Le cuffie bluetooth sono un prodotto molto richiesto e il mercato offre sempre nuovi modelli. Ne abbiamo testato 39 per voi, 33 delle quali sono ancora disponibili.
Qui potete trovare il test sui migliori auricolari bluetooth.
Non abbiamo preso in considerazione cuffie con cancellazione attiva del rumore (ACR), perché in queste è importante la qualità della riduzione del rumore anche a scapito della qualità del suono.
I nostri consigli in breve
Proprio come il modello precedente, le ATH-M50xBT2 fanno parte di una gamma molto famosa, la M, pensata in origine per la registrazione in studio. Il suono è ben equilibrato e le cuffie risultano molto comode anche dopo diverso tempo. Questo modello riceve un aggiornamento tecnico che le porta in prima linea sul fronte tecnologico. In termini di suono non è cambiato niente, e per fortuna!
La Beyerdynamic ha superato se stessa con le Amiron Wireless Copper, base di numerosissimi design personalizzabili. Hanno delle finiture in puro rame che dopo un po’ di tempo conferiscono a ogni modello una patina individuale. Grazie all’app MIY è possibile regolare il suono a seconda dell’audiogramma dell’utente. Non potremmo chiedere più margine di personalizzazione, ma, ovviamente, ogni cosa ha il suo prezzo.
Le Supreme On della Teufel sono disponibili in cinque colori. Non solo nel design, le Supreme On hanno molto da offrire anche in termini di suono. Hanno un’ottima qualità e vestibilità e possono essere controllate sia dai tasti sia con comodità dallo smartphone attraverso l’app Teufel Headphone.
Le OpenRun di Shokz sono cuffie a conduzione ossea, quindi non sigilanno le orecchie né vi conducono direttamente il suono, ma si appoggiano semplicemente sulla tempia. Non sarete quindi completamente isolati dal mondo esterno mentre ascoltate musica. Sono sicuramente la scelta ideale nel caso di escurisoni, giri in bici, jogging o altre attività all’aperto.
Le JBL Live 500BT sono delle cuffie bluetooth ricche di funzioni a un prezzo accessibile. Sono compatibili con gli assistenti virtuali Google Assistant e Siri e sono dotate di due funzioni per permettono di controllare i suoni circostanti. Avvolgono completamente le orecchie e risultano molto comode grazie all’imbottitura morbida. Riproducono un suono di qualità che può essere personalizzato attraverso un’app.
Tabella di confronto
- Ottimo sound
- Comode
- Dotate di custodia e cavo audio
- Grande autonomia
- Ottima riproduzione del suono, personalizzabile con MIY
- Ottima vestibilità
- Super qualità
- Possibilità di regolare la sensibilità del touch
- Molto pesanti
- Riproduzione del suono molto buona
- Leggere e comode
- Gestione opzionale tramite app
- Buon sound
- Perfette per attività all'aperto
- Protezione IP67: resistente a immersione di massimo 30 minuti
- Riproduzione del suono molto buona
- Gestione tramite app
- Comode
- Ottima autonomia
- Tasti di comando poco evidenti
- Ottima riproduzione del suono
- Ottima qualità dei materiali
- No cavo audio
- Molto costose
- Riproduzione del suono molto buona
- No cavo audio
- Tasto di comando di bassa qualità (nel nostro modello)
- Ottima riproduzione del suono
- Ottima qualità
- Abbastanza leggere e comode
- Suono personalizzabile
- Porta USB C
- Raggio di azione medriocre
- Buona riproduzione del suono
- Adatte all'attività sportiva
- Resistenti a un'immersione temporanea (IP67)
- Modello Over-ear molto comodo
- Suono nitido in tutte le frequenze Ottimi accessori e qualità
- Niente custodia
- Buona riproduzione del suono
- Molto leggere e comode
- Molto convenienti
- Pochi accessori
- Ottima riproduzione del suono
- Comode
- Dotate di custodia e cavo audio
- Ottima autonomia
- Suono pieno
- Ottima autonomia
- Comode
- Di facile uso
- Niente custodia
- Impermeabili (IP55)
- Microfono direzionale integrato
- Riproduzione del suono molto buona
- Impermeabili (IPX4)
- Tessuto lavabile
- Pressione di contatto elevata
- Riproduzione del suono molto buona con tratti loudness leggeri
- Accessori buoni
- No cavo audio
- Buona riproduzione del suono
- Diverse fonti di connessione
- Riproduzione del suono personalizzabile
- Non proprio adatte all'Hi-Fi
- Buona riproduzione del suono
- Comode
- Compatibili con aptX e AAC
- Di difficile uso
- No cavo audio
- Riproduzione del suono molto buona con un leggero aumento dei bassi
- Ottima qualità
- Design accattivante
- Niente custodia
- Riproduzione del suono molto buona con tratti loudness
- Un solo tasto di comando
- Niente custodia
- No cavo audio
- Riproduzione del suono molto buona
- Di facile uso
- Leggere e comode
- Custodia
- Qualità mediocre
- Riproduzione del suono molto buona
- Ottima qualità
- Un solo tasto di comando
- Enorme autonomia
- Con cavo audio
- Niente custodia
- Molto leggere e comode
- Suono molto pulito, con un leggero aumento dei bassi
- No cavo audio
- Molto costose in versione bluetooth
- Autonomia mediocre
- Comode
- Suono naturale con tratti loudness
- Molto accessoriate
- Non compatibili con aptX
- Estremamente accessoriate
- Non adatte alla musica classica
- Passaggi più complessi troppo rapidi
- Suono armonico
- Pulsanti grandi e ben visibili
- Qualità troppo semplice
- Gamma di alte frequenze non ottimale
- Enorme autonomia
- Buona riproduzione del suono
- No custodia
- Suono bilanciato
- Molto comode
- Molto costose
- Abbastanza convenienti
- Buona riproduzione dei bassi
- Suono non così buono come nelle migliori
- Design semplice e scandinavo
- Disponibili in molti colori
- Suono armonico
- Non ottimali nei brani più complessi
- No uso con cavo audio
- Molto convenienti
- Buona riproduzione del suono visto il prezzo
- Imbottitura non adatta per le orecchie più grandi
- Non gestiscono bene le frequenze più alte
Libertà wireless
Le cuffie wireless acquisiscono ogni giorno maggiore popolarità. Dite basta ai fili disordinati, sempre d’intralcio quando ascoltate la musica o quando cercate di riporre le cuffie in maniera ordinata. Con l’uso, inevitabilmente i cavi o i caricatori andranno a rompersi, cosa evitabile optando per delle cuffie bluetooth.
Gli auricolari wireless In-ear sono l’emblema della comodità e della praticità, ma adesso anche le cuffie On e Over-ear sono considerate un accessorio di bell’aspetto.
Inoltre, sono perfette per essere utilizzate dentro casa, magari mentre si lavora o si fanno le pulizie, dove un cavo limiterebbe la mobilità.
Musica senza fili di grande qualità grazie ad aptX
Il raggio di azione dei modelli in gara ha ricoperto il piano di una casa, in quanto le comuni pareti non rappresentano un ostacolo per le onde radio. La questione si fa critica quando entrano in gioco soffitti in cemento armato, e lì la maggior parte dei dispositivi bluetooth ha rilevato i suoi limiti.
Anche se la trasmissione bluetooth comporta inevitabilmente una perdita di qualità del suono, molti dispositivi sono ora compatibili con la tecnologia aptX, un codec audio che permette di riprodurre musica in qualità CD. È possibile godere anche di formati in alta risoluzione (meglio della qualità CD) offerti da quasi tutti i servizi di streaming. Il codec aptX HD migliora ulteriormente le specifiche aptX.
Da poco Android Oreo (versione 8) integra anche il codec LDAC, che permette una risoluzione più elevata tramite bluetooth. Purtroppo solo poche cuffie sono compatibili, si tratta quasi esclusivamente di modelli Sony, sviluppatore stesso del codec.
Le migliori: Audio-Technica ATH-M50xBT2
Le Audio-Technica ATH-M50xBT2 si basano, esattamente come la generazione precedente, sulla serie M50, attiva da anni e pensata in origine per la registrazione in studio. La seconda generazione porta con sé alcune novità per quanto riguarda la tecnologia bluetooth.
Il funzionamento è stato rivisto ed è presente ora una connessione con i comuni assistenti vocali. Per il resto non è cambiato molto: anche questo modello risulta molto comodo e riproduce il sound con lo stesso entusiasmo della generazione precedente.
Grande autonomia
L’autonomia è grande, durante il nostro test le cuffie hanno regalato grandi performance al massimo volume per oltre 50 ore (distanza di un metro da cuffie e smartphone, smartphone sempre in carica). La ricarica è anche semplificata grazie all’ingresso USB-C.
Il tutto si traduce in un peso di poco più di 300 gr, distribuito così bene tra l’archetto e i cuscinetti, che assicura una vestibilità comoda anche dopo svariate ore. Nonostante il design non proprio ridotto, le M50xBT si ripiegano in maniera abbastanza compatta da entrare nella custodia in similpelle in dotazione.
Le cuffie sono equipaggiate anche di cavo audio nel caso in cui la batteria si scarichi prematuramente e di cavo di ricarica USB. Il microfono non si trova più nel cavo audio, come il modello precedente, anche perché ormai sono pochi gli smartphone con ancora il cavo per le cuffie..
Uso
Le ATH-m50xBT2 dell’Audio-Technica si gestiscono tramite pulsanti, precisamente quattro, tutti situati sul padiglione sinistro. Un blocco è formato dai due tasti per regolare il volume e un tasto on/off che mette anche in pausa. Separatamente troviamo il tasto per attivare gli assistenti vocali. In zona si trova anche l’ingresso per il cavo audio, fondamentale in caso di batteria scarica, e l’ingresso USB (C).
L’archetto e le due unità si adattano molto bene alla testa. I cuscinetti morbidi vestono bene sulle orecchie in modo da potersi godere la musica, dimenticando il mondo esterno.
Le ATH-M50xBT2 si gestiscono tramite app, anch’essa aggiornata. Esiste ora un’opzione Talk-Thru, che ci evita la fatica di rimuovere le cuffie ogni volta che entriamo in un a conversazione. È presente anche un equalizzatore e alcuni parametri di suono preimpostati, così come la modalità Low-Latency, utile se siamo dei gamer sfegatati. Sempre tramite l’app è possibile selezionare l’assistente vocale che preferiamo.
Le cuffie supportano sempre i codec AAC e LDAC, rinunciando ad aptX. L’app Audio Technica ha inoltre integrato senza sforzi i tasti di riproduzione del servizio Deezer.
Test sonoro
Fin da subito le Audio-Technica ATH-M50xBT2 non nascondono le proprie origini: nessuna distorsione per enfatizzare le basse frequenze (il trend attuale), ma seguono i bassi fin dove serve, lasciando abbastanza potenziale per rendere giustizia alla gamma medio/alta di frequenze, importante per le parti vocali.
Ciò significa che queste cuffie bluetooth non sono specializzate in un genere, ma si adattano perfettamente a tutto ciò che proponiamo. Farete quasi a meno dell’equalizzatore.
Raggio d’azione
Sul raggio d’azione c’è veramente poco da dire. Riescono a reggere l’abbinamento bluetooth anche con il codec di alta risoluzione LDAC . Ovviamente, come spesso accade, i muri e le pareti possono risultare un problema.
E i contro?
Sicuramente il difetto di queste cuffie è la mancanza del supporto aptX. C’è da dire che comunque la maggior parte degli smartphone è in grado di supportare il codice LDAC, mentre per gli iPhone c’è l’AAC. E forse sarebbe anche l’ora di fornire le ATH-M50xBT2 con una bella custodia, invece di un semplice sacchetto da viaggio.
Alternative
Il settore delle cuffie offre una vastissima scelta, e molto spesso è solo una questione di gusti. Se le Audio-Technica non vi dovessero convincere pienamente, allora date un’occhiata alle nostre alternative.
Modello speciale: Beyerdynamic Amiron Wireless Copper
Come le Amiron Wireless, le Beyerdynamic Amiron Wireless Copper discendono direttamente dalle Amiron Home. Queste ultime sono però delle cuffie bluetooth sovraurali aperte con cavo, mentre le altre sono cuffie wireless chiuse.
Ciò che accomuna le cuffie della famiglia Amiron è l’impiego di driver Tesla sviluppati da Beyerdynamic, che dovrebbe combinare una riproduzione fedele degli impulsi con una grande efficienza. Per questo risultano ideali per riprodurre musica ad alta risoluzione, come quella offerta dalla maggior parte dei portali di streaming.
Le Amiron non sono leggere, il peso però è ben distribuito tra archetto e imbottitura e si possono indossare senza problemi per un lungo lasso di tempo. Tutti i comandi (tasto di accensione e touchpad) si trovano sulla cuffia destra e, come le Aventho, è possibile personalizzare le impostazioni di sensibilità del touchpad tramite l’app MIY. Allo stesso modo possono essere regolate le impostazioni di suono, anche se ciò può sembrare strano per chi ha sempre ascoltato la musica in un certo modo. Per questo è possibile anche tornare alla “modalità normale”, sempre attraverso l’app.
Particolarmente interessante è la possibilità di regolare la reattività del pannello di controllo touch tramite l’app MIY. Una statistica mostra anche le informazioni relative alle abitudini di ascolto in termini di durata e volume (chiamato qui “dose di suono”). L’app ti suggerisce anche quando è il caso di alzare il volume o altri consigli simili.
Anche senza calibrazione, il suono delle Amiron Wireless Copper sembra quello di un ottimo paio di cuffie cablate. Invece di alzare il livello nella gamma dei bassi, come solitamente avviene, scende in profondità per simulare un punch inesistente e ci regala dei suoni che sembrano provenire dalla mano di un bassista. È inoltre in grado di gestire anche le frequenze più elevate e regalare un’esperienza musicale meravigliosa. Le Amiron Wireless Copper sono delle cuffie per veri audiofili.
Potete optare in alternativa per le Amiron Wireless, senza alcuna finitura in rame ma con la stessa tecnologia e qualità del suono e, soprattutto, più economiche.
Buona vestibilità: Teufel Supreme On
Come possiamo capire dal nome, si tratta di cuffie bluetooth On-ear, quindi sovraurali, diverse ad esempio dalle Supreme In. Le Supreme On sono finemente realizzate per un aspetto solido, con una struttura prevalentemente in metallo. L’imbottitura è rivestita in finta pelle, mentre l’archetto in tessuto risulta molto comodo.
Alcune parti, almeno quelle dove è possibile, sembrano laccate con la vernice per auto. Il metallo è di un opaco brillante, lo stesso vale per l’unico pulsante sull’unità destra. Su quella sinistra si trova invece il pulsante di accensione che avvia anche l’accoppiamento bluetooth, l’attacco USB C di ricarica e quello per il cavo audio.
In dotazione abbiamo il cavo alimentazione, quello audio e una custodia in cui riporre il tutto. Il cavo audio dispone anche di un telecomando e un microfono per effettuare chiamate anche quando la batteria è scarica.
Non possiamo vederlo, ma nell’unità sinistra è integrato il chip NFC per ottimizzare l’abbinamento con lo smartphone. Le Supreme On utilizzano un codec audio aptX per lo streaming della musica in qualità CD. La rotella sull’unità destra permette di regolare il volume, scorrere tra i brani musicali e interrompere la musica in caso di chiamata in arrivo.
Il suono può essere regolato tramite l’app Teufel Headphone, dove sono disponibili diversi preset e un equalizzatore, insolito ma molto intuitivo. Nell’app è presente anche l’opzione ShareMe, che permette di abbinare allo smartphone un secondo paio di cuffie. Ascoltare la musica non è più un’attività solitaria!
Le Teufel Supreme On offrono dei bassi pronunciati e profondi e sono in grado di riprodurre la musica in maniera naturale, senza distorcela troppo. In caso di musica classica dovreste però selezionare il preset apposito.
In generale, l’applicazione permette di personalizzare diverse impostazioni. Certo, le Supreme On non offrono l’enorme margine di azione delle Audio Technica o delle Beyerdynamik, ma queste ultime sono progettate diversamente e hanno anche un prezzo notevolmente maggiore.
Con le Supreme On, Teufel è riuscita a centrare l’obbiettivo: si tratta di cuffie di ottima qualità comode da indossare (anche con gli occhiali), perfette per ascoltare la musica a lungo.
Per le attività all’aperto: Shokz OpenRun
Le Shokz OpenRun sostuiscono le AfterShokz Aeropex. Il nome del marchio è cambiato, ma nelle cuffie stesse non riscontriamo molte differenze. Ad esempio, possono essere ricaricate pù velocemente: caricandole per dieci minuti è possibile godersi la musica per un’altra ora e mezza. Anche qui vale lo stesso principio: il suono non viene condotto direttamente nell’orecchio ma attraverso le ossa del cranio. Per questo motivo gli auricolari si appoggiano alla tempia e il canale uditivo rimane libero di ascoltare i rumori esterni.
Un neckband tiene uniti i due trasduttori. Non c’è un vero archetto, il che significa che le Open Run possono essere utilizzate anche se si indossa il casco. In questo modo è possibile ascoltare i rumori esterni sia nel traffico, sia durante una conversazione. Durante il test siamo riusciti ad indossare queste cuffie sia con casco sia con gli occhiali. In realtà è possibile farlo anche con dei normali auricolari, anche se non rimangono altrettanto saldi nel caso di movimenti bruschi. Del mondo esterno sentirete solo ciò che la modalità trasparenza lascia filtrare, se funziona in modo affidabile.
Il funzionamento è molto semplice: sul lato destro, accanto all’attacco per la ricarica, sono presenti due pulsanti. Uno serve per l’accensione/spegnimento, l’accoppiamento e la regolazione del volume, l’altro per abbassare direttamente il volume. Sull’auricolare sinistro è presente un pulsante multifunzione per le diverse opzioni di chiamata e per fare zapping tra i brani musicali.
Abbiamo testato le Shokz Open Run anche in condizioni reali, ossia durante un giro in bicicletta con navigazione tramite Komoot. Le informazioni del navigatore arrivavano chiare e abbiamo tranquillamente potuto conversare e controllare il traffico. Ovviamente si può anche ascoltare la musica, che viene interrotta quando il navigatore suggerisce nuove indicazioni. Lo svantaggio del design aperto, tuttavia, è che i rumori stradali particolarmente forti o persino il rumore del vento possono rendere difficile la comprensione della musica e delle istruzioni di navigazione.
Sul sound non abbiamo critiche da muovere: le Openrun offrono un’immagine sonora simile ad altri auricolari, come ad esempio le prime AirPods della Apple. Certamente non sono in grado di competere con i sistemi chiusi o con quelli sovraurali, soprattutto per quanto riguarda la gamma delle basse frequenza. Sono sicuramente adatti per l’ascolto della musica non come attività primaria, soprattutto perché il mondo esterno è ancora udibile.
Nonostante alcuni svantaggi del design aperto, le Shokz Openrun sono, a nostro avviso, le migliori cuffie bluetooth per lo sport e altre attività all’aperto.
Convenienti: JBL Live 500BT
Le cuffie JBL Live 500 BT sono disponibili in nero (come il nostro modello di prova), rosso, bianco e blu. Appartengono ai modelli Over-ear e l’imbottitura risulta molto comoda per le orecchie; non sono certamente compatte come i design On-ear, ma comunque molto confortevoli.
Oltre a quello di accensione e di regolazione del volume, è presente un tasto per attivare l’assistente vocale e uno che permette due modalità per il passaggio dei rumori esterni. Possiamo sentire tutto ciò che ci circonda, oppure, attraverso la modalità talk-thru, solo le voci di annunci o normali conversazioni.
Purtroppo tutti i tasti di comando e l’attacco per il cavo audio si trovano sull’unità destra, cosa che rende l’uso un poco scomodo. Tuttavia le JBL Live 500BT sono compatibili con l’applicazione JBL, quindi si possono comandare tranquillamente attraverso lo smartphone. In quest’app troviamo anche un equalizzatore per regolare il suono.
Il suono delle JBL Live 500BT risulta piuttosto moderno, con un carattere vigoroso nelle basse frequenze non troppo esagerato. La gamma medio/alta presenta molta continuità, non manca di dettagli o di rappresentazione spaziale. Per il loro prezzo, le live 500BT offrono un potenziale elevato, sono quindi il migliore prodotto in termini di rapporto qualità/prezzo.
La concorrenza
Jabra Elite 45h
Dal design semplice e scandinavo, le Jabra Elite 45h si appoggiano semplicemente sulle orecchie, senza racchiuderle completamente e risultano parecchio comode grazie all’imbottitura. Le Elite 45 si azionano con dei semplici comandi, ma possono essere regolate anche attraverso l’app della Jabra, utile per le impostazioni di suono e gli aggiornamenti del firmware. In questo senso l’applicazione non si limita a un equilizzatore e dei preset, ma permette di personalizzare le impostazioni per l’udito. Un test di ascolto approfondito realizzato in un ambiente silenzioso permette all’applicazione di creare un profilo uditivo personale, al quale poi le cuffie andranno ad adattarsi. Ricorda un pochino la regolazione tramite le MIY della Beyerdynamic, forse dietro c’è lo zampino dello stesso sviluppatore.
Ma comunque le Elite 45h non hanno bisogno una regolazione elaborata. Offrono infatti un suono molto naturale, che difficilmente riesce a negare una tendenza verso le caratteristiche di loudness, ma non risulta distorto. Le Elite 45h sono adatte a un uso a lungo termine e permettono di accentuare la dinamicità del suono.
Audio-Technica ATHDSR9BT
Le Audio-Technica ATHDSR9BT sono un gioiello della tecnologia. A detta delle indicazioni, le cuffie bluetooth fanno in modo che il suono rimanga in digitale, senza che avvenga una conversione analogica dalla sorgente ma solo alla fine, evitando così una conseguente perdita di qualità. In che modo questo processo avvenga, non ci è dato sapere.
Quello che ci interessa in fondo è il risultato finale: il suono delle ATHDSR9BT si avvicina molto a quelle delle Amiron Wireless, anche se forse risulta un po’ più chiaro e regala migliori performance nella gamma delle medie frequenze.
Perfino la qualità si assomiglia molto, anche se i comandi risultano piuttosto convenzionali, il che non è per forza uno svantaggio. Anche gli accessori sono praticamente gli stessi, tranne per il fatto che le Audio-Technica non hanno un cavo di emergenza e accettano solo segnali digitali.
Audio-Technica ATHDSR7BT
Le ATHDSR7BT sono la versione più piccola ed economica delle ATHDSR9BT. Non vengono consegnate in una custodia rigida, ma in un sacchetto morbido, e la finitura della superficie appare meno elaborata. Piccolo punto debole: nel nostro test il tasto per il volume e per saltare le canzoni è risultato fin troppo sensibile, quindi la reazione non è sempre stata quella che volevamo. Naturalmente potrebbe trattarsi di un caso isolato. In termini di suono, le ATHDSR7BT sono molto simili alle ATHDSR9BT, anche se non arrivano così in profondità nelle frequenze dei bassi. Per quanto riguarda il suono si assomiglia anche alle ATH-AR5BT, anche se queste ultime vengono fornite con cavo audio e a un prezzo minore, per questo sono un’ottima scelta per molti.
Beyerdynamic Aventho Wireless
Le Aventho Wireless presentano un suono qualitativamente simile a quello delle Amiron, sempre della Beyerdynamic: i materiali pregiati, l’ottima qualità e l’esperienza sonora eccezionale ne fanno un perfetto investimento duraturo. Sono cuffie sovraurali, quindi più piccole e compatte e perfette da portare in viaggio. Oltre la qualità dei materiali, un ulteriore plus è l’innovativo concetto di funzionamento: sull’unità destra è presente un touchpad che permettere di scorrere tra i brani musicali con un movimento verticale e di alzare il volume attraverso uno swipe orizzontale.
Innovativo, ma non del tutto nuovo. La vera novità è la possibilità di personalizzare la sensibilità del touch attraverso l’app MIY (che già conosciamo per via delle Amiron Wireless). Le cuffie bluetooth possono inoltre essere regolate in base all’audiogramma individuale. Le cuffie sono dotate di un microfono particolarmente buono, che assicura un’ottima intelligibilità.
In termini di suono, le Aventho sono un vero prodotto Beyerdynamic. Le unità sigillano bene le orecchie, creando così le migliori condizioni per una riproduzione profonda e precisa dei bassi. Certo non hanno la spazialità delle Amiron Wireless, ma infatti sono più compatte e costano meno.
Audio-Technica ATH-M50xBT
La prima generazione già vedeva delle cuffie, le Audio-Technica ATH-M50xBT, molto comode e in grado di isolare in grande misura dal mondo esterno. La batteria ha delle dimensioni generose per consentire una grande autonomia, soprattutto in modalità wireless. Durante il nostro test, ha gestito con facilità 40 ore a pieno volume.
Nonostante il design non proprio ridotto, le M50xBT si ripiegano in maniera abbastanza compatta da entrare nella custodia in similpelle in dotazione. Le cuffie sono equipaggiate anche di cavo audio nel caso in cui la batteria si scarichi prematuramente e di cavo di ricarica USB. Il cavo audio è dotato di microfono e di un pulsante, in modo tale da essere usate come auricolare anche senza connessione bluetooth.
Nessun controllo touch: le Audio-Technica dispongono di quattro pulsanti integrati, curiosamente, nell’unità sinistra. Anche l’attacco per il cavo audio e la ricarica si trova in questo punto, cosa all’inizio un po’ fuorviante, ma è solo questione di abitudine. Le funzioni più importanti, come accendere/spegnere, regolare il volume, cambiare canzone e mettere in pausa, possono essere effettuate anche “alla cieca”.
Il tasto on/off è a scorrimento: accendendolo e tenendolo in posizione si attiva la modalità di accoppiamento, dove una voce ci informa sullo stato operativo e anche sul livello della batteria. La combinazione di tre tasti per il volume etc è facile da usare, anche senza bisogno di guardare.
L’archetto e le due unità si adattano molto bene alla testa. I cuscinetti morbidi vestono bene sulle orecchie in modo da potersi godere la musica, dimenticando il mondo esterno.
Fin da subito le Audio-Technica ATH-M50xBT non nascondono le proprie origini: nessuna distorsione per enfatizzare le basse frequenze (il trend attuale), ma seguono i bassi fin dove serve, lasciando abbastanza potenziale per rendere giustizia alla gamma medio/alta di frequenze, importante per le parti vocali.
Nonostante ci sia il modello aggiornato, queste cuffie trovano ancora la propria clientela, il che spiegherebbe la bassa differenza di prezzo tra i due modelli. Vi consigliamo comunque di optare per il nuovo modello, ossia le migliori cuffie in gara.
Marshall Major IV
Le Marshall Major IV sono un classico del design. Non solo perché il disegno riprende molto quello dei famosi amplificatori, ma anche perché il pulsante di controllo in ottone è lo stesso della prima versione.
Le Major IV sono delle cuffie On-ear, il che significa che le due unità sono abbastanza piccole per essere ripiegate in maniera compatta. In dotazione non viene fornita una custodia, ma è possibile fare un investimento utile e comprarla separatamente.
Grazie all’imbottitura, le cuffie risultano estremamente comode da indossare e facili da utilizzare. Oltre a un cavo di ricarica USB C, in dotazione vi è anche un cavo audio di alta qualità da usare quando la batteria si scarica, cosa che non dovrebbe accadere spesso poiché ha un’autonomia di circa tre giorni.
Adidas RPT-01
Le Adidas RPT-01 sono prodotte dalla Zound Industries, lo stesso produttore dietro alle cuffie Marshall e UrbanEars. Se guardiamo con attenzione, possiamo infatti trovare delle somiglianze. Per l’Adidas le cuffie bluetooth sono state ottimizzate per lo sport: sono resistenti alla pioggia secondo il grado di protezione IPX4 e il tessuto non è solo un elemento di design, ma può essere rimosso e lavato. Inoltre hanno una riproduzione buona del suono e rimangono comode sulle orecchie anche mentre ci alleniamo.
Sull’unità destra si trova il pulsante multifunzione, design che già conosciamo nelle Marshall. Sull’unità sinistra, invece, si trova il tasto per attivare l’assistente vocale.
Le Adidas RPT-01 aderiscono abbastanza bene alle orecchie, ma potrebbero risultare un po’ troppo strette per alcune teste. D’altra parte, le cuffie rimangono ben salde sulle orecchie, anche quando si fa jogging. Il tessuto che ricopre l’imbottitura diventa un po’ scomodo a lungo andare, perché, soprattutto nel caso di cuffie nuove, tende a graffiare.
Il termini di suono, le Adidas RPT-01 si adattano a un uso sportivo. Tendono verso alcune caratteristiche del loudness, con un suono pieno e dei bassi ben riprodotti.
Il test passo per passo
Abbiamo testato in diversi passaggi numerose cuffie bluetooth, di cui 33 sono ancora disponibili. Tra questi, numerosi dispositivi On-ear, cuffie dal design accattivante e cuffie con un suono particolarmente buono.
Abbiamo sottoposto tutti i modelli a una dettagliata prova del suono con diversi generi musicali; ne abbiamo testato il raggio d’azione, il comfort d’uso e, infine, la durata della batteria.
Domande più frequenti
Bluetooth o cavo: cosa è meglio?
In termini di qualità le differenze sono ormai minime. Molte delle cuffie bluetooth che abbiamo testato sono equipaggiate anche di un cavo audio, da usare quando la batteria si scarica o quando la connessione bluetooth non funziona. Nella tabella potete trovare indicata la presenza o meno di un cavo audio.
Si possono indossare le cuffie mentre si fa jogging o si va in bici?
In Italia non è consentito andare in bicicletta con cuffie o auricolari, pena una multa di circa 150 euro. Per quanto riguarda la corsa, sarebbe meglio indossare delle cuffie a conduzione ossea che ci permettono di rimanere in contatto con il mondo esterno.
Che raggio di azione hanno le cuffie bluetooth?
Il raggio di azione dipende molto dal modello e dalla classe bluetooth. Normalmente si aggira intorno ai 10 m, che può diminuire notevolmente se vi è un ostacolo di mezzo, come ad esempio una parete.