Sono finiti i tempi in cui con un budget limitato potevate comprare uno smartphone di basso livello. Adesso è possibile trovare modelli dai display eccellenti e dall’avanzata tecnologia di ricarica a meno di 250 euro. La gamma di smartphone a prezzi accessibili è inoltre molto ampia.
Abbiamo testato in più manche 58 smartphone economici e in questo articolo riportiamo i nostri principali consigli. Gli altri modelli in gara sono riportati nella tabella di confronto e nell’ultimo paragrafo “La concorrenza”.
I nostri consigli in breve
Lo Xiaomi Redmi Note 10 Pro è il modello superiore di quello che una volta era il nostro preferito. Dopo il Redmi Note 9 Pro, Xiaomi ha prodotto un altro smartphone economico di successo. Il display è dotato di un frame rate opzionale di 120 Hertz che assicura una riproduzione più fluida. Il Note Pro 10 è inoltre in grado di scattare foto di qualità simile a quella dei modelli più costosi. Per questo motivo si tratta, a nostro avviso, del miglior smartphone economico.
Con un display inferiore a sei pollici, il Samsung Galaxy A40 appartiene alla categoria degli smartphone compatti. Nonostante ciò ha una buona risoluzione con la più alta densità di pixel in gara. Samsung ha dotato il modello di un moderno display AMOLED, il quale offre dei colori veramente brillanti, soprattutto se guardiamo il nero. Abbiamo apprezzato anche le funzioni e le caratteristiche della fotocamera.
Come la maggior parte dei dispositivi Gigaset, il GS5 Lite è prodotto in Germania, il che lo rende un prodotto davvero affidabile. Lo smartphone possiede una batteria sostituibile e potrete scegliere se avere o meno il caricabatterie in dotazione. Infine, l’imballaggio è praticamente privo di plastica, un passo importante nel mercato degli smartphone.
Vi consigliamo lo ZTE Blade V30 se state cercando uno smartphone dall’ottima autonomia. Molto buono anche il display, e la potenza di calcolo è sufficiente per un funzionamento fluido della maggior parte delle applicazioni. La memoria interna può essere ulteriormente aggiornata grazie allo slot ibrido. Il Blade V30 è dotato di una cover posteriore in silicone e di auricolari. Vi consigliamo di non essere troppo pignoli nella scelta del colore dello smartphone, perché la differenza può costarvi fino a 30 euro.
Tabella di confronto
- Ottimo display
- Ottima qualità delle foto
- Numerosi accessori
- No LED di notifica
- Display eccezionale
- Ottima qualità delle foto
- Auricolari inclusi
- Autonomia non ottima
- Ottimo display
- Ottima qualità foto
- Batteria sostituibile di lunga durata
- Ottimo display
- Grande autonomia
- Auricolari inclusi
- Qualità foto non ottimale in condizioni di luce scarsa
- Molto potente
- Grande autonomia
- Ottima qualità delle foto
- Qualità foto non ottimale in condizioni di luce scarsa
- Tanti accessori
- Chipset molto potente
- Qualità foto non ottimale
- Ottimo display
- Potente
- Fotocamere prestanti
- Display eccezionale
- Grande autonomia
- Chipset potente
- Ottimo display
- Buona qualità foto
- Autonomia non ottimale
- Tempi di ricarica lunghi
- Bel display
- Numerosi accessori
- Buona qualità foto
- Tempi di ricarica molto lunghi
- Bel display
- Imballaggio quasi senza plastica
- Made in Germany
- Autonomia mediocre
- Bel display
- Grande autonomia
- Buona qualità foto
- Prestazioni nella norma
- Grande autonomia
- True Wireless In-Ear in dotazione
- Qualità foto mediocre
- Bel display
- Grande autonomia
- Potenza di calcolo bassa
- Bel display
- Grande autonomia
- Tempi di ricarica lunghi
- Buona qualità foto
- Grande autonomia
- Bassa qualità display
- Ottimo display
- Chipset molto potente
- Ben accessoriato
- Molto costoso
- Bel display
- Economico
- Non sempre scorrevole
- Tempi di ricarica lunghi
- Ben accessoriato
- Autonomia mediocre
- Molto costoso
- Qualità foto pessima
- Molto costoso
- Qualità foto mediocre
- Potenza limitata
- Qualità foto eccezionale
- Grande autonomia
- Triplo slot (Dual-SIM e microSD)
- No auricolari inclusi
- Potenza di calcolo enorme
- Buona qualità foto
- Grande autonomia
- Slot ibrido
- Ben accessoriato
- Buona qualità foto
- No Quick-Charge
- Ben accessoriato
- Triplo slot per Dual-SIM e micro SD
- Foto scarse con poca luce
- Android One installato
- Grande memoria interna
- NFC
- Triplo slot per Dual-SIM e micro SD
- No auricolari in dotazione
- Triplo slot per Dual-SIM e micro SD
- Buon rapporto d'aspetto
- Risoluzione schermo pessima
- No NFC
Tecnologia premium a poco prezzo
Esattamente come per le automobili, anche gli smartphone più economici ereditano col tempo (sicuramente più velocemente) la tecnologia e le funzioni di un modello costoso. Perciò, quest’anno, gli smartphone presentano già caratteristiche che fino all’anno scorso erano riservate ai dispositivi più costosi.
Solo in pochi modelli si può ancora cambiare la batteria
Per esempio, il sensore di impronte digitali è oramai una caratteristica standard negli smartphone di fascia economica e la risoluzione del display e della fotocamera è appena inferiore a quella dei dispositivi costosi. Invece si tende a risparmiare su dettagli invisibili ma importanti, come la memoria e i processori.
I produttori di smartphone economici stanno comunque cercando di fornire i propri dispositivi di caratteristiche che raramente troviamo nella classe superiore o premium.
Tutti i modelli in gara hanno un slot per la memoria esterna e uno per una seconda SIM, anche se spesso troviamo un ibrido e saremo noi a scegliere se usarlo per la SIM o la memoria. Piano piano si stanno affermando anche i modelli con triplo slot, dove si ha la possibilità di usare contemporaneamente due SIM e una scheda microSD.
Dual Sim: per chi ha senso?
A seguito dell’eliminazione di tariffe aggiuntive di roaming nei Paesi europei, sono pochi gli scenari in cui ha senso utilizzare una seconda scheda SIM. Ad esempio, nel caso di soggiorno prolungato nei Paesi extraeuropei, oppure quando utilizziamo un solo smartphone sia per il lavoro sia per uso personale. Sicuramente è una comodità, ma non un fattore decisivo al momento dell’acquisto.
Gli smartphone nella fascia di prezzo più alta solitamente hanno uno slot ibrido, mentre quelli economici ne hanno tre diversi.
Come accennato, gli slot ibridi possono ospitare una SIM o una scheda microSD, ma non entrambe contemporaneamente.
Il migliore: Redmi Note 10 Pro
Lo Xiaomi Redmi Note 10 Pro è il terzo smartphone di questa serie a rientrare tra i migliori modelli entry-level. Il Note 10 Pro costa poco meno di 300 euro, quindi è sicuramente fra i più costosi in questa categoria. Lo consideriamo il miglior smartphone economico tra quelli considerati. Vediamo perché.
Lo Xiaomi Redmi Note 10 Pro è disponibile in tre varianti cromatiche: glacier blue, gradient bronze e onyx gray, tutti con la parte posteriore lucida. A seconda del colore il prezzo può variare di circa 20 ero. Non esistono invece differenze per quanto riguarda la memoria, e non ce ne sarebbe bisogno visto che la memoria interna da 128 GB può essere espansa tramite scheda micro SD. Si tratta in ogni caso di uno smartphone dual sim.
Resistente a schizzi e polvere
La parte posteriore ha un bell’aspetto, è resistente ai graffi e può essere sostituita con la stessa facilità del vetro dello schermo. Il produttore include in dotazione una cover in silicone morbido per offrire una sicurezza maggiore. Una volta inserita, le fotocamere posteriori non risultano più in rilievo, ma sono a filo con la cover. Inoltre, il Redmi Note Pro 10 è resistente a polvere e getti d’acqua secondo il grado di protezione IP53. Non è eccezionale, ma è comunque tanto se paragonato alla maggior parte degli smartphone di questa categoria.
Oltre ai tradizionali pulsanti di controllo, alla porta USB-C e al jack per le cuffie, a lato troviamo anche il sensore di impronte digitali, che funge anche da tasto di accensione.
Anche gli slot per le SIM si trovano a lato, accanto a quello per la scheda di memoria esterna. C’è da dire che sarà difficile riempire 128 GB di memoria.
Molta potenza e autonomia
Come già accennato, il display è uno dei punti di forza del Redmi Note 10 Pro, anche se ormai normalmente la risoluzione si aggira intorno ai 400 ppi anche in questa fascia di prezzo. La ciliegina sulla torta è la tecnologia AMOLED, la quale offre dei colori nitidi e dei neri profondi praticamente da ogni angolatura. È inoltre possibile regolare la frequenza di aggiornamento tra 60 e 120 Hertz. Quando la frequenza di aggiornamento è elevata la batteria si scarica più velocemente, ma le funzioni del display sono comunque molto fluide. Ovviamente è possibile inserire la modalità lettura o regolare la temperatura colori.
Purtroppo il display always-on non funziona in modalità di risparmio energetico e non è più presente un LED in caso di notifiche.
Android 11 con interfaccia proprietaria MIUI 12
Al momento del test nello smartphone era stato installato il sistema operativo Android 11 con l’interfaccia proprietaria MIUI 12.0.01. Nel Note Pro 10 non troveremo quelle pubblicità che comparivano anche del menù delle impostazioni del Note 9 Pro. Il tutto viene gestito da un chipset Snapdragon 732G supportato da 6 GB di RAM. Sebbene il chipset possa reggere anche le sessioni da gaming, non supporta la rete mobile 5G.
La batteria non risente troppo di queste prestazioni: il Note 10 Pro può funzionare per 25 ore prima di dover essere ricaricato. Come di consueto, abbiamo misurato la durata della batteria durante la riproduzione ininterrotta di un video Full HD con la luminosità del display al 50% e il Wi-Fi attivo. Il Note 10 Pro si ricarica in un’oretta buona, soltanto nelle fasce di prezzo superiore la ricarica risulta più veloce. Abbiamo notato che sia caricatore sia smartphone si surriscaldano durante il processo di ricarica.
Confronto fotocamera
Sul retro del Note 10 Pro sono presenti quattro fotocamere. Quella principale da 108 megapixel è dotata di obiettivo triangolare. La seconda da 8 MP è una fotocamera ultra-angolare, troviamo poi un sensore da 5 MP per scatti macro e tele e uno da 2MP per la profondità con effetto Bokeh, ossia l’effetto sfocato sullo sfondo. La fotocamera frontale è da 16 MP.
Con il Redmi Note 10 Pro si possono fare anche ritratti
Ovviamente abbiamo sottoposto lo Xiaomi Redmi Note 10 Pro a un test fotografico con diverse luci. Per una migliore comparabilità è sempre presente uno scatto di prova un’illuminazione fissa pari a 30 lux. Abbiamo incluso nel test anche una ripresa in controluce e una con la luce perfetta, quasi da studio fotografico.
Nello scatto notturno del Museo della Ruhr, il Redmi Note 10 Pro ci ha mostrato in che cosa è cambiato rispetto al modello procedente. L’atmosfera cupa viene ben riprodotta, così come molti dettagli. Le lettere illuminate sull’edificio sono facilmente distinguibili e leggibili. Attivando la modalità notturna, la scena risulta leggermente illuminata, e le lettere e le altre fonti di luce acquisiscono contorni doppi ma ben visibili. In queste situazioni di luce mista la modalità notturna non risulta quindi il massimo.
Nella ripresa controluce, il Note 10 Pro dà il massimo nella luminosità. Il primo piano risulta infatti molto brillante e siamo anche in grado di distinguere le diverse tonalità di verde. Purtroppo il sole non risulta abbastanza luminoso, il che costa alla foto una certa profondità. Ma si tratta comunque di trovare il pelo nell’uovo e non dimentichiamoci che siamo davanti alla modalità automatica, per cui possiamo anche permetterci di regolare manualmente le impostazioni.
Ricreando le condizioni di uno studio fotografico, il Redmi Note 10 Pro non ci delude. Con i motivi luminosi notiamo la nitidezza dei bordi, forse un po’ troppo intensa, dai doppi contorni. Questi ultimi sono comunque visibili anche con 30 lux. Per il resto, c’è poco da lamentarsi: il contrasto aumenta leggermente, la saturazione diminusce un po’. La risoluzione dei dettagli, tuttavia, rimane in gran parte intatta.
Il Redmi Note 10 Pro dispone anche di una modalità ritratto, la quale seleziona automaticamente l’intensità della sfocatura sullo sfondo, ma permette anche una regolazione manuale. Abbiamo ottenuto un risultato più naturale con i valori più bassi, ossia un’apertua di F10. Notiamo anche i capelli più sottili del nostro pupazzo di prova, che nelle altre impostazioni scomparivano. Il risultato è davvero eccellente.
E i contro?
Il Redmi Note 10 Pro dispone sì di un always-on-display, ma si disattiva automaticamente in modalità di risparmio energetico. Non esiste un LED in caso di notifiche e, nonostante la presenza di un jack apposito, non vengono fornite delle cuffie in dotazione.
Alternative
Per chi è alla ricerca di un ottimo smartphone a poco prezzo, sicuramente il Redmi Note 10 Pro è la scelta migliore. Se volete spendere ancora meno date un’occhiata alle nostre alternative.
Compatto: Samsung Galaxy A40
Con un display da poco meno di sei pollici, il Samsung Galaxy A40 si può quasi considerare uno smartphone compatto. Rispetto alla concorrenza, risulta effettivamente più piccolo, ma ha decisamente molto da offrire. Può essere utilizzato con una mano sola ed è veramente tascabile.
Il piccolo display una densità di pixel pari a 436 ppi, una delle più elevate in gara. Ciò che lo distingue dalla concorrenza è il display AMOLED: nessun altro smartphone offre dei colori così brillanti da ogni prospettiva ed è in grado di riprodurre un nero così profondo.
La fessura della fotocamera frontale è così piccola che si nota appena, a differenza dei modelli più grandi. Anche le due fotocamere sul retro sono poco appariscenti. Gli altri modelli Samsung ne hanno almeno tre.
Bisogna vedere come se le cavano le fotocamere in situazioni con una diversa luce e, ve lo anticipiamo, il Galaxy A40 non ha da che invidiare alla concorrenza. Questo vale sia per gli scatti in controluce sia per quelli realizzati in condizioni di scarsa illuminazione. Il Galaxy A40 non offre tuttavia la varietà di lunghezze focali che altri smartphone coprono.
Sicuramente non dovete scendere a molti compromessi con il Galaxy A40: è dotato di un triplo slot per inserire contemporaneamente due SIM e una microSD per espandere la memoria. È anche uno dei pochi smartphone dotati di cuffie.
Se siete alla ricerca di uno smartphone tascabile, attrezzato e in grado di scattare foto di qualità, il Samsung Galaxy A40 è la scelta che fa per voi.
Made in Germany: Gigaset GS5 Lite
Il produttore ha sempre puntato sulla sostenibilità dei suoi prodotti e il GS5 non fa eccezione.
Il Gigaset GS5 Lite non contiene quasi nessun elemento in plastica nella confezione, ma solo una pellicola per proteggere il display. Il caricabatterie è disponibile soltanto come opzione, tendenza molto diffusa anche nella concorrenza. Il coperchio posteriore può essere aperto per sostituire la batteria qualora necessario. Sempre qui sotto si trovano due slot per le SIM e uno per la scheda di memoria. Purtroppo il GS5 non è impermeabile, così come tutti gli altri modelli entry-level.
La batteria garantisce fino a 25 ore di autonomia. Per la ricarica va bene qualsiasi caricatore USB ed è anche possibile la ricarica rapida. Il processo di ricarica può essere interrotto quando si raggiunge il 90% della capacità. In questo modo si protegge la batteria, che dura più a lungo, e quindi anche l’ambiente.
Il Gigaset GS5 Lite ha due fotocamere posteriori: la principale funziona con un obiettivo grandangolare, la seconda è una combinazione di ultra-grandangolare e macro. I risultati dei nostri test fotografici sono sempre convincenti: anche in condizioni di luce difficili, con il GS5 Lite si possono scattare ottime foto.
Il Gigaset GS5 Lite permette un’attenzione alla sostenibilità senza spendere un occhio della testa!
Conveniente: ZTE Blade V30
Lo ZTE Blade V30 è lo smartphone che vi consigliamo se avete un budget limitato. È disponibile in due varianti cromatiche, dove la versione nera costa circa 30 euro in più di quella chiara. Esiste anche una variante più economica, il Blade V30 Vita, che offre tuttavia delle prestazioni inferiori e delle fotocamera di qualità minore.
Il Blade V30 ha un display ad alta risoluzione con un ampio angolo di visione. Considerando il prezzo, questo smartphone ha veramente molto da offrire, come ad esempio l’accoppiamento tramite NFC, cosa non scontata in questa fascia di prezzo. Troviamo anche degli auricolari in dotazione, così come una cover in silicone e il caricatore da 15 watt.
La batteria del Blade V30, con i suoi 5000 mAh, ha resistito per tutte le 30 ore di riproduzione video di prova. Il processore Tiger è prodotto da Unisoc, uno dei maggiori produttori di chipset insieme a Qualcomm, Mediatek e Apple. La maggior parte delle applicazioni ha una riproduzione fluida, almeno fino a quando non ne vengono aperte troppe contemporaneamente. Sul retro troviamo quattro fotocamere: la principale da 64 GB ha un obiettivo grandangolare, quella da 8 MP è ultragrandangolare. Ci sono inoltre la fotocamera da 5 MP per il macro e un sensore di profondità da 2 MP, perfetto per gli scatti Bokeh.
Le quattro fotocamere hanno fornito dei buoni risultati, sopratutto in condizioni di luce difficili. Troviamo una modalità notturna e siamo soddisfatti anche delle impostazioni automatiche che si adattano alle condizioni esterne.
Tuttavia il Blade V 30 ha anche i suoi limiti: nel nostro studio di prova, ad esempio, non riamo rimasti soddisfatti degli scatti ottenuti. In condizioni di scarsa illuminazione, i filtri antidisturbo sono fin troppo percepibili, creando una sfocatura nei bordi. Quando la luce è giusta, invece, la nitidezza appare esagerata, tanto che ai bordi sono visibili dei doppi contorni. Forse l’app per le foto potrebbe essere aggiornata.
Anche qui troviamo la cosiddetta modalità ritratto, che ha riconosciuto subito la nostra bambola come un volto. Lo ZTE offre anche una modalità Bokeh, in cui è possibile regolare il grado di sfocatura nello sfondo.
Lo ZTE Blade V30 presenta una tecnologia all’avanguardia e una velocità di lavoro scorrevole. Il display è molto bene, il reparto fotografico un po’ meno. Considerando il prezzo, però, si può decisamente chiudere un occhio.
La concorrenza
Poco X3
Il Poco X3 è uno dei modelli più all’avanguardia di Xiaomi, anche se non ha molte somiglianze con il migliore in gara. Sul retro troviamo quattro fotocamere disposte a cubo e una luce LED.
Il Poco X3 è disponibile in due versioni, una da 64 GB e una da 128. La memoria può essere espansa con una scheda micro SD, ma così facendo non si potrebbe usare la seconda scheda SIM, quindi prestate ben attenzione al momento dell’acquisto.
Le quattro fotocamere consistono in una fotocamera principale grandangolare da 64 MP, una ultragrandangolare da 13 MP, una fotocamera macro da 2 MP e un sensore di profondità sempe da 2 MP. Nella parte anteriore, vediamo un foro sulla parte superiore del display: si tratta della fotocamera interna con una risoluzione pari a 20 MP.
In situazioni in cui la luce non è ottimale, il Poco X3 riesce a cavarsela egregiamente così come il Redmi Note 10 Pro.
Con una luce ottimale i risultati sono altrettanti sorprendenti. L’X3 ha anche una modalità ritratto regolabile. A nostro avviso, l’impostazione con la minor sfocatura dello sfondo offre il risultato migliore.
Il Poco X3 si avvicina molto al migliore in gara, ma le caratteristiche, le fotocamere e la tecnologia offerta del Redmi ci hanno convinto di più. Bisogno comunque dire che l’X3 è anche molto più economico.
Xiaomi Redmi Note 9 Pro
Il Remi Note 9 Pro occupava un tempo il gradino più alto del podio, per poi lasciare il posto al Redmi Note 10 Pro. Il Note 9 Pro è disponibile nei colori bianco, grigio e verde; noi avevamo in prova il modello grigio, che si presenta con una leggera sfumatura bluastra. Non esistono invece varianti per quanto riguarda la memoria interna.
Il Note 9 Pro è dotato di un triplo slot capace di ospitare contemporaneamente due scheme SIM e una microSD per espandere la memoria.
Ha un display di 6,6 pollici con una densità di pixel poco inferiore ai 400 ppi, davvero impressionante. Il display è luminoso e riproduce dei colori naturali e ricchi, con un nero profondo. Non è disponibile l’opzione per cui si può selezionare una frequenza di fotogrammi maggiore per rendere l’esperienza touch più fluida.
Nel test ha dimostrato un’autonomia di 25 ore prima di dover essere ricaricato in circa un’ora.
Sul retro troviamo quattro fotocamere, due delle quali hanno più che altro scopi creativi. La fotocamera principale da 64 MP è dotata di un obiettivo grandangolare, mentre l’altra è ultra-angolare con una risoluzione da 8 MP. Destinato agli scatti macro c’è un sensore da 5 MP, mentre un altro da 2 MP produce dei bellissimi scatti con effetto bokeh.
Nell’immagine notturna del Museo della Ruhr, il Redmi Note 9 Pro tende ad “ammorbidire” l’immagine, probabilmente per minimizzare il rumore. Le lettere della scritta non sono ben distinguibili. Attivando la modalità HDR, anche gli ultimi dettagli vengono a meno, come si può vedere nelle pietre in primo piano. Invece, le scritte vengono messe in risulta in modo da risultare leggibili.
Negli scatti in controluce, il Note 9 Pro offre il massimo della luminosità. Il sole è forse troppo sovrailluminato, ma tutti i dettagli in primo piano sono ben visibili. Un risultato che forse non accontenta proprio tutti. Una vera macchina fotografica ma anche alcuni smartphone riescono a mantenere il sole e gli elementi in primo piano alla luminosità adeguata.
Finché il prezzo non supererà quello del modello di successo, il Redmi Note 9 Pro è e rimane un ottimo smartphone.
Xiaomi Redmi Note 11
Il Redmi Note 11 è il nuovo modello Xiaomi, come sempre un dispositivo ottimo a un prezzo ragionevole. Il display non solo ha una risoluzione elevata, ma offre anche una frequenza di aggiornamento di 90 Hz per una riproduzione particolarmente fluida.
Il Redmi Note 11 ha una batteria con 20 ore di autonomia e un caricabatterie così potente da ricaricatore completamente lo smartphone in poco meno di un’ora.
Il processore integrato assicura una buona velocità, anche con le app impegnative, ma non è in grado di superare quello del Redmi Note 10 Pro.
Le quattro fotocamere posteriori sono all’altezza del nome. La fotocamera principale offre un grandangolo con una risoluzione da 50 MP, la fotocamera ultragrandangolare ha una risoluzioni di 8 MP, mentre il sensore di profondità e macro lavorano con 2 MP.
Le foto ottenute sono di tutto rispetto. In condizioni di luce scarsa, però, notiamo un forte rumore e una tendenza alla sovraesposizione quando la luce è normale.
Naturalmente troviamo anche la funzione ritratto, dove è possibile regolare l’intensità della sfocatura dello sfondo attraverso l’app foto.
Lo Xiaomi Redmi Note 11 è uno smartphone ben pensato e con una tecnologia all’avanguardia il tutto a un prezzo interessante.
Gigaset GS 4
Il Gigaset GS 4 è disponibile in bianco o nero. Si tratta di uno dei pochi smartphone prodotti in Germania e nella confezione non troviamo quasi alcuna traccia di plastica. Ha quindi sicuramente uno dei migliori ecobilanci tra i modelli in gara.
Il display del GS 4 ha una risoluzione molto elevata ed è anche di ottima qualità. Oltre alla tecnologia dual-sim, il Gigaset dispone anche di uno slot interno per inserire una microSD fino a 64 GB.
Sul retro troviamo tre fotocamere, da 16, 5 e 2 MP. Si tratta di obiettivi normali, grandangolari e macro.
Nonostante queste caratteristiche, il Gigaset GS 4 è in grado di scattare ottime foto. Solo quando la luce scende verso i 30 lux le fotocamere non riescono a dare il massimo. Tuttavia la modalità ritratto compensa questa mancanza.
Solo la durata della batteria non è all’altezza degli standard del Gigaset GS 4: una sola carica è sufficiente solo per 11 ore di attività, poi lo smarphone impiegherà circa due ore e mezza per ricaricarsi completamente.
Il Gigaset GS 4 è la scelta migliore per chi apprezza il fascino Made in Germany e ha a cuore l’ambiente.
Motorola moto G22
Nonostante appartenga alla fascia di prezzo inferiore, il Motorola G22 sembra tutt’altro che economico. Il display, nonostante la risoluzione non ottima, è di buona qualità ed è anche possibile impostare una frequenza di aggiornamento di 90 Hz che permette un uso scorrevole.
Il processore pone dei limiti visibili alle prestazioni, come ad esempio notiamo quando scorriamo la galleria.
La batteria ha un’autonomia di ben 30 ore, ma il caricabatterie risulta più compatto, per cui lo smartphone si ricarica in ben un’ora e mezza.
Niente da criticare sulle fotocamere in dotazione, capaci di gestire anche le situazioni di scarsa luce. La memoria può essere espensa tramite una microSD anche quando sono già inserite due SIM.
Ovviamente è presente anche una modalità ritratto, dove la sfocatura dello sfondo può essere personalizzata.
Il Motorola moto G22 offre i migliori risultati quando l’intensità della sfocatura è al minima. Purtroppo il soggetto stesso non risulta nitidissimo, perciò l’algoritmo potrebbe essere migliorato.
Il Motorola moto G22 ha pochi punti deboli, tra cui il processore poco potente.
Il test passo per passo
Tutti gli smartphone vengono sottoposti allo stesso test: per prima cosa misuriamo la potenza di calcolo con i benchmark di Antutu, LDS-3D-Bench e Al-Benchmark. Solitamente le differenze tra i dispositivi di una stessa generazione sono minime, anche se, come sappiamo, le eccezioni confermano la regola. Rispetto ai modelli precedenti, invece, le differenze sono maggiori, anche perché, nei limiti del budget, vengono installati dei chipset più recenti.
Oltre a una potenza di calcolo sufficiente, solitamente l’acquirente punta ad uno smartphone con una grande autonomia. Abbiamo fatto riprodurre ininterrottamente un video di prova in full HD con il WiFi accesso.
Abbiamo anche misurato i tempi di ricarica di ogni smartphone e testato la portata del WiFi in condizioni reali. Ovviamente è possibile confrontare solamente modelli che sono stati testati nelle stesse condizioni, perché la trasmissione radio dipende da diversi fattori, come anche il semplice meteo.
Un altro importante fattore è la qualità della fotocamera, anche perché ormai solo pochi usano una vera macchina fotografica, affidandosi piuttosto al proprio smartphone. Per capire la validità delle fotocamere, abbiamo scattato delle foto di prova in condizioni di luce comparabili. Nella classe entry-level troviamo ora le impostazioni per attivare il cosiddetto effetto bokeh, per questo nel nostro ultimo aggiornamento abbiamo aggiunto anche delle prove con delle modalità ritratto.
Domande più frequenti
Posso giocare ai giochi online con uno smartphone?
Alcuni smartphone più economici utilizzano dei processori obsoleti e lenti, non adatti per i giochi online. Altri, invece, dispongono di una vera e propria modalità di gioco. Nella tabella troverete anche indicazioni per quanto riguarda l’hardware.
Ci sono anche smartphone con ricarica wireless?
La ricarica wireless è destinata ai modelli più costosi, e nemmeno in tutti è un’opzione.
Bisogna chiudere un occhio per la qualità delle foto?
In realtà non più, visto che anche con uno smartphone entry-level è possibile scattare delle foto di qualità. In alcuni modelli troviamo anche la modalità ritratto. Abbiamo fatto diverse prove e potete trovare diversi risultati nell’articolo.