La pittura, il disegno, il ritocco e la scrittura sono tra le attività culturali più antiche e importanti. In passato si faceva uso di mezzi tradizionali e analogici e si adoperavano carta, tele, penna e pennello. La digitalizzazione porta queste tecniche a un nuovo livello, superiore, mantenendo comunque la necessità di un punto d’incontro tra il mondo analogico e quello digitale.
L’uomo è una creatura abitudinaria, tende sempre a sviluppare strumenti che possano essere utilizzati nel modo più intuitivo ed ergonomico possibile e che non richiedano un lungo tempo di familiarizzazione.
Chiunque abbia mai provato seriamente a disegnare, ritoccare o ritagliare qualcosa con un mouse o un joystick capisce quanto sia difficile e sente la necessità di un’alternativa. È qui che entrano in gioco le tavolette grafiche: con la penna digitale sensibile alla pressione è possibile infatti lavorare in maniera intuitiva esattamente come su carta.
Le tavolette grafiche sono in commercio da molti anni ed è quindi già possibile trovare buoni prodotti in una fascia di prezzo contenuta. Recentemente hanno preso piede anche le tavolette grafiche con display integrato.
Abbiamo testato con molta attenzione 14 tavolette grafiche di fascia di prezzo medio/bassa e 9 tavolette grafiche con display integrato. Siccome si tratta di dispositivi concettualmente diversi, abbiamo deciso di non confrontarli direttamente. Per ogni categoria abbiamo quindi selezionato il migliore e altri modelli validi.
La migliore tavoletta grafica
Le classiche tavolette grafiche sono decisamente più economiche e leggere rispetto a quelle con display integrato e, dopo averci preso la mano, assicurano la stessa precisione grafica.
Nei modelli con schermo integrato, inoltre, risulta evidente la latenza di input, cosa impercettibile o completamente assente nelle normali tavolette grafiche. Per di più le tavolette grafiche wireless possono essere utilizzate senza fili, mentre quelle con schermo necessitano sempre di un cavo.
I nostri consigli in breve
La Wacon propone nella sua classe media una stabile tavoletta grafica bluetooth, la Intuos Pro M. Si tratta della più costosa della prova ma anche i (semi) professionisti verranno ripagati dall’acquisto. Il driver sofisticato ricco di funzionalità non ha eguali così come la penna stilo, la quale assicura una sensibilità di pressione molto precisa. A completare la performance nove tasti e una pratica rotella touch.
L’XP-Pen Deco Pro MW, dotata di un’elegante scocca in alluminio di alta qualità e di una modalità wireless, costa solo la metà della migliore tavoletta grafica in gara e presenta il grande vantaggio di una grande rotella di regolazione. In realtà abbiamo a che fare con due rotelle, essendo la superficie al centro della rotella sensibile al tocco. La penna è ergonomica e consente di disegnare con precisione, dosando al meglio la pressione. Il driver è stato migliorato e ora offre anche profili di applicazione.
La Xencelabs, una tavoletta solida e sofisticata, con retro in metallo, si collega tramite USB o radio proprietaria, viene fornita con due penne e affiancata da un telecomando con display. Anche sotto il punto di vista degli accessori ha molto da offrire. Se siete disposti a spendere qualcosa in più per il set con il telecomando, otterrete una tavoletta grafica molto ergonomica, flessibile e ricca di accessori.
Con la Deco 3, l’XP-Pen offre una tavoletta relativamente economica dalla superficie liscia. Supporta il wireless USB e non bisogna far altro che collegarla al ricevitore XP-Pen per poterla usare anche sulle ginocchia. I sei tasti personalizzabili sono accompagnati da un cursore rotante dal design accattivante. La penna ergonomica può essere anche riposta nel portapenne e dispone di un’area di pressione di grandi dimensioni.
La Huion Inspiroy H640P è una tavoletta compatta e di buona fattura, che al momento del test costava meno di 50 euro e che fa bene il suo lavoro. Ha una superficie liscia, sei tasti e un portapenna. Lo stilo fa una bella figura e il driver semplice dispone di tutte le funzionalità necessarie.
Tabella di confronto
- Stabile e di buona qualità
- Driver migliore
- Controllo della pressione ottimale
- Bluetooth stabile
- Numerose funzioni pulsanti touch
- Abbastanza costosa
- Pesante
- Le punte si consumano subito
- Molto solido
- Rotella con touch
- Bluetooth 5.0 senza ritardi
- Ottimo dosaggio della pressione
- Stilo ergonomico
- Pulsante di accensione non ottimale
- Ingombrante
- Due stilo ergonomici inclusi
- Telecomando con display opzionale
- Compatte
- Quasi priva di ritardi
- Ottimo dosaggio della pressione
- No bluetooth
- No portastilo
- Nella versione base solo tre tasti
- Posizione dei tasti non ottimale
- Costosa se acquistata con telecomando
- Superficie vellutata
- Ricevitore
- Rotella meccanica
- Ottimo controllo della pressione
- Portapenna di bell'aspetto
- Tasto tasto on/off non stabile
- Feedback tasti penna non ottimale
- Driver con interfaccia difettosa
- Piccola, leggera, compatta
- Sei tasti (e non quattro)
- Portapenna
- 18 punte di ricambio
- 2 adattatori USB inclusi
- Lo stilo potrebbe avere più margine di pressione
- I tasti non sono stabili
- Poratpenna mediocre
- Superficie vellutata
- Numerosi tasti
- Ottimo controllo pressione
- Area di lavoro attiva contrassegnata
- Area di lavoro attiva di grandi dimensioni
- Feedback tasti penna non ottimale
- Driver con interfaccia difettosa
- Piccola, leggera, compatta
- Molto economica
- Stabile
- Ottimo controllo pressione
- 6 tasti
- Area di lavoro attiva piccola
- Driver con interfaccia difettosa
- Grande area di lavoro attiva
- Numerosi tasti
- Rotella touch
- Ottima qualità
- Stilo con poco margine di pressione
- Non ottimale in termini di pressione
- Abbastanza spessa
- Maneggevole e compatta
- 2 adattori USB inclusi
- Stilo ergonomico
- Stilo con poco margine di pressione
- I tasti superiori/posteriori
- Qualità non ottimale
- Numerosi tasti + rotella touch
- Grande area di lavoro
- 2 adattatori USB inclusi
- Portapenna
- Rumoroso
- Si flette rapidamente
- Stilo con poco margine di pressione
- Portapenna mediocre
- 2 adattatori USB inclusi
- Portapenna
- Stilo ergonomico
- Portapenna mediocre
- Tasti non stabili
- Si flette a pressione media
- Stilo con poco margine di pressione
- Bluetooth stabile
- Ottimo controllo pressione
- Ottima qualità
- Driver ricco di funzioni
- Due programmi Corel
- Solo quattro tasti
- Tasti inferiori/posteriori
- Tasti incassati
- No accessori
- Solo tre punte di ricambio
- Piccola, leggera, compatta
- Molto economica
- Stabile
- Ottimo controllo pressione
- 20 punte di ricambio
- Area di lavoro piccola
- No tasti
- Driver con interfaccia difettosa
- Scadente
- Piccola, leggera, compatta
- Molto economica
- Stabile
- Ottimo controllo pressione
- 10 punte di ricambio
- Area di lavoro piccola
- No tasti
- Driver con interfaccia difettosa
- Scadente
La migliore: Wacom Intuos Pro M
La migliore tavoletta grafica è la Wacom Intuos Pro M. Ha una grande area di lavoro attiva, è robusta, di ottima qualità e dispone di un driver sofisticato ricco di funzionalità. Si collega tramite porta USB-C e Bluetooth, offrendo quindi molta libertà di movimento davanti allo schermo. La penna con i suoi 8192 livelli di pressione può essere usata “su carta” con una precisione superiore a tutte le altre nel test.
Anche se è larga solo 8 mm, come altre tavolette grafiche che abbiamo testato, la Wacom Intuos Pro M è perfettamente resistente alla pressione e appare più solida grazie al retro in alluminio.
I tasti laterali (on/off, touch on/off) sono in metallo e non appaiono completamente stabili. Bordi sporgenti o distanze irregolari sono fuori discussione nella Intuos Pro M. Unico svantaggio della sua solida struttura è il peso di 700 gr.
Superfici e area di lavoro attiva
L’area di lavoro attiva di 332 cmq della Wacom ha un rapporto di formato 3:2, piazzandosi al quarto posto tra i prodotti testati. Tuttavia, non abbiamo percepito molte differenze lavorando su Photoshop. I margini agli angoli delimitano perfettamente l’area di lavoro attiva, cosa non scontata.
La Wacom offre tre tipi di superficie
Nella Wacom sono inclusi tre modelli delle superfici disponibili (standard, liscia o ruvida), ognuno acquistabile per circa 40 euro, il che ci fa capire che si rivolge anche a un utente (semi) professionista. Quella preimpostata è una superficie piuttosto liscia a bassa reazione.
Stilo: Pro Pen 2
La penna Pro Pen 2 della Wacom è una delle più spesse ed è acquistabile anche separatamente. La Wacom dispone di altre penne che funzionano con la serie Intuos Pro. Grazie a un rivestimento in gomma ha un’impugnatura sicura. Sono inclusi anche degli anelli di metallo colorati da avvitare sopra la punta per distinguere le penne con diverse impostazioni. Nella parte superiore c’è un gomma sensibile a cui poter assegnare anche altre funzioni.
Non abbiamo apprezzato molto i due tasti sulla penna, sono infatti poco reattivi. Il controllo della pressione è però estremamente sensibile, come nessun altro modello del test.
Non è perfetto, ma ha il migliore stilo
È inoltre possibile impostare la pressione necessaria per livelli di pressione più alta e regolare la sensibilità in maniera precisissima. Si tratta dell’unico modello in gara con 60 livelli di inclinazione, molto utile soprattutto in alcuni programmi per il disegno delle ombreggiature o di tratti più realistici.
Lo stilo può essere riposto in un portapenne pesante e antiscivolo, il quale contiene anche le dieci punte in dotazione (6 normali e 4 in feltro) e l’accessorio per estrarre la punta.
Tasti e touchpad
I nove tasti della tavoletta Intuos sono a filo con la superficie. Forse avremmo preferito dei tasti leggermente rialzati e con una corsa più lunga, ma è solo questione di abitudine. D’altra parte, i due tasti centrali di ogni quartetto dispongono di alcuni trattini in rilievo, facilitando l’uso “alla cieca”.
Abbiamo apprezzato anche la rotella touch multifunzione, al cui interno si trova il nono tasto. In termini di tatto e uso intuivo preferiamo la controparte meccanica dell’XP-Pen Deco 3, vincitore del rapporto qualità/prezzo, le cui funzioni verrano analizzate in seguito.
Driver
Notiamo fin da subito l’impegno e l’esperienza che la Wacom ha riposto nello sviluppo del driver.
Oltre al driver vero e proprio, un’applicazione chiamata Wacom Desktop Center consente di interagire con il/i dispositivo/i Wacom. Inoltre è l’unico che mostra il livello di batteria nella barra delle applicazioni.
Il driver della Wacom batte la concorrenza
Per prima cosa bisogna selezionare la tavoletta, poi lo strumento da regolare e poi decidere per quali usi applicare certe impostazioni. Il driver riconosce automaticamente i programmi installati nel sistema e li inserisce nella lista delle impostazioni.
La Intuos Pro M non può essere utilizzata solo con lo stilo ma può essere usata anche come touchpad (esattamente come nei portatili) di grandi dimensioni. Nella sezione touch del driver si trovano le opzioni di configurazione per movimenti standard o personalizzati con un massimo di cinque dita.
Uno dei compiti più importanti del driver è l’assegnazione dei tasti della tavoletta grafica, chiamati tasti Express Keys, e dei tasti della penna. In questo caso il driver offre tantissime possibilità, ma una descrizione troppo dettagliata andrebbe oltre gli scopi del test.
Intuos Pro M Paper Edition
Con i modelli Intuos pro M (il nostro) e L si può optare, per circa 100 euro in più, anche per la versione Paper Edition. Può sempre essere acquistata più avanti come accessorio. Nella confezione trovate anche una pinza per agganciare i fogli all’area di disegno, sulla quale disegnare con la penna a sfera Finetip che dispone del proprio portapenna e delle proprie punte di ricambio.
Un’estensione del driver fa sì che il disegno venga direttamente digitalizzato, salvato e trasferito su un computer, tablet o smartphone attraverso l’app Inkspace della Wacom. L’applicazione è compatibile con Windows, Mac OS, iOS e Android. Potete dare un’occhiata alle numerose funzioni di Inkspace qui.
E i contro?
Oltre alle piccolezze già accennate, c’è un punto critico che ricorre spesso nelle recensioni dei clienti: a quanto pare le normali punte della Pro Pen 2 si consumano molto rapidamente, ma la questione peggiora con le punte della Finetip (Paper Edition).
Le punte di ricambio non sono proprio economiche: per un pezzo di plastica con un costo di produzione di forse una frazione di centesimo bisogna spendere due euro. Non abbiamo controllato se esistano delle punte più economiche e compatibili prodotte da terzi poiché il loro uso può portare alla perdita della garanzia.
Questa è comunque l’unica critica che possiamo esprimere. La Wacom Intuos Pro M è una tavoletta grafica perfettamente riuscita che non lascia nulla a desiderare. Sicuramente ci sono dei modelli più economici, ma in questo caso bisogna scendere a alcuni compromessi. Il prezzo non è bassissimo, ma perfettamente in regola con le prestazioni che offre.
Alternative
Se non volete spendere così tanto, abbiamo due alternative più economiche da proporvi. Una di questa è però più adatta ai principianti alle prime armi.
Rotella touch: XP-Pen Deco Pro MW
Dall’estetica non direste mai che l’XP-Pen sia economica. Il metallo del dispositivo garantisce un’elevata rigidità della scocca. Il tablet è adatto anche ai mancini grazie al design simmetrico. Sul retro, oltre al cursore di accensione e spegnimento un po’ scomodo, sono presenti due lunghe strisce di gomma che impediscono alla tavoletta di scivolare sulla scrivania.
La tavoletta grafica si collega tramite USB di tipo A o C, per cui vengono inclusi i relativi cavi. Se desiderate utilizzarla in modalità wireless e siete disposti ad accettare ritardi minimi durante il disegno, è possibile utilizzare anche il bluetooth tramite il dongle in dotazione.
L’ampia superficie di lavoro (279 x 152 mm) è delimitata da angoli illuminati, risulta molto liscia e offre un buon feedback durante il disegno. Sopra e sotto la rotella troviamo otto tasti di accesso rapido liberamente assegnabili, i quali si trovano a filo con la tavoletta e offrono un buon punto di pressione. Sui tasti si trovano delle marcature per cui possono essere usati anche alla cieca.
La ciliegina sulla torta è la rotella di regolazione meccanica particolarmente grande e scorrevole, che può essere utilizzata, ad esempio, per regolare con precisione le dimensioni del pennello della penna o lo zoom su Photoshop. I due sensi di rotazione possono essere configurati liberamente nel driver. La seconda rotella virtuale è progettata con due direzioni di rotazione attraverso l’ampia superficie sensibile al tocco e può essere assegnata liberamente. Questa funziona come un tradizionale touchpad. La ruota della Deco Pro MW è nettamente superiore a quella della Deco 3, la quale ha già riscosso un grande successo per il suo rapporto qualità/prezzo.
La nuova Deco non mostra debolezze nella pittura e nel disegno. I ritardi minimi sono appena percettibili, soprattutto se connessi via USB, e non sono stati fastidiosi nemmeno via Bluetooth. Anche la penna si presenta in argento e nero, è molto ergonomica, gommata e dotata di due pulsanti con un buon punto di pressione.
La bassa pressione iniziale richiesta per creare un input è notevole. Ciò significa che è possibile disegnare tratti molto fini anche con pennelli di dimensioni maggiori. La pressione può essere dosata in maniera precisa sull’intero intervallo di pressione. Anche il rilevamento dell’inclinazione funziona bene fino a un angolo di 60 gradi (testato con Photoshop). Il puntatore del mouse o il pennello si trovano sempre nel punto in cui vengono puntati, anche negli angoli più esterni.
Stando alle specifiche del produttore, il dispositivo ha un’autonomia di 12 ore e si ricarica in 2. Se proprio volessimo trovare un difetto, probabilmente sarebbe le dimensioni eccessive. Il driver si presenta semplice e con una gamma di funzioni adeguate.
Migliori accessori: Xencelabs Medium
Xencelabs è nuova nel campo delle tavolette grafiche ma è già in grado di competere con le tavolette XP-Pen e anche con alcuni modelli Wacom. Questa tavoletta, disponibile nei colori nero e “misty white”, si avvicina pericolosamente alla Wacom Intuos Pro M, la migliore tavoletta grafica in gara, ma è notevolmente più economica.
Ma perché vi consigliamo una tavoletta grafica con solo tre tasti? Perché la Xencelabs Medium può essere integrata, opzionalmente, da un telecomando wireless con otto pulsanti liberamente configurabili e una rotella di scorrimento dotata di un altro pulsante al centro. Dispone di un display AMOLED centrale che mostra lo stato dei vari pulsanti. Si tratta di una caratteristica molto utile, soprattutto se combinata con i profili che possono essere configurati nel driver. Il telecomando Quick Keys può essere posizionato ovunque, quindi una tastiera aggiuntiva risulta quasi superflua.
La tavoletta è elegante e di ottima qualità, con il retro interamente in metallo. In alto al centro si trovano i tre tasti di accesso rapido, perfetti sia per destrorsi che non.
Il bordo anteriore risulta inclinato verso l’utente e ha la stessa funziona del poggiapolsi di un notebook, migliorando quindi l’ergonomia durante il disegno. L’assenza di tasti laterali di accesso rapido e di una rotella per le impostazioni offre un design più compatto e meno ingombrante.
L’area di lavoro (264 x 149 mm) occupa gran parte della superficie totale, cosa piuttosto inusuale. Gli angoli si illuminano in diversi colori e ciascun profilo del driver può essere personalizzato con una sfumatura cromatica diversa. Così potrete vedere immediatamente con quale profilo si sta lavorando. La superficie leggermente ruvida è simile a quella della XP-Pen Deco Pro MW e offre una buona sensazione al tatto.
In questa tavoletta la porta USB Type-C, il pulsante di accensione e i LED di sistema si trovano sulla parte superiore. troviamo anche un Kensington NANO Lock, uno slot di sicurezza che può essere utilizzato per un uso mobile della tavoletta. È incluso un cavo USB-A. Se sono necessarie le spine USB Type-C su entrambe le estremità del cavo, è possibile utilizzare l’adattatore in dotazione. Oltre allo stilo standard più spesso, troverete un’altra penna grafica sottile, sei punte di ricambio convenzionali, quattro in feltro e una clip di fissaggio.
Questa tavoletta può essere collegata al computer tramite USB, purtroppo non è dotata di bluetooth quindi è necessario affidarsi al dongle in dotazione.
Il digitalizzatore ha una forma convenzionale, tre tasti robusti e con un buon punto di pressione, con quasi tutta l’area frontale gommata. L’estremità della penna è dotata di una “punta” di gomma, sempre più rara, a cui possono essere assegnate diverse funzioni attraverso il driver. La seconda penna è notevolmente più sottile e presenta solo due pulsanti, ma per il resto è simile allo stilo standard. Non abbiamo potuto verificare la durata delle punte.
Abbiamo anche apprezzato il driver, ben strutturato e ricco di funzioni, in cui i digitalizzatori possono essere configurati separatamente. Non offre la stessa gamma di funzioni dei driver delle tavolette Wacom più costose, ma non abbiamo sentito la mancanza di niente e anzi sembrava essere compatibile con quasi tutti i sistemi e i programmi sul mercato.
Anche il telecomando, molto solido e acquistabile a parte per poco più di 100 euro può essere collegato tramite lo stesso dongle del tablet. Risulta piatto sul retro e dotato di un rivestimento antiscivolo. Il display OLED monocromatico posizionato tra le due file di pulsante non ha una risoluzione particolarmente elevata, ma l’assegnazione dei pulsanti risulta comunque facile da leggere indipendentemente dall’angolo di osservazione. Forse avvremmo preferito due display separati con due file di tasti separate. Inoltre, gli 8 tasti presenti non forniscono un feedback ottimale.
Prezzo imbattibile: XP-Pen Deco 3
L’XP-Pen Deco 3 è una penna grande e abbastanza leggera che, grazie al suo spessore di soli 8 mm, appare molto delicata. Si lascia piegare un poco e durante la prova è stata praticamente silenziosa. Tenendola con la mano destra sentirete, nel punto dove si incontrano pollice e indice, un leggero scricchiolio; tutte le altre zone e soprattutto l’area di disegno appaiono invece molto resistenti alla pressione.
Per quanto riguarda la qualità dei materiali non abbiamo molto da dire, giusto il pulsante di accensione sulla parte inferiore sembra poco resistente. Le distanze sono uniformi e non ci sono bordi sporgenti. In sostanza non si capisce che si tratta di un modello di fascia di prezzo inferiore.
Da elogiare anche la superficie liscia della parte anteriore, molto piacevole al tatto. Inoltre è difficile che rimangano i segni della dita, e quando succede si eliminano con molta facilità. Comunque i segni dell’usura non possono essere evitati a lungo, con nessuna tavoletta grafica.
A differenza delle altre tavolette sul mercato, l’area di lavoro attiva ha un rapporto di formato 16:9 (come la maggior parte dei monitor pc). Se lavorate su uno schermo con rapporto diverso, potete modificare la superficie di disegno di conseguenza.
Lo stilo della Deco 3 è uno dei più massicci e dispone di due pulsanti facili da premere a cui possono essere associati liberamente delle funzioni e che purtroppo non ha una reattività immediata. La penna possiede un’impugnatura in gomma, ma il punto di forza maggiore è il controllo preciso degli 8192 livelli di pressione. Non abbiamo notato in questo caso input ritardati, né in modalità wireless né con cavo.
Un aspetto negativo è la traduzione del driver, composto da una sola pagina principale in cui sono indicate le classiche funzioni. Almeno è possibile regolare la sensibilità della penna al dettaglio.
La tavoletta dispone di soli sei tasti, numero sufficiente anche per i più esperti di Photoshop. I pulsanti sono facilmente raggiungibili sia da destri sia da mancini, girando la tavoletta di 180 gradi, e sono piacevoli al tatto grazie al punto di pressione preciso.
L’XP-Pen Deco 3 si distingue dalla massa delle tavolette sotto i 100 euro per due caratteristiche: si collega al ricevitore XP per essere utilizzata anche lontana dal pc oppure sulle ginocchia senza dover avere a che fare con il cavo, a nostro avviso troppo corto.
Dopo aver inserito la pennetta nella porta USB, la Deco 3 viene riconosciuta come tavoletta grafica e può essere subito usata con Windows Ink, ad esempio. Naturalmente è anche possibile collegare la tavoletta grafica al pc utilizzando il cavo USB-C in dotazione, lo stesso che funge da alimentatore. Tuttavia, per far funzionare al meglio i programmi di produttori terzi è necessario installare il driver, esattamente come per tutti gli altri modelli.
Un plus dell’XP-Pen Deco 3 è la rotella meccanica
Un altro plus è la rotella meccanica di colore rosso, la caratteristica visiva più evidente. È perfettamente raggiungibile da destri o mancini in alto a sinistra o in basso a destra, accanto ai tasti personalizzabili. La rotella meccanica è ideale per regolare le dimensioni delle punte dei pennelli o delle aree di lavoro o per calibrare lo zoom, cosa che con dei tasti normali o un touchpad non avviene in modo così intuitivo.
Tutto sommato, la XP-Pen Deco 3 ci ha convinti per le buone prestazioni e il costo contenuto, aggiudicandosi il miglior rapporto qualità/prezzo.
Per i principianti: Huion Inspiroy H640P
Tra le tavolette grafiche economiche, la Huion Inspiroy H640P ci ha convinti per l’area di lavoro attiva e, nonostante il prezzo ridotto, non ha grossi punti critici.
La tavoletta è adatta sia per mancini sia per destri e dispone di sufficiente spazio a lato per reggerla comodamente. La superficie è completamente liscia e, come per tutte le tavolette, l’area utilizzabile non corrisponde del tutto ai segni degli angoli. Le ditate sono evidenti ma sono facilmente rimovibili.
I sei tasti, non proprio stabili, hanno una resistenza piuttosto bassa, un punto di pressione visibile e un feedback acustico. L’assegnazione dei tasti (che comunque si limita all’essenziale) è abbastanza comoda. Un poco fastidioso è il rumore della tastiera quando si lavora con forte pressione al centro.
Il supporto non proprio stabile con le otto punte di ricambio ci ricorda che siamo davanti a una tavoletta di fascia inferiore. Lo stilo, che per il resto funziona bene, non ne vuole sapere di stare in piedi.
Si tratta dello stesso supporto e della stessa penna degli altri modelli Huion che abbiamo testato. La penna è comunque robusta, con un peso nella media, un’impugnatura in gomma e due pulsanti con un punto di pressione preciso.
Tuttavia, lo stilo non offre una grande flessibilità e la pressione massima non risulta sufficiente. Questo ci fa capire che anche se il numero dei livelli è alto, bisogna vedere che possano essere usati in maniera sensata. Nemmeno tramite il driver è possibile regolare la pressione in maniera precisa.
La Huion H640P offre comunque molto per il suo prezzo ed è quindi la soluzione migliore per chi vuole entrare nel mondo delle tavolette grafiche. Tuttavia, chi vuole lavorare con una pressione più accurata, dovrebbe optare per un modello di qualità superiore, e più costoso.
La concorrenza
XP-Pen Deco 01 V2
La tavoletta entry-level XP-Pen Deco 01 V2 è l’erede della Deco 01, rilasciata nell’estate del 2019. La principale novità è il rilevamento dell’inclinazione, che è invece assente nell’XP-Pen Deco 03. Formato, stilo, driver e superficie sono a grandi linee gli stessi. Rispetto al Deco 03, il Deco 01 V2 ha due pulsanti in più ed è compatibile con Android, ma non ha né ricevitore né rotella di regolazione. Ma l’area di lavoro attiva è più grande e i margini agli angoli sono luminosi.
XP-Pen Deco mini4
L’XP-Pen mini 4 è un modello molto economico, la versione più piccola del Deco 01 V2 con sei pulsanti rotondi leggermente rialzati. Anche lo stilo e il driver, entrambi ben progettati, sono identici a quelli degli altri due modelli dell’XP-Pen. Purtroppo non è incluso un supporto per la penna. Rispetto all’ XP-Pen G430S, la mini 4 è di qualità maggiore con un aspetto ben solido.
Gaomon M10K 2018
La superficie di lavoro della Gaomon M10K2018 (abbastanza simile alla Intuos Pro M) è la più grande dei modelli in gara. Ci sono numerosi pulsanti a una rotella touch che può essere disattivata. La penna stilo è leggera e sottile e già con una pressione minima fa scattare il massimo livello di pressione. Nell’interfaccia del driver, che si limita alle impostazioni standard, si può, purtroppo, cambiare ben poco.
La miglior tavoletta grafica con display
A differenza delle tavolette grafiche tradizionali che richiedono lo schermo del computer per lavorare, in quello con display integrato si lavora direttamente sullo schermo touch della tavoletta.
Affinché la tavoletta o il monitor possa determinare le coordinate della penna, questa emette un impulso (elettrico o magnetico) che viene registrato dalla superficie della tavoletta o del display.
Per un’ottimale coordinazione occhio/mano, il cursore del mouse si muove anche sullo schermo quando la penna passa sulla tavoletta fino a una distanza di un cm. Posizionare lo stilo sullo schermo equivale solitamente a tenere premuto il tasto sinistro del mouse, che nella maggior parte dei programmi equivale ad applicare il colore. Se si sposta lo stilo sulla superficie, viene disegnata una linea.
Molti programmi per PC sono compatibili
Molti programmi di disegno, grafica o editing immagini come Adobe Photoshop, Adobe Illustrator o Corel Draw sono in grado di leggere la pressione di contatto dello stilo. È possibile quindi fare in modo che l’opacità e/o lo spessore di una linea dipendano dalla pressione. Ad esempio, se di preme di più lo stilo, la linea diventa più spessa e/o meno trasparente.
Uno svantaggio di questo tipo di tavolette, soprattutto in quelle più economiche, è il ritardo nell’input: a seconda della velocità infatti, la linea disegnata apparirà sul display in differita.
I nostri consigli in breve
La migliore tavoletta grafica con display è la Huion Kamvas Pro 16. Ha un display di 15,6 pollici e offre la risoluzione Full HD tipica delle tavolette più economiche. Più che la qualità del display ci ha convinto sotto gli aspetti ergonomici. Il ritardo dell’input non è eccessivo, lo stile e i tasti sono tra i migliori del test. Abbiamo apprezzato anche il retro in alluminio e gli utenti semi-professionisti saranno contenti del rilevamento dell’inclinazione.
Dimenticatevi il ritardo dell’input sulla Wacom One da 13,3 pollici, purtroppo dovete dimenticarvi anche dei tasti. Se vi piace un formato piccolo e siete disposti a pagare altri 100 euro per il telecomando Express Key, allora questo modello fa al caso vostro. Tralasciando la penna sottile e semplice (e sostituibile) con un solo tasto, l’ergonomia non lascia certo a desiderare. I livelli di pressione possono essere regolati con precisione e il driver risulta sofisticato. Altrettanto buoni la riproduzione dei colori e il contrasto sono buoni, anche se non ai livelli della Cintiq Pro 16, molto più costosa.
La tavoletta grafica con display Wacom Cintiq Pro 16 offre uno schermo da 15,6 pollici con una risoluzione 4K e una gamma di colori così ampia da soddisfare quasi gli standard professionali. Con le sue numerose interfacce e accessori, lo schermo massiccio ci ha fatto una bella impressione, a volte però rovinata dai ritardi di input. Poco attraente è anche il prezzo: per avere questo modello spettacolare bisogna pagare circa 1500 euro.
Tabella di confronto
- Ottimi comandi con barra touch
- Buon controllo della pressione
- Ampia gamma di colori
- Retro in metallo
- Stilo ergonomico
- Poco contrasto a luminosità massima
- No supporto
- Comandi OSD non intuitivi
- Display ad alto contrasto
- Buona gamma di colori
- Buon controllo della pressione
- Driver sofisticato
- Supporto ripiegabile
- No tasti
- Stilo mediocre senza portapenna
- No OSD
- Alta risoluzione (4K)
- Ampia gamma di colori
- Molti ingressi e accessori
- Stilo ottimo
- Problemi con Photoshop (Windows)
- Ingombrante e pesante
- Costoso
- Ampia gamma di colori
- In metallo
- Piatta
- Supporto
- Due rotelle di impostazioni
- Buon controllo della pressione
- Contrasto basso
- Costoso
- Diversi tentativi di calibrazione
- No feedback da tasti stilo
- Aloni sui bordi
- Comandi e rotella
- Ampia gamma di colori
- Buon controllo della pressione
- Numerosi tasti
- Supporto
- Contrasto perenne 160:1
- Grande area di lavoro
- Alta qualità
- Ampia gamma di colori
- Numerosi tasti personalizzabili
- Supporto flessibile
- Controllo pressione non ottimale
- Solo sensori
- Ingombrante e pesante
- Standard VESA
- Economico
- OSD con numerosi tasti di navigazione
- Gamma di colore limitata
- Luminosità bassa
- Tasti non ergonomici
- No riconoscimento inclinazione
- Gamma 1,9 nonostante profiling (ideale: 2,2)
- Buon contrasto
- Ampia gamma di colori
- Tasti e barra touch buoni
- Ritardi di input
- Stilo non ergonomico
- Con Windows Ink e Photoshop non ottimale
- Distanza tra stilo e schermo troppo grande (parallasse)
- No riconoscimento inclinazione
- Ampia gamma di colori
- Stilo ottimo
- Buon contrasto
- Problemi con Photoshop (Windows)
- Grande e pesante
- No DisplayPort, no USB-C
- No tasti
La migliore: Huion Kamvas Pro 16
L’Huion Kamvas 16 Pro e la Gaomon PD156PRO presentano numerose somiglianze ed è possibile che i modelli siano simili anche sotto al telaio. Persino i driver sono quasi identici. Ci sono differenze nell’aspetto esterno, nel display, nello stilo così come nella qualità, nel numero e la disposizione dei tasti di controllo.
La vincitrice del test ci ha convinti per la qualità, e non solo per il retro in metallo opaco (presente anche nell’XP-Pen Innovator 16). Il monitor grafico antiscivolo può essere ruotato solo entro certi limiti in maniera praticamente silenziosa e dispone di una superficie uniforme al tatto.
La struttura appare omogenea e i bordi ad elevata brillantezza lo distinguono dagli altri design. La base della Huion non offre molto margine di movimento e risulta fin troppo grande per le normali borse.
Schermo
Con i suoi 15,6 pollici e una risoluzione FullHD, l’Huion Kamwas 16 ha una densità di pixel di 141 PPI. Il Gaomon ha uno schermo migliore ma nessuno dei due appare davvero convincente, non a causa della gamma di colori sRGB di oltre 100% (più che sufficiente per un non professionista) ma per lo scarso contrasto di uno schermo scuro alla massima luminosità.
È importante sapere che quando si modificano le immagini su un display grafico bisogna fare più attenzione alla riproduzione del colore piuttosto che al contrasto, cosa invece rilevante quando si visualizzano i risultati.
La tavoletta arriva all’84% dello spazio di colore AdobeRGB, ma per i professionisti sarebbe necessario almeno il 100% e i monitor wide-gamut corrispondenti sono molto costosi. Anche con la luminosità allo 0% abbiamo constatato un misero rapporto contrasto di 240:1 e alla massima luminosità era di 20:1, che si traduce in un’immagine lattiginosa e grigiastra. Nemmeno la luminosità 175 cd/m² non è ottimale, ma sufficiente per l’un uso all’interno.
A una luminosità media (al 50%), l’Huion Kamvas Pro 16 risulta più luminosa della Gaomon PD156PRO. Con queste impostazioni entrambi i modelli registrano un contrasto di soli 160 cd/m². Selezionando un valore di temperatura colore di 6500K, che corrisponde più o meno alla norma, il bianco risulta troppo alto nella Gaomon e troppo basso nella Huion.
Abbiamo inoltre provato l’Huion con il programma Sypder 5, questa volta utilizzando il software DisplayCal + ArgyllCMS, che consente una calibrazione e un profiling più precisi. Lavorandoci un po’ è possibile ottenere una precisione del colore sorprendente.
Tasti e barra touch
I veri vantaggi dell’Huion Kamvas li abbiamo riscontrati nello stilo, nei comandi ergonomici e nella lavorazione con il retro in metallo. Rispetto al Gaomon PD156PRO, l’Huion non include un supporto, che può essere acquistato per circa 40 euro.
L’Huion, a differenza della Gaomon, non ha un interruttore separato per regolare la luminosità, ma ne ha uno incorporato al pulsante di accensione. Tutti i pulsanti si trovano a sinistra (o a destra) dello schermo e sono rotondi e in rilievo, cosa invece diversa nel PD156PRO. Il pulsante superiore (on/off) e inferiore (controlli OSD) sono più grandi e i tasti centrali dei due gruppi di tre dispongono di alcuni trattini in rilievo per l’ “uso alla cieca”.
Tutti i tasti sono facili da raggiungere, da toccare e da distinguere l’uno dall’altro senza guardare. Hanno un punto di pressione nitido e un buon feedback acustico, anche la resistenza è quasi perfetta. Ci sono sei pulsanti liberamente personalizzabili tramite il driver, lo stesso vale per i due tasti sullo stilo e per la barra touch. La navigazione nell’OSD, a causa delle impostazioni per la calibrazione dell’hardware, richiede un pochino di tempo per abituarsi.
Superficie e reattività
La superficie è opaca e non tende a mostrare ditate o segni della mano, e risulta piuttosto liscia quando si dipinge o si ritoccano le immagini. Ci è piaciuto lavorare con la tavoletta grafica Huion soprattutto per il moderato ritardo degli input, che, sì, si nota, ma è così lieve che non risulta fastidioso a meno che non si disegni in maniera rapida diverse linee. Se si desidera una reattività maggiore, dovreste optare per una tavoletta grafica senza schermo.
Stilo
Lo stilo è uno dei migliori nel test, insieme a quelli della Wacom (ad eccezione dell’One), alcuni modelli XP-Pen e della Cintiq Pro 16. È spesso, con inserti gommati nella parte inferiore e con due tasti dal punto di pressione ben visibile. La pressione può essere calibrata quasi con la stessa precisione della Wacom Intuos Pro M, ma quest’ultima ha un margine maggiore tra la pressione massima e quella minima. Il portapenna conteine dieci punte di ricambio.
Driver
Il driver non offre di più del pacchetto standard, cosa che il 98% delle volte è sufficiente per i non professionisti. A differenza del driver XP-Pen, non ha avuto problemi con Windows Ink o Photoshop.
Alternative
Per noi la Huion Kamvas Pro 16 è la soluzione migliore, ma esistono anche buone alternative per chi volesse una tavoletta più piccola o è interessato ad avere una maggiore risoluzione di contrasto.
L’immagine perfetta: Wacom One
La Wacom è senza dubbio leader nel settore e contribuisce nella nostra classifica con atri due modelli. Nel caso della One, però, dovete essere pronti a spendere altri 100 euro per il telecomando ExpressKey, perché non ha tasti incorporati e senza telecomando non ve lo consigliamo proprio. Questi sicuramente non giova al rapporto qualità/prezzo. La tastiera opzionale ha comunque il vantaggio di non dipendere direttamente dalla tavoletta.
All’aspetto, la Wacom One appare molto semplice. Nella parte posteriore in plastica bianca sono integrati sei piedini, di cui due ripiegabili dove è possibile collocare la penna. I pulsanti si limitano a un tasto on/off sulla parte superiore, dove si trova anche lo spazio per la penna.
La Wacom One non include un portapenna e ha solo tre punte di ricambio, secondo il produttore di tratterebbe infatti di un modello entry-level. Vi risparmiamo la foto degli accessori, perché oltre lo stilo, l’alimentatore e i cavi, non è incluso nient’altro.
Considerato il prezzo, riteniamo che lo stilo non sia adeguato. Permette sì un buon dosaggio della pressione (non buono come quello della Wacom Intuos Pro M) ma si tratta di uno stilo striminzito, dove non ci sta nemmeno un secondo pulsante. La Wacom cerca di vendere i suoi accessori e, secondo noi, un po’ troppo assiduamente.
Nulla da dire per quanto riguarda la qualità e la lavorazione. Il monitor leggermente cuneiforme offre una notevole resistenza ai tentativi di torsione e sembra rigido come una tavola.
Come molti altri modelli, la Wacom One è dotata di una superficie opaca che rende il lavoro piacevole e appare meno liscia rispetto alla migliore del test. Un plus: le ditate sono praticamente inesistenti.
Non abbiamo avuto problemi di ritardi di input, la Wacom in questo caso è molto simile alla Huion.
Anche in questo modello la risoluzione è di 1920 x 1080 pixel, ma la diagonale inferiore si traduce in una maggiore densità di 165 PPI. I percorsi diventano più brevi, cosa che può avere sia vantaggi sia svantaggi. Quel che contraddistingue il modello dagli altri è il rapporto di contrasto 660:1, abbastanza buono e costante a tutti i livelli di luminosità.
Il bianco, vicino al valore ottimale di 6500 K, è in gran parte costante e le barre di grigi appaiono abbastanza neutre. Inoltre, anche la correzione gamma risulta quasi perfetta.
La Wacom One ha anche i suoi contro, per cui si può chiudere un occhio se non si è professionisti: la luminosità massima raggiunge circa 200 cd/m² e la gamma di colori arriva “soltanto” al 90% sRGB.
Infine, dando un’occhiata al driver, possiamo affermare che è stato notevolmente “snellito” a differenza della linea Cintiq, ma risulta comunque superiore rispetto alla concorrenza e offre tutte le opzioni di configurazione necessarie.
Di meglio non c’è: Wacom Cintiq Pro 16
La Wacom aveva già dimostrato la sua superiorità in questo settore con la Cintiq Pro 16, anche prima dell’aggiornamento.
Lo schermo e la cornice della Cintiq Pro 16 sono completamente ricoperti da un vetro opaco e appaiono quindi come una sola unità. Sul retro ci sono due supporti con i quali la tavoletta può essere inclinato a 20 gradi e che si ripiegano completamente all’interno della Cintiq grazie a un meccanismo a molla.
Le fessure di ventilazione sul retro ci indicano la presenza di una ventola integrata, sempre in funzione durante il nostro test nelle giornate estive e particolarmente silenziosa. Non abbiamo verificato sbalzi di velocità fastidiosi.
Nella cornica in alto a destra la Wacom dispone di quattro tasti Soft-Keys con diverse funzioni da destra a sinistra: modalità tablet, centro Wacom Desktop, tastiera su schermo, impostazioni display, touch on/off. Con questo ultimo pulsante è possibile usare la Cintiq Pro 16 come un enorme touchpad, esattamente come la Huion.
La superficie opaca non solo minimizza i riflessi ma è ricoperta anche da un rivestimento oleorepellente che lo rende facile da pulire con un panno in microfibra. La superficie risulta molto piacevole quando si disegna. Ma proprio a causa dell’opacità i colori appaiono meno brillanti e lo schermo molto più scuro rispetto al monitor di un pc.
La Wacom non ha dei tasti integrati ma è possibile acquistare un telecomando ExpressKey per circa 100 euro.
Il display può anche essere associato con un normale monitor aggiuntivo. Si può quindi duplicare lo schermo principale o espandere il desktop sulla tavoletta grafica. La disposizione degli schermi può essere adattata alle condizioni reali nelle impostazioni di sistema.
Come input di immagine la Cintiq Pro dispone di tre porte USB-C con standard DisplayPort che possono anche essere usate come porta d’alimentazione (caricatore incluso). Poiché la tavoletta grafica, non avendo una batteria, dipende sempre da un’alimentazione esterna, ci sono due ingressi che possono essere usati anche con cavi HDMI o mini DisplayPort, utilizzando il set di adattatori e cavi incluso, anche se così facendo si rischia di ridurre la risoluzione e/o la frequenza di aggiornamento.
Abbiamo provato la Cintiq Pro collegandola alla porta USB-C abilitata DisplayPort di un Lenovo ThinkPad E480 (Intel Core i5-8250U, UHD 620, 8 GB di RAM, Windows 10). La massima risoluzione impostabile era di 2560 x 1440 pixel il che potrebbe derivare dal fatto che il Notebook si trovava in carica. L’abbiamo anche testata con un iMac (Intel Core i5, Radeon Pro 575 4096 MB, 24 GB di RAM, macOS 10.14.1, anche standard DisplayPort) e lo schermo ha regolato delle immagini in 4K. Su un Lenovo Flex 2 (Pentium 3558U, GeForce 820M, 8 GB di RAM, Windows 10, standard DisplayPort) era disponibile solo il full HD.
Esattamente come la Wacom Intuos Pro M, anche la Cintiq Pro 16 adopera lo stilo Pro Pen 2, che abbiamo già descritto sopra.
Sfortunatamente a volte la Cintiq Pro mostra una ritardo di input, il problema non è l’hardware ma bensì il software.
Non abbiamo notato ritardi usando programmi come Illustrator, Sketch e Microsoft Paint ma qualche problema di reattività è stato purtroppo riscontrato in Adobe Photoshop. Con macOS questi ritardi (di interi secondi) si possono anche accettare, ma con Windows 10 no. Questa tavoletta grafica non è adatta a un uso professionale.
Si tratta comunque di un problema conosciuto, per il quale su internet si trovano diverse soluzioni non solo complicate, ma anche pericolose, e nessuna di queste ha funzionato durante il nostro test. Soltanto grazie e diversi tutorial e numerosi tentativi siamo riusciti ad aumentare la reattività, ma non siamo arrivati a un livello accettabile.
Sconsigliamo la Cintiq Pro 16 a chi usa Photoshop con Windows 10.
La questione si presenta soprattutto quando si usa Photoshop con Windows 10, qualsiasi versione sia. La fonte di errore potrebbe trovarsi da qualche parte tra Windows 10, Photoshop e i driver Wacom, ma non siamo riusciti a risolvere niente. Possiamo quindi solo sconsigliarvi l’acquisto in questo caso. Sul Mac i ritardi sono sì presenti, ma non sono così terribili. Se siete sensibili rischiate di rimanere delusi da Photoshop sul Mac, noi però siamo riusciti a lavorarci.
La concorrenza
XP-Pen Innovator16
Se non fosse più costosa della Huion Kamvas Pro 16, l’XP-Pen Innovator 16 avrebbe potuto sostituirla come vincitrici del test, ma i pochi vantaggi non valgono il sovrapprezzo. Invece di un cursore, l’XP-Pen ricorre a due rotelle (una meccanica e una touch) e due tasti in più rispetto al Kamvas. Lo schermo ha una gamma di colore buona di più del 100% sRGB e una luminosità massima con più contrasto rispetto all Kamvas, ma il valore di bianco rimane comunque troppo alto (7400 K).
Con questa tavoletta grafica è possibile disegnare con precisione e calibrare bene la pressione, tuttavia abbiamo avuto l’impressione che non sia reattivo come il Kamvas. Il driver dell’XP-Pen (vedi anche Deco 03) è in grado di compiere praticamente di tutto ma abbiamo riscontrato alcuni problemi con Photoshop. Un plus è il supporto incluso, anche se l’inclinazione non può essere regolata.
Gaomon PD156PRO
Come già accennato, la Gaomon PD156PRO ha alcuni punti in comune con la nostra vincitrice del test. È però più leggera, ha un display con contrasto maggiore (sebbene non sufficiente), un numero maggiore di tasti a filo con la superficie, e una rotella meccanica. Il disegno sulla superficie opaca risulta molto piacevole e con i suoi 15, 6 pollici (Full HD) è una delle tavolette con minore ritardo di input.
La portata e la qualità del driver sono nella norma. La qualità è ottima. Abbiamo avuto qualche problema con la regolazione della gamma. Lo stilo è abbastanza spesso, ergonomico, ma un po’ troppo leggero per i nostri gusti e dispone di due pulsanti non proprio impeccabili.
A cosa fare attenzione
Chi preferisce tenere la tavoletta grafica su una mano mentre lavora, sarà contento dell’opzione wireless o bluetooth o di un peso molto leggero. Se viaggiamo è anche importante considerare le dimensioni: la maggior parte delle tavolette che abbiamo testato avevano uno spessore di 8 mm, nessuna delle migliori superava i 10,5.
Idealmente l’area di lavoro attiva sensibile al tocco dovrebbe ricoprire la maggior parte della superficie totale, anche se ovviamente è fondamentale avere un bordo per il quale tenere la tavoletta. Tutti i produttori sembrano averci prestato attenzione.
Più la superficie di lavoro è grande, più si lavora meglio
Più grande è l’area di lavoro, più il lavoro dello stilo risulta preciso. Siccome mentre si lavora con la tavoletta grafica si guarda uno schermo, è importante che non ci sia troppa disparità tra le lunghezze dei tratti disegnati sulla tavoletta e quelli mostrati sul dispositivo di visualizzazione. Se si disegna un tratto di un centimetro e sullo schermo compare un segno di dieci centimetri, il nostro cervello avrà qualche difficoltà con la coordinazione occhio/mano e il lavoro risulterà più difficile.
Idealmente la dimensione della superficie sensibile al tocco dovrebbe corrispondere a quella dello schermo, il che è sempre il caso delle tavolette grafiche con display integrato ed è il vero vantaggio di questi modelli. In tutti i driver sono presenti opzioni per far corrispondere l’area di lavoro della tavoletta all’area dello schermo su cui si visualizzano gli input.
Connessioni
Ogni tavoletta grafica del test ha una porta USB, anche quelle con connessione bluetooth o via ricevitore. Tutti i modelli dispongono di un cavo USB di almeno un metro e mezzo, utile per la trasmissione di segnali e per l’alimentazione. Sono presenti sia porte micro USB sia porte USB-C.
Con le tavolette grafiche bluetooth, il computer deve avere un modulo corrispondente, cosa quasi sempre presente nei Notebook. L’XP-PEN prende una strada diversa con la Deco 3, che include infatti una pennina del marchio stesso.
Normalmente la tavoletta grafica poggia su un piano dove è anche presente il computer che l’utente guarda per lavorare. Un cavo è in questo caso la soluzione migliore. Tuttavia se avete bisogno di maggiore libertà di movimento dovreste optare per una tavoletta wireless.
Le tavolette con schermo integrato dispongono almeno di una porta USB-C e il computer deve avere un ingresso HDMI e una porta USB 2.0.
Stilo
Lo stilo è la punta sensibile alla pressione che viene fornita con tutte le tavolette grafiche e alimentata attraverso il campo magnetico di queste. Le penne a batteria, notevolmente più pesanti, non erano presenti nel nostro test.
Ci sono differenze nel design e nello spessore, nella texture della superficie, nel peso, nella qualità dei due tasti personalizzabili e nella gamma di pressione che lo stilo può ricoprire.
Noi preferiamo i modelli più spessi, ma è una questione di gusto e dipende molto dalla grandezza delle nostre mani. Un rivestimento in gomma nell’impugnatura fa sì che lo stilo non scivoli via con le dita bagnate. Dei tasti apprezziamo invece la stabilità e un punto di pressione evidente. Ad alcuni di voi potrebbe non piacere uno stilo troppo leggero.
Un buono stilo dovrebbe avere un’ampia gamma di pressione
In passato l’estremità superiore dello stilo poteva spesso essere usata come gomma o le si potevano assegnare altre funzioni. I produttori si sono resi conto nel frattempo che invece di girare lo stilo sarebbe stato più rapido assegnare la funzione gomma a uno dei tasti della tavoletta o dello stilo. L’unica tavoletta in gara con la gomma all’estremità è la Wacom Intuos Pro M.
Per poter implementare i diversi livelli di pressione, è importante che la punta dello stilo offra sufficiente margine di manovra e che la resistenza del livello di pressione più alto non sia troppo bassa. Con lo stilo di alcune tavolette più economiche è sufficiente premere leggermente per avere il livello di pressione più alto. Questo ovviamente rende più difficile il lavoro a livelli di pressione intermedi.
Più o meno in tutti i driver è possibile assegnare la pressione a un determinato livello, ma il risultato non cambia molto su tavolette con una pressione finale troppo bassa.
Livelli di pressione
In molte tavolette grafiche, anche quelle più economiche, i livelli di pressione massima raggiungono gli 8192. Un alto numero di livelli fa in modo che quando si disegna una linea le gradazioni di pressione possano essere calibrate con più precisione. Come già accennato, anche la punta gioco un ruolo importante in questo senso.
Funzione di inclinazione
Solo la tavoletta grafica più costosa del test, la Wacom Intuos Prom M, è l’unica con la funzione di inclinazione (60 livelli). Questa funzione è molto comune nelle tavolette con display integrato.
La funzione di inclinazione è comune in ambito professionale
Alcuni programmi come Adobe Photoshop permettono ulteriori modifiche della punta che può essere regolata in baso alla superficie. Per esempio, una punta di matita tenuta di sbieco può essere replicata per il tratteggio delle aree.
Reattività
I ritardi di input percepibili sono problema. In teoria, i bluetooth e wireless sono più suscettibili a questo fenomeno, che si sono presentati sopratutto nei modelli più vecchi. A parte due modelli con display integrato, gli altri non hanno dimostrato serie difficoltà.
Superficie
La superficie dell’area da disegno varia molto a seconda della texture e della qualità. Alcune tavolette risultano completamente lisce, altre più o meno ruvide e danno un maggiore feedback quando di disegna, modificano o ritoccano immagini. D’altra parte, la resistenza risulta un po’ maggiore e ci può essere un aumento dell’emissione acustica.
Nelle tavolette più costose è possibile cambiare la superficie in dotazione con un altro a piacimento. In quelle più economiche invece sembra quasi di graffiare il display quando ci si passa sopra lo stilo.
Quasi tutti i display dispongono du una pellicola opaca che riduce i riflessi, migliora il feedback quando si disegna e non mostra le ditate, presenti invece nelle superfici più lisce.
Tasti e rotelle
Chi vuole evitare l’uso parallelo di una tastiera, spesso scomoda per ragioni di spazio, dovrebbe lasciare perdere tavolette senza tasti. In base alla nostra esperienza, consigliamo una tavoletta con almeno sei pulsanti, che possono essere personalizzati come singoli o come combinazione tasti attraverso il driver. I driver della Wacom in questo senso superano la concorrenza.
Nei tasti abbiamo prestato attenzione ad aspetti come la qualità, l’accessibilità, la resistenza e il feedback, dando preferenza ai modelli con il tastierino sul bordo. Questi infatti contribuiscono a un uso ergonomico, per cui una mano aziona i tasti e l’altra tiene lo stilo.
Alcune tavolette dispongono anche di rotelle multifunzione o barre touch, che possono portare a un lavoro più comodo e rapido quando si tratta di adattare l’area di lavoro, le dimensioni del pennello e lo zoom. Da un punto di vista ergonomico, la rotella meccanica della XP-Pen Deco 03 risulta una soluzione migliore rispetto a quella touch.
Accessori
Insieme ai cavi e le punte di ricambio obbligatorie (solo tre nella Intuos BT S), la maggior parte delle tavolette include altri accessori. Adattatori per micro USB, USB-C, guanti, clip per attaccare lo stilo alla tavoletta o (meglio) portapenne per scrivania, che spesso contengono anche le punte di ricambio.
Punte di ricambio
Le punte dello stilo sono di plastica e tendono a consumarsi. Il fatto che siano piccole parti economiche da produrre non si riflette in un costo altrettanto basso quando si tratta di comprare il ricambio. La regola qui è: meglio sono, meglio è.
Le punte di ricambio si consumano
Se risulta difficile rimuovere dallo stilo le punte particolarmente usurate, alcuni modelli hanno degli strumenti appositi integrati nel portapenna, ossia di un buco preciso che permette di afferrare la punta.
Driver e compatibilità
A cosa serve un hardware perfetto se poi si ha a che fare con un driver privo di funzioni, difficile da usare, instabile e con problemi di compatibilità? In questo caso potete stare tranquilli: tutti i driver in prova erano in grado di padroneggiare le funzioni essenziali e alcuni non mostravano difficoltà con Photoshop, che abbiamo usato come rappresentante dei prodotti Creative Cloud.
Non possiamo dirvi con precisione quale tavoletta funziona con quale programma di editing e con quale versione del driver. Il numero di variabili e combinazioni è troppo elevato. Inoltre, i driver vengono aggiornati continuamente quindi non è possibile fare osservazioni valide nel tempo. Vi consigliamo quindi di fare delle ricerche sui siti ufficiali e in forum pertinenti.
Tavolette con display integrato: gamma di colori, tonalità, luminosità e contrasto
Nelle tavolette grafiche con display integrato, oltre l’ergonomia, è importante anche la qualità del display. Per fare un confronto diretto, abbiamo calibrato tutte le tavolette con lo Spyder 5 Pro Datacolor (6500 K, gamma 2.2, spazio colore target sRGB). Abbiamo quindi impostato la temperatura del colore (quando possibile) attraverso l’OSD a 6500 Kelvin e il valore gamma tipico di Windows a 2,2.
Abbiamo poi misurato la gamma di colori, la rappresentazione die toni, la luminosità e il contrasto a diversi livelli di luminosità.
Il test passo per passo
Al test vero è proprio è preceduta una lunga ricerca. Ci siamo poi procurati diversi modelli di tavolette grafiche tradizionali e con schermo integrato e li abbiamo provati su due PC con sistemi Windows e un iMac. Abbiamo usato programmi standard di editing come Photoshop, Illustrator, Sketch e MS Paint 3D. Abbiamo valutato ogni tavoletta in termini di qualità di input, facilità d’uso, caratteristiche, funzionalità e rapporto qualità/prezzo.
Domande più frequenti
Qual è la migliore tavoletta grafica?
La migliore tavoletta grafica è la Wacom Intuos Pro M. Non è proprio economica, ma offre una vasta gamma di funzioni e permette di lavorare con precisione.
Quanto costa una buona tavoletta grafica?
Il prezzo base di una tavoletta grafica ammonta a circa 40 euro. Un modello di qualità parte dai 100 euro e, se avete particolari esigenze, dovete mettere in conto almeno 300 euro.
Disegnare in digitale: che cosa serve?
Una tavoletta grafica in sé non è sufficiente. Per creare un disegno digitale serve anche una penna stilo adatta, dotato di un sensore per la pressione e talvolta di uno per l’inclinazione, così come un programma di disegno.