensore installato. Abbiamo preferito per il sensore di interni quelli doppi autocalibranti, rispetto a quelli singoli.
Per noi non è stato di particolare importanza se i dispositivi avessero o meno la batteria integrata, in quanto riteniamo che per un uso normale occorre collegare i dispositivi alla corrente.
Domande più frequenti
Quanto costa un buon rilevatore di CO2?
Dal nostro test abbiamo riscontrato che già spendendo 100 euro si ha un buon rilevatore di CO2. Persino il miglior rilevatore CO2 in gara rientra tra i modelli più economici. Chi presta particolarmente attenzione alla precisione dei valori analizzati e ad una visualizzazione chiara del display, non ha bisogno di certo di spendere un’ingente cifra.
Qual è un buon valore di CO2?
Se il valore di CO2 nell’aria si trova sotto i 1000 ppm, potete stare tranquilli. I rilevatori di CO2 hanno di solito un sistema luci a semaforo che fanno capire quando è il caso di preoccuparsi.
I rilevatori di CO2 danno benefici per quanto riguarda il Corona virus?
I rilevatori di CO2 non hanno nessun sensore per misurare il virus nell’aria, tuttavia dalla pandemia questi dispositivi vengono ampiamente consigliati. Così facendo si presterà maggiore attenzione a far ricambiare l’aria nei luoghi chiusi. Questo processo riduce l’accumulo di gas nell’aria e quindi aiuta indirettamente contro il Corona, in quanto i rischi di infezione sono ridotti.
Dove è più appropriato installare un rilevatore di CO2?
Sarebbe consigliabile installare il dispositivo al centro della stanza, lontano da porte, finestre e persone. La corrente d’aria che potrebbe crearsi nelle vicinanze di aperture della sala, farebbero risultare dei valori di CO2 nell’aria ridotti rispetto alla realtà. Allo stesso modo, se messo nelle vicinanze di persone, il respiro che è carico di gas, darebbe un valore falsato ed eccessivo di CO2 nell’aria.